Lobsang Rampa: differenze tra le versioni

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v. https://books.google.it/books?id=Vjt9BAAAQBAJ&pg=PT37&lpg=PT37&dq=Il+108+%C3%A8+un+numero+sacro+nel+Tibet+e+le+dame+che+avevano+chiome+cos%C3%AC+abbondanti+da+poterle+suddividere+in+tal+numero+di+trecce+erano+considerate+fortunatissime.&source=bl&ots=P
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'''Tuesday Lobsang Rampa''', all'anagrafe '''Cyril Henry Hoskin''' (190719101967/19711981), lamascrittore tibetanobritannico.
 
==''Il terzo occhio''==
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«Ohè. Ohè. Hai quattro anni e non sai stare a cavallo! Non diventerai mai uomo. Che cosa ne dirà il tuo nobile padre?» Dopo queste parole, il vecchio Tzu appioppò al pony – e lo sfortunato cavaliere ne subì le conseguenze – un colpo vigoroso sulla groppa, poi sputò nella polvere. I tetti dorati e le cupole del santuario di Potala sfavillavano nel vivido sole. Più vicino a noi, le acque azzurre del lago di fronte al Tempio del Serpente si increspavano al passaggio delle anatre selvatiche. Lontano, sul sentiero sassoso, si levavano le urla e le esclamazioni degli uomini che incitavano i lenti yak sul punto di allontanarsi da Lhasa. Dalle immediate vicinanze ci giungeva il vibrante bmmmn, bmmmn, bmmmn delle trombe, con le loro note basse e profonde, mentre i monaci musicanti si esercitavano nei campi, lontano dalla folla.
===Citazioni===
*Il [[Tibet]] era un paese teocratico. Non desideravamo affatto il "progresso" delle altre parti del mondo; volevamo soltanto poter meditare in pace e trascendere le limitazioni della carne. I nostri savi si erano resi conto da tempo del fatto che l'Occidente bramava le ricchezze del Tibet e sapevano che la venuta degli stranieri significava la fine della serenità. L'attuale invasione comunista del Tibet ha dimostrato quanto avessero ragione. (p. 15)
*Nessuno deve poter guardare dall'alto il [[Dalai Lama]], per cui esiste un vincolo che limita a due piani l'altezza delle abitazioni. (p. 15)
*I [[Tibet|tibetani]] ritengono che non sia affatto prudente dormire con la luce del giorno, in quanto i demoni del giorno possono impadronirsi dei dormienti. [...] Nessuno si sottrae alla regola, ed anche i moribondi devono rimanere desti il più a lungo possibile, affinché possano riconoscere la giusta via da seguire attraverso i territori di confine fino all'altro mondo. (p. 18)
*La Legge è severa con i ricchi per insegnar loro la comprensione e la pietà (p. 20)
*La Legge è mite con i poveri per mostrar loro la compassione. (p. 20)
*Nel [[Tibet]] tutto viene deciso dall'[[astrologia]], dall'acquisto di un yak alle carriere dei singoli individui. (p. 25)
*Nel Tibet, gli [[animale|animali]] non vengono coccolati, né resi schiavi; sono creature che devono servire a un utile scopo, creature aventi i loro diritti, proprio come gli esseri umani. (p. 33)
*Nel Tibet vengono dati a ciascuno due nomi, e il primo è quello del giorno della settimana in cui si è nati. Io ero venuto al mondo un [[martedì]] e pertanto Martedì era il mio primo nome. (p. 34)
*Le guerre nel Tibet possono essere paragonate a una partita a scacchi. Se il re viene eliminato, la partita è vinta. (p. 37)
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[[Categoria:MonaciScrittori buddhistibritannici]]