Prima lettera ai Corinzi: differenze tra le versioni

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nota inutile: è una parafrasi più che una traduzione alternativa
tolgo nota inutile: inutile citare alcune tra le mille interpretazioni e citazioni relative a una frase così famosa
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*Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la [[carità]], sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna. E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla. E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova. La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine. (13, 1 – 8)
:Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi [[amore]], sarei un rame risonante o uno squillante cembalo. Se avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede in modo da spostare i monti, ma non avessi amore, non sarei nulla. Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri, se dessi il mio corpo a essere arso, e non avessi amore, non mi gioverebbe a niente.<br />L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.<br />L'amore non verrà mai meno. ([http://www.laparola.net/testom.php?riferimento=1Cor13&versioni Nuova Riveduta])
*Quand'ero [[bambino]], parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l'ho abbandonato. Ora vediamo come in uno [[specchio]], in maniera confusa <ref>Gli specchi di allora erano prevalentemente costituiti da superfici in metallo fuso lucidato mentre quelli in vetro fecero la loro comparsa proprio nel I secolo dopo Cristo, al tempo in cui scrive San Paolo. In ogni caso sia gli uni che gli altri, riflettevano in modo piuttosto scadente, soprattutto sfumando di molto i contorni: di qui la metafora. Questa frase di San Paolo ha fornito al regista svedese [[Ingmar Bergman]] il titolo di un suo famoso film ''Come in uno specchio'' (Premio Oscar 1962 per il miglior film straniero).</ref>; ma allora vedremo faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono conosciuto. (13, 11 – 12)
*Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la [[speranza]] e la carità; ma di tutte più grande è la carità! (13, 13)
*Come in tutte le comunità dei fedeli, le donne nelle assemblee tacciano perché non è loro permesso parlare; stiano invece sottomesse, come dice anche la legge. Se vogliono imparare qualche cosa, interroghino a casa i loro mariti, perché è sconveniente per una donna parlare in assemblea. (14, 34 – 35)