Marco Travaglio: differenze tra le versioni

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==''Voglio Scendere – il blog di Corrias, Gomez, Travaglio''==
*Gelli, Craxi e Berlusconi, nella loro ingenuità, pensavano che per farlo occorresse modificare la Costituzione, scrivendoci che la carriera dei PM è separata da quella dei giudici e che le procure devono obbedire al governo. Mastella e chi gli sta dietro hanno capito che non occorre cambiare le norme: basta creare le condizioni di fatto perché tutto ciò accada. Appena un [[PM]] apre un fascicolo sugli amici di un [[ministro]], se ne chiede il trasferimento (del PM, non del ministro). [...] Si chiama "guerra preventiva", e non l'ha neppure inventata Mastella. L'aveva già teorizzata Mao: "Colpirne uno per educarne cento". Funziona. (da ''La soluzione finale'', 15 settembre 2007)
*Scusate se dico un'altra parolaccia, ma ho scoperto una cosa che mi ha lasciato basito: il cosiddetto ministro della Giustizia [[Clemente Mastella]] (parlando con pardòn) è tuttora iscritto all'Ordine dei giornalisti professionisti. Colui che ha definito Annozero il "Ku Klux Klan dell'informazione" e ne ha chiesto la normalizzazione minacciando, altrimenti, di sfiduciare il Cda Rai e di far cadere il governo, che ha insultato Santoro, il sottoscritto e [[Beatrice Borromeo]], che ha definito [[Giovanni Floris]] "un farabutto", che chiede i danni all'Espresso "reo" di aver scoperto la sua gita di Stato aviotrasportata al gran premio di Formula Uno e le sue sei case comprate a prezzi da box auto nel centro di Roma, che paragona al terrorismo ogni critica nei suoi confronti, che scrive nel suo blog "qual'è" con l'apostrofo e "come se io sia", che ha scritto una legge liberticida per far condannare fino a 100 mila euro i giornalisti che pubblicano atti d'indagine non segreti e dunque pubblici, ecco: questo bel tipo è un "collega". (da ''Fuori lui o fuori noi'', 15 ottobre 2007)
*[[Silvio Berlusconi]], tra una serata al Bagaglino e una spallata fallita al governo, ha trovato il tempo e soprattutto la faccia tosta di ricordare [[Enzo Biagi]]. Con queste testuali parole: «Al di là delle vicende che ci hanno qualche volta diviso, rendo omaggio ad uno dei protagonisti del giornalismo italiano cui sono stato per lungo tempo legato da un rapporto di cordialità che nasceva dalla stima». Le vicende che li hanno qualche volta divisi si chiamano [[Editto bulgaro|diktat bulgaro]] del 18 aprile 2002, quando l'allora presidente del Consiglio ordinò la cacciata dalla Rai di Biagi, Santoro e Luttazzi per "uso criminoso della televisione", trovando subito uno stuolo di servi furbi, da Agostino Saccà a Fabrizio Del Noce, pronti a obbedirgli. Morire a 87 anni può capitare. Rovinare gli ultimi anni di vita a un grande giornalista è un crimine. (da ''L'estremo oltraggio'', 7 novembre 2007)