Eihei Dōgen: differenze tra le versioni

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L'opera è di Dogen
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*''Per cinquantaquattro anni | ho ornato il [[cielo]] di stelle. | Ora balzo attraverso – | che rovinio!''<ref>Era tradizione che nell'imminenza della morte un Maestro Zen componesse una poesia che recando l'impronta del suo spirito, fosse una sintesi della sua vita e come un lascito spirituale per i discepoli. {{Cfr}} ''Piccolo beviario zen'', p. 302.</ref> (p. 303)
 
===Citato in ''Shōbōgenzō''===
*Studiare la Via del Buddha è studiare se stessi. Studiare se stessi è dimenticare se stessi. E dimenticare se stessi è percepire se stessi come tutte le cose. Realizzare questo è lasciar cadere mente e corpo di se stessi e degli altri. Una volta che avete raggiunto questo stadio, sarete distaccati anche dall'illuminazione e la agirete ininterrottamente, senza pensare ad essa. (p. 2)
*All'interno di questa [[vacuità]] una solida roccia è vacuità. (p. 18)