Jane Austen: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
fix vari
Riga 3:
 
==Citazioni di Jane Austen==
*Certa gente, più si fa per loro, meno fanno per sé. (da ''Emma'')
*Forse, come sai, gli affari portano denaro, ma l'amicizia quasi mai. (da ''Emma'')
*I miei mal di gola sono sempre peggiori di quelli degli altri. (da ''Persuasione'')
*Io fui felicissima di essere stata risparmiata dall'affanno di vestirmi e andare ed essere stanca prima di essere a metà, così il mio vestito e il mio cappello sono ancora da indossare. (da una lettera alla sorella Cassandra, 14 – 15 ottobre 1813){{c|Fonte ulteriore?}}
*L'amicizia è certamente il migliore balsamo per le piaghe di un amore deluso. (da ''Northanger Abbey'')
*Nella riservatezza c'è sicurezza, ma non attrazione. Non si può amare una persona riservata. (da ''Emma'')
*Non conversavano insieme, non si parlavano se non per scambiarsi i saluti richiesti dalla più elementare buona educazione. Una volta avevano rappresentato tanto l'uno per l'altra! Ora nulla! Vi era stato un tempo in cui, nella numerosa compagnia che ora affollava il salotto di Uppercross, avrebbero trovato estremamente difficile smettere di parlare tra loro. Con l'eccezione forse dell'ammiraglio e della signora Croft, che sembravano molto legati tra loro e felici (Anne non ammetteva altre eccezioni, neppure tra le coppie sposate), non potevano esservi stati altri due cuori così aperti, altri gusti così simili, altri sentimenti così all'unisono, altri volti così amati. Ora erano come estranei; no, peggio che estranei, poiché non avrebbero mai potuto diventare amici. La loro era un'estraneità perpetua. (da ''Persuasione'')
*Non voglio che la gente sia troppo simpatica: questo mi risparmia il disturbo di volerle molto bene. (da ''Lettere'')
*Passo il mio tempo tranquillissima e piacevolissimamente con Catherine. Miss Blachford è abbastanza gradevole; non desidero che la gente sia gradevolissima, in quanto mi salva dal problema di piacerle molto. (da una lettera alla sorella Cassandra, 24 dicembre 1798){{c|Fonte ulteriore?}}
*Quando un'opinione è generale, è per lo più corretta. (da ''Mansfield Park'')
 
*"Ero avvezzo a sentirmi gratificato della convinzione di meritare ogni successo di cui godevo. Ho valutato me stesso sula base di onorevoli sforzi e giuste ricompense. Come altri grandi uomini in disgrazia", aggiunse con un sorriso, " devo sforzarmi di sottomettere la mia mente a quella che è la mia sorte. Devo imparare a sopportare l'idea d'essere più felice di quanto io non meriti". (da ''Persuasione'')
==''Ragione e sentimento''==
===[[Incipit]]===
La famiglia Dashwood si era stabilita nel Sussex da molto tempo; le loro proprietà terriere erano vaste, e al centro sorgeva Norland Park, la residenza in cui per molte generazioni avevano vissuto in modo tanto rispettabile da essersi guadagnati la stima di tutti nei dintorni. L'ultimo proprietario era stato un vecchio scapolo, che aveva raggiunto un'età molto avanzata, e che per molti anni aveva avuto come compagna e direttrice della casa la propria sorella. Ma la morte di lei, avvenuta dieci anni prima della sua, aveva prodotto un gran cambiamento nella sua esistenza; perché, per sopperire alla perdita, aveva invitato e accolto in casa la famiglia del nipote, Henry Dashwood, che era l'erede legittimo della proprietà di Norland e la persona a cui lui intendeva lasciarla alla propria morte.
 
===Citazioni===
 
*Il colonnello Brandon, l'amico di Sir John, non sembrava, per le sue maniere, adatto ad essergli amico, come lady Middleton non sembrava adatta ad essere sua moglie o la signora Jennings ad essere madre di lady Middleton.
 
*Dopo una doverosa resistenza da parte della signora Ferrars, violenta e ferma quanto bastava per salvarla dall'accusa in cui sembrava sempre timorosa d'incorrere – l'accusa di essere troppo amabile – Edward fu ammesso alla sua presenza e solennemente dichiarato di nuovo suo figlio.
 
*Che mai avesse fatto Edward per essere privato del diritto del primogenito, era cosa che avrebbe messo in imbarazzo molte persone incaricate di scoprirlo; e scoprire cosa avresse fatto Robert per prendere il suo posto, ne avrebbe imbarazzate molte di più.
 
*Nei periodi di letizia, non v'era carattere più allegro del suo, o più ricco di quella fiduciosa attesa della felicità che è la felicità stessa; ma nel dolore era del pari trascinata dall'immaginazione, e non conosceva conforto, come nella gioia non conosceva moderazione. {{NDR|Jane Austen, ''Ragione e sentimento'', raccolta Rizzoli}}
 
==''Orgoglio e pregiudizio''==
Line 47 ⟶ 55:
 
*Una metà del mondo non riesce a capire i piaceri dell'altra metà.
 
*Ci sono persone che, quanto più si fa per loro, meno fanno per se stesse.
*Forse, come sai, gli affari portano denaro, ma l'amicizia quasi mai. (da ''Emma'')
==''Ragione e sentimento''==
*Nella riservatezza c'è sicurezza, ma non attrazione. Non si può amare una persona riservata. (da ''Emma'')
 
===''Persuasione''===
===[[Incipit]]===
Sir Walter Elliot di Kellynch Hall, nel Somersetshire, era uomo che, per suo divertimento, non prendeva in mano che un unico libro: l'Albo dei Baronetti. Leggendo con ammirazione e rispetto il limitato numero delle prime patenti di nobiltà, egli si procurava un'occupazione per i momenti d'ozio e un conforto nei momenti difficili.
 
La famiglia Dashwood si era stabilita nel Sussex da molto tempo; le loro proprietà terriere erano vaste, e al centro sorgeva Norland Park, la residenza in cui per molte generazioni avevano vissuto in modo tanto rispettabile da essersi guadagnati la stima di tutti nei dintorni. L'ultimo proprietario era stato un vecchio scapolo, che aveva raggiunto un'età molto avanzata, e che per molti anni aveva avuto come compagna e direttrice della casa la propria sorella. Ma la morte di lei, avvenuta dieci anni prima della sua, aveva prodotto un gran cambiamento nella sua esistenza; perché, per sopperire alla perdita, aveva invitato e accolto in casa la famiglia del nipote, Henry Dashwood, che era l'erede legittimo della proprietà di Norland e la persona a cui lui intendeva lasciarla alla propria morte.
 
===Citazioni===
*I miei mal di gola sono sempre peggiori di quelli degli altri. (da ''Persuasione'')
 
*Non conversavano insieme, non si parlavano se non per scambiarsi i saluti richiesti dalla più elementare buona educazione. Una volta avevano rappresentato tanto l'uno per l'altra! Ora nulla! Vi era stato un tempo in cui, nella numerosa compagnia che ora affollava il salotto di Uppercross, avrebbero trovato estremamente difficile smettere di parlare tra loro. Con l'eccezione forse dell'ammiraglio e della signora Croft, che sembravano molto legati tra loro e felici (Anne non ammetteva altre eccezioni, neppure tra le coppie sposate), non potevano esservi stati altri due cuori così aperti, altri gusti così simili, altri sentimenti così all'unisono, altri volti così amati. Ora erano come estranei; no, peggio che estranei, poiché non avrebbero mai potuto diventare amici. La loro era un'estraneità perpetua. (da ''Persuasione'')
*Il colonnello Brandon, l'amico di Sir John, non sembrava, per le sue maniere, adatto ad essergli amico, come lady Middleton non sembrava adatta ad essere sua moglie o la signora Jennings ad essere madre di lady Middleton.
*"Ero avvezzo a sentirmi gratificato della convinzione di meritare ogni successo di cui godevo. Ho valutato me stesso sula base di onorevoli sforzi e giuste ricompense. Come altri grandi uomini in disgrazia", aggiunse con un sorriso, " devo sforzarmi di sottomettere la mia mente a quella che è la mia sorte. Devo imparare a sopportare l'idea d'essere più felice di quanto io non meriti". (da ''Persuasione'')
 
*Dopo una doverosa resistenza da parte della signora Ferrars, violenta e ferma quanto bastava per salvarla dall'accusa in cui sembrava sempre timorosa d'incorrere – l'accusa di essere troppo amabile – Edward fu ammesso alla sua presenza e solennemente dichiarato di nuovo suo figlio.
 
*Che mai avesse fatto Edward per essere privato del diritto del primogenito, era cosa che avrebbe messo in imbarazzo molte persone incaricate di scoprirlo; e scoprire cosa avresse fatto Robert per prendere il suo posto, ne avrebbe imbarazzate molte di più.
 
*Nei periodi di letizia, non v'era carattere più allegro del suo, o più ricco di quella fiduciosa attesa della felicità che è la felicità stessa; ma nel dolore era del pari trascinata dall'immaginazione, e non conosceva conforto, come nella gioia non conosceva moderazione. {{NDR|Jane Austen, ''Ragione e sentimento'', raccolta Rizzoli}}
 
==[[Incipit]] di alcune opere==
Line 70 ⟶ 74:
===''Mansfield Park''===
Una trentina d'anni fa, Miss Maria Ward di Huntingdon, con una dote di sole settemila sterline, fu tanto fortunata da conquistare Sir Thomas Bertram di Mansfield Park, nella contea di Northampton, e di essere così elevata al rango di moglie di baronetto, con tutti i privilegi e le comodità di una bella casa e di una cospicua rendita. Tutta Huntingdon si stupì per la grandiosità del matrimonio di Maria, e addirittura suo zio, l'avvocato, ammise che le mancavano almeno tremila sterline per esserne all'altezza.
 
===''Persuasione''===
Sir Walter Elliot di Kellynch Hall, nel Somersetshire, era uomo che, per suo divertimento, non prendeva in mano che un unico libro: l'Albo dei Baronetti. Leggendo con ammirazione e rispetto il limitato numero delle prime patenti di nobiltà, egli si procurava un'occupazione per i momenti d'ozio e un conforto nei momenti difficili.
 
==Bibliografia==
Line 86 ⟶ 87:
 
==Altri progetti==
{{interprogetto|w|commons=Category:Jane Austen}}
 
===Opere===
{{Pedia|Ragione e sentimento (romanzo)|''Ragione e sentimento''|(1811)}}
{{Pedia|Orgoglio e pregiudizio (romanzo)|''Orgoglio e pregiudizio''|(1813)}}
{{Pedia|Mansfield Park||(1814)}}
{{Pedia|Emma (romanzo)|''Emma''|(1815)}}
{{Pedia|L'abbazia di Northanger||(1818)}}
{{Pedia|Persuasione (romanzo)|''Persuasione''|(1818)}}
 
[[Categoria{{DEFAULTSORT:Scrittori britannici|Austen, Jane]]}}
[[Categoria:Scrittori britannici]]