Jeffrey Moussaieff Masson: differenze tra le versioni

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*Esistono allevamenti anche per altri tipi di pesce, tra cui i [[tonno rosso|tonni pinna azzurra]], che vengono catturati e poi trasferiti nei «recinti» del Mediterraneo; fatto che non ci sorprende, considerato che un solo esemplare può valere centinaia di migliaia di dollari. A causa dell'elevata domanda di sushi e sashimi, questo animale maestoso che può vivere fino a quarant'anni, raggiungere i 3 metri di lunghezza e i 450 chili di peso, una delle creature più raminghe del pianeta (possono coprire anche 7000 miglia nell'arco di pochi mesi) ha visto calare il proprio numero del 90 percento dagli anni Settanta a oggi. (p. 137)
*A differenza dei salmoni, le [[trota|trote]] vengono allevate in acqua dolce, di solito in canali o laghetti rettangolari con un flusso continuo di acqua corrente che, grazie all'ossigenazione, permette di tenere molti esemplari ammassati insieme. Possono esserci fino a 30 giovani trote, lunghe più o meno 30 centimetri, nell'equivalente di una vasca da bagno. Ovviamente il comportamento naturale viene così escluso. Queste trote vivono in condizioni traumatiche? Sarebbe difficile sostenere il contrario: lottano tra di loro, si feriscono, e sono soggette a malattie e infestazioni di parassiti. Qualunque sia il metro di giudizio, questi pesci «soffrono». (p. 138)
*Per liberare l'acqua dai pidocchi di mare {{NDR|nell'allevamento biologico di salmoni}} vengono usati i cosiddetti «pesci spazzino», i [[labro|labri]], che a loro volta però patiscono gravi conseguenze: possono morire durante il trasporto, oppure mangiati dai salmoni, oppure perché non trovano abbastanza pidocchi di mare per nutrirsi. (p. 138)
*Un amico psicologo mi ha detto di recente che un certo tipo di [[Negazione (psicologia)|negazione]] della realtà è in effetti salutare, se non addirittura necessaria per la sopravvivenza. Non lo metto in dubbio, ma rientra in questa categoria anche la volontà di disconoscere la sofferenza che comporta il nutrirsi di carne? [...] La negazione della nostra mortalità non è per forza patologica, ma può esserlo la negazione della mortalità altrui. Se dovessi stabilire quale negazione è salutare o benigna, allora direi che è quella che non comporta la sofferenza di altre creature. (pp. 148-149)
 
==''Il maiale che cantava alla luna''==