Viva la libertà: differenze tra le versioni

film del 2013 diretto da Roberto Andò
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Viva la libertà

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Titolo originale

Viva la libertà

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 2013
Genere drammatico
Regia Roberto Andò
Soggetto Roberto Andò
Sceneggiatura Roberto Andò, Angelo Pasquini
Produttore Angelo Barbagallo
Interpreti e personaggi
  • Toni Servillo: Enrico Oliveri/Giovanni Ernani
  • Valerio Mastandrea: Andrea Bottini
  • Valeria Bruni Tedeschi: Danielle
  • Michela Cescon: Anna Oliveri
  • Anna Bonaiuto: Evelina Pileggi
  • Eric Nguyen: Mung
  • Judith Davis: Mara
  • Andrea Renzi: De Bellis
  • Massimo De Francovich: Presidente della Repubblica
  • Renato Scarpa: Arrighi
  • Lucia Mascino: Contestatrice
  • Giulia Andò: Hostess
  • Stella Kent: Hélène
  • Brice Fournier: Bertrand
  • Olivier Martinaud: Claude
  • Federico Torre: Portiere
  • Gianrico Tedeschi: Furlan
  • Antonio Gerardi: Guardia del corpo

Viva la libertà, film del 2013 con Toni Servillo, diretto da Roberto Andò.

Citazioni

  Citazioni in ordine temporale.

  • Io non sto scappando. Io sono perfettamente consapevole delle conseguenze che si scateneranno a Roma. È proprio quello che voglio. Voglio vedere questi stronzi che cosa faranno senza di me. (Enrico Oliveri)
  • Lei conosce il paradosso del mentitore di Epimenide? (Giovanni Ernani)
  • C'è una parola che mi è particolarmente cara e qui [indicando il tabellone alle sue spalle con le parole d'ordine del partito] non c'è... Passione: una parola chiave non solo per la politica, anche per la vita.
    Ascolta, sto parlando proprio a te. Tu dici: -Per noi va male. [prosegue citando per intero la poesia A chi esita di Bertolt Brecht] (Giovanni Ernani)

Dialoghi

  Citazioni in ordine temporale.

  • Arrighi: Questi suoi capelli grigi sono dovuti alla recente malattia?
    Giovanni Ernani: Sono un messaggio agli italiani: -Siate onesti, smettete di tingervi.
    Arrighi: I suoi elettori non hanno molti motivi per rallegrarsi. Ho letto delle critiche piuttosto dure sul suo blog e su quello del partito.
    Giovanni Ernani: I miei elettori fanno bene a stancarsi di me. Anche io, del resto, mi stanco spesso di loro.
    Arrighi: Forse questo, onorevole, è meglio che non lo riporti.
    Giovanni Ernani: No no no, anzi, scriva anche questo: -Se i politici sono mediocri è perché i loro elettori sono mediocri. E se sono ladri è perché i loro elettori sono ladri, oppure vorrebbero esserlo.
  • Giovanni Ernani: C'è sempre qualcosa da scovare nel passato di un potente e c'è sempre un potente che, al momento giusto, può essere inchiodato. È la paura, la musica della democrazia.
    Arrighi: La paura?
    Giovanni Ernani: Il potente cerca di sfidarla, si illude di domarla perché ne è attratto; è per questa ragione che non esiste democrazia occidentale che possa fare a meno dei servizi segreti ed è esattamente per questa stessa ragione che i politici, prima o poi, cercano di contraffare le proprie biografie. Sosia, copie, posticci. Alla Camera non c'è più un solo cretino che sappia di esserlo.

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