Giovanni Boccaccio: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Giovanni Boccaccio==
*''Giovine donna è mobile, e vogliosa | È negli amanti molti, e sua bellezza | Estima più ch'allo specchio, e pomposa | Ha vanagloria di sua giovinezza; | La qual quanto piacevole e vezzosa | È più, cotanto più seco l'apprezza: | Virtù non sente, né conoscimento, | Volubil sempre come foglia al vento''. (''Filostrato'', VIII, 30)
*{{NDR|[[Barlaam di Seminara]]}} [...] huomo di Calabria, già di picciola statura, ma di gran scienza, e di maniera nelle Greche lettere dotto [...] (da ''Della Genealogia degli Dei'', Venezia, 1627, c.239v<ref>Citato in Tobia Cornacchioli, ''Nobili, borghesi e intellettuali nella Cosenza del Quattrocento, L<nowiki>'</nowiki>''academia'' parrasiana e l'Umanesimo cosentino'', Edizioni Periferia, Cosenza, stampa 1990, p. 43.</ref>)
*[...] la nodosa [[gotta|podagra]], con gravissima noia di chi l'ha, tiene tutto il corpo quasi immobile e contratto [...] (dal ''Comento alla Divina Commedia'', p. 88)
*{{NDR|[[Leonzio Pilato]]}} [...] nell'aspetto è uomo rozzo, ha la faccia nera, la barba prolissa, la chioma nera occupata sempre in continui pensieri, di costumi rozzo, né molto civile huomo, ma si come l'isperienza ha dimostrato, dottissimo di lettere Greche e come un'arca pieno d'historie, e favole greche, benché della latina non sia molto instrutto [...] (da ''Della Genealogia degli Dei'', Venezia, 1627, c.239v<ref>Citato in Tobia Cornacchioli, ''Nobili, borghesi e intellettuali nella Cosenza del Quattrocento, L<nowiki>'</nowiki>''academia'' parrasiana e l'Umanesimo cosentino'', Edizioni Periferia, Cosenza, stampa 1990, p. 46.</ref>)