Isabella Santacroce: differenze tra le versioni

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==''Amorino''==
*Voi siete qui per condannarmi, ma io non ho paura. Siete voi ad avere paura, perché io vi amo.
*Se avessi coraggio mi nasconderei nella terra. Se avessi coraggio tutto di me diverrebbe radice di cielo, e farei sbocciare le nuvole.
*Tutto questo dolore è oscenità. Il dolore è osceno. Mi vergogno di soffrire. Il dolore è una bestemmia.
*Vorrei buttare via tutto l’inchiostro, i fogli, le mani, vorrei tagliarle, non scrivere più.Da dove nasce questo sentimento che fa diventare il mio cuore una cattedrale incendiata, come si chiama.Io sono un bosco pauroso, e quella bambina che corre là dentro gridando ha il mio nome.
*Un sentimento lacerato da vividi tagli di pena radiosa mi pervade, e sconcerti infettati d’innocenza ne rendono insostenibile il capitare.
Vorrei la serenità risiedesse nell’anima di ogni creatura, ciononostante pare sia desiderio reso doloroso al cospetto del diniego d’avverarsi.
*La [[sofferenza]] è il tramite del fallimento.
*Cresco con i mobili, attorniata da dipinti familiari. Io scrivo: l’intera stirpe mi scruta resa eterna da un pennello. Io scrivo: nella devozione alla purezza si cela il sudiciume dei rimproveri che l’anima rivolge alla carne colpevole della sua vivezza.
*"Sono certa abbiano emerso terribili lamenti, non li avete uditi?" ho risposto alla signora Mansfield: "signora Mansfield non abbiamo udito nulla, ora però viviamo nelle loro grida". Quando la signora Mansfield ha stretto le mie mani, ho capito quanto la falsità sia raffigurazione della verità umana.
*Ho paura di essere un'incantatrice del male per ipnotizzare il bene, disarmarlo e ucciderlo. la scrittura è il mio flauto magico. È il male l'incantatore, flauto magico, ipnotizzatore di bene, è il bene il serpente.
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*Nella semioscurità diventiamo l'abisso del nostro nome. Ogni nome ha un abisso, che nella semioscurità si apre. I nostri nomi germogliano nella penombra.
*I delitti impuniti sono proprietà divina.
*Il rapimento di secondo grado coincide con l’arrivo del cherubino. L’estasi di primo grado con l’afflizione inferta dai loro becchi circoncisi. Le orazioni sbocciano nella mente, le loro radici trovano terra nell’anima. La testa è una foresta scon- cia, la mia bava la rende lussureggiante.
*Sento sempre l'abbandono, anche quando una [[foglia]] che guardo cade, e un soffio la rapisce portandola lontano.
*C'è qualcosa di enorme nell'immobilità delle forme di vita, così come negli oggetti che della vita nulla posseggono, è in loro una resistenza alla morte dei giorni che è tutto. Forse altro non esiste oltre alla morte dei giorni, neppure la morte.
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*Per sempre, dire sempre per sempre, quante volte lo scrivo, per sempre, ma è sempre tutto finito.
*Non so cosa sarà di me, non so quanto potrò ancora resistere, so solamente che qualsiasi cosa accada, continuerò a cercare per sempre il candido, di un bacio felice.
*Sorge mai in te il desiderio dell'amore? Non ti nascondo che capita il suo pensiero smuova in me malinconia che fatico a percorrere tanto è sconfinata, e sempre mi ritrovo a sospirare, incedendo con il cuore inorridito in una beffa clamorosa.
*Sorge mai in te il desiderio dell'amore?
*Io non avevo paura, io sono salva, perché già perduta.
*Esistono attimi che non appartengono al tempo, di loro nessuno si accorge. Hanno secondi che durano più di un millennio. Sono lance di orari spezzati da creature nascoste nell'aria, che li vivono al nostro posto non lasciandoci nulla in memoria.