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==''Lo scempio del Tibet''==
===[[Incipit]]===
Si cercherebbe invano in tutto il mondo odierno un personaggio dalla posizione più tragica di quella del [[Tenzin Gyatso|Dalai Lama]], il ventisettenne dio-re del [[Tibet]]. Per secoli il suo Paese è stato un «orizzonte perduto» per il resto del mondo, una terra di mistero e di pace che pochi abitanti dell'Occidente avevano mai visitata. Poi, fu brutalmente infranta. Le truppe comuniste cinesi dilagarono oltre i confini e cominciarono una campagna di terrore e di genocidio. Dal 1959 i Cinesi hanno trucidato oltre 100.000 Tibetani in uno degli episodi più truci della storia. Il Dalai Lama fu costretto dal suo popolo ad abbandonare il Paese per poter continuare la lotta, e circa 75.000 Tibetani lo sguironoseguirono, cercando rifugio in [[India]], nel [[Nepal]], nel [[Bhutan]] e nel [[Sikkim]].<ref name=r>Citato in ''Selezione dal Reader's Digest'', dicembre 1962.</ref>
 
===Citazioni===