Ethica: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→‎Traduzione: Credo che in questo contesto 'selvaggio' sia una lectio facilior per 'servaggio'
Riga 370:
*L'''Etica'' è esposta nello stile di [[Euclide]], con definizioni, assiomi e teoremi: si suppone che quanto viene dopo l'assioma sia rigorosamente dimostrato attraverso un ragionamento deduttivo. Tutto ciò rende difficile la lettura di Spinoza. ([[Bertrand Russell]])
*Se Spinoza l'avesse davvero sposata, Clara Maria<ref>Cfr. la [[b:Baruch Spinoza/Terzo capitolo#Un cuore in frantumi|spiegazione dell'episodio]] in Wikibooks.</ref>, sarebbe stato un disastro. Ci avrebbe lasciato un mediocre canzoniere in latino, invece dell'astro che mai sarà Buco Nero dell'''Ethica''. ([[Guido Ceronetti]])
*Si tratta di capire perché Spinoza, scrivendo un libro intitolato ''Etica'', parli in continuazione di Dio, iniziando con il darne una definizione [...] e concludendo col dire che la più alta virtù è «l'amore intellettuale della mente verso Dio» (libro V, proposizione 36). Perché tanto parlare di Dio, per parlare di etica? Non sarebbe bastato parlare appunto solo di etica, di etica rigorosamente laica, tale da sussistere «''etsi Deus non daretur''» (anche se Dio non ci fosse) come aveva proposto solo qualche anno prima un altro grande olandese, Ugo Grozio? Invece no, Spinoza insiste sulla teologia, come aveva già fatto scrivendo, prima dell'''Etica'', opere come il ''Breve trattato su Dio, l'uomo e il suo bene'' e il più noto ''Trattato teologico-politico''. Il fatto è che Spinoza sa bene che, senza un adeguato discorso su Dio, cioè sul fondamento razionale dell'essere, non si dà alcuna possibilità di stabilire un'etica. ([[Disputa su Dio e dintorni|Vito Mancuso, ''Disputa su Dio e dintorni'']])
*Sul tavolo era aperto un libro in latino, con gli ampi margini pieni di note e commenti aggiunti dal dottor Fischelson in uno stampatello minuto: era l'''Etica'' di Spinoza, che egli studiava da trent'anni. Sapeva a memoria ogni proposizione, ogni dimostrazione, ogni corollario e ogni scolio, e quando voleva rileggere un determinato passo apriva quasi sempre il libro alla pagina giusta senza doverla cercare; eppure continuava a studiare l<nowiki>'</nowiki>''Etica'' ogni giorno, per ore e ore, con una lente d'ingrandimento nella mano ossuta, mormorando fra sé e annuendo col capo. La verità era che più studiava e più scopriva punti di difficile interpretazione, passi oscuri e osservazioni enigmatiche; in ogni frase c'erano significati riposti che nessuno studioso di Spinoza aveva mai decifrato. Il filosofo, in realtà, aveva precorso tutte le critiche della ragion pura formulate da [[Immanuel Kant|Kant]] e dai suoi seguaci. ([[Isaac Bashevis Singer]])
 
===[[Giorgio Colli]]===