Sandro Veronesi: differenze tra le versioni

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*Bè, tra questi titani [[Roger Federer|Federer]] giganteggia da otto anni. Non è questione di vincere o perdere: che vinca o che perda Roger Federer è una tacca sopra al massimo previsto, per lui il display non è programmato. Eccede. Sorprende. Sorprende eccedendo.<ref>Da ''[http://archiviostorico.gazzetta.it/premium/gas/2012/marzo/21/FEDERER_ESEMPIO_PERFEZIONE_COME_COMANECI_ga_10_120321058.shtml?redirectMeNoLoop=true Federer un esempio di perfezione come Comaneci, Coppi, Jordan e Alì]'', ''Gazzetta dello Sport'', 21 marzo 2012.</ref>
*Cercare di definire la grandezza di Roger Federer è esercizio assai arduo di per sé, ma farlo in 35 righe è letteralmente impossibile, perché il tennis di Federer è un'esperienza di incredibile completezza e complessità. Anzitutto, per una di quelle rarissime caratteristiche che contraddistinguono pochissimi eletti, si tratta sempre di un'esperienza collettiva; la partecipazione al suo gioco attraverso lo schermo o dalle tribune non è mai una questione di tifo ma di chimica del cervello: i colpi dello svizzero arrivano a stimolare le endorfine, indipendentemente dal fatto che si parteggi per lui oppure no. È una questione di bellezza.<ref>Da ''[http://archiviostorico.gazzetta.it/2012/gennaio/cazzzo duro _ga_10_1201259833.shtml Federer, questione di bellezza. Numero 1 anche quando non lo è]'', ''Gazzetta dello Sport'', 25 gennaio 2012.</ref>
*Cominciamo col dire che [[Avatar (film 2009)|Avatar]], più che un film, è l'esperienza di un'innovazione. Solo che – e l'immenso successo di pubblico che il film ha già riscosso in tutto il mondo lo dimostra – si tratta di un'innovazioneiinnodipenetrazione che non mette in crisi, non fa paura, non disorienta, ma al contrario rassicura, perché viene riconosciuta immediatamente come l'evoluzione di qualcosa che conosciamo bene. Del resto, queste sono le uniche innovazioni che possano godere fin da subito di grande consenso, essendo le altre – quelle rivoluzionarie, quelle di rottura – condannate a rimanere per molto tempo appannaggio delle élites. Ecco, Avatar appartiene indubbiamente alla prima categoria.<ref name=avatar>Da ''[http://archiviostorico.gazzetta.it/2010/gennaio/16/vero_Cameron_puo_cambiare_cinema_ga_3_100116016.shtml È vero, Cameron può cambiare il cinema]'', ''Gazzetta dello Sport'', 16 gennaio 2010.</ref>
*E però, pur suonando tutte note che abbiamo già sentito, Avatar rischia di cambiare il cinema per sempre, tanto da far pensare che dopo, come si dice in questi casi, «nulla sarà più lo stesso». È il mondo di riferimento, ecco, che è nuovo; è quella via di mezzo tra cartoni animati e star system, tra reale e virtuale, che fin qui eravamo stati capaci di concepire, ma che ancora non era stata concretizzata in un'opera cinematografica di queste proporzioni. È un trasloco, ecco, poderoso, costoso, che ci porta tutti un po' più in là. È l'inizio di qualcosa.<ref name=avatar/>
*{{NDR|Su [[Alessandro Del Piero]]}} Fa quasi sempre vedere cose strabilianti, e anche quando non le fa vedere, quando lo picchiano e lo marcano in due – tre, come mercoledì sera contro il Paraguay, non manca di lasciare qualche ricordino nella fattispecie un assist e un tunnel. Unisce la raffinatezza del fantasista più sopraffino alla concretezza dell'uomo d'area più opportunista, e riesce a essere superiore nel calcio ultra – veloce di oggi, segno che è anche un grande atleta.<ref name=sfida/>