Isabella Santacroce: differenze tra le versioni

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*Tutto questo dolore è oscenità. Il dolore è osceno. Mi vergogno di soffrire. Il dolore è una bestemmia.
*Vorrei buttare via tutto l’inchiostro, i fogli, le mani, vorrei tagliarle, non scrivere più.Da dove nasce questo sentimento che fa diventare il mio cuore una cattedrale incendiata, come si chiama.Io sono un bosco pauroso, e quella bambina che corre là dentro gridando ha il mio nome.
*Un sentimento lacerato da vividi tagli di pena radiosa mi pervade, e sconcerti infettati d’innocenza ne rendono insostenibile il capitare. Vorrei la serenità risiedesse nell’anima di ogni creatura, ciononostante pare sia desiderio reso doloroso al cospetto del diniego d’avverarsi.
Vorrei la serenità risiedesse nell’anima di ogni creatura, ciononostante pare sia desiderio reso doloroso al cospetto del diniego d’avverarsi.
*La [[sofferenza]] è il tramite del fallimento.
*Cresco con i mobili, attorniata da dipinti familiari. Io scrivo: l’intera stirpe mi scruta resa eterna da un pennello. Io scrivo: nella devozione alla purezza si cela il sudiciume dei rimproveri che l’anima rivolge alla carne colpevole della sua vivezza.