Adolf Hitler: differenze tra le versioni

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*L'esito di questa guerra decide anche sul futuro dell'[[Italia]]! Se questo futuro viene considerato dal vostro paese soltanto come il perpetuarsi di un'esistenza da Stato europeo di modeste pretese, allora io ho torto. Ma se questo futuro viene considerato alla stregua di una garanzia per l'esistenza del popolo italiano dal punto di vista storico, geopolitico e morale, ossia secondo le esigenze imposte dal diritto di vita del vostro popolo, gli stessi nemici che combattono oggi la [[Germania]] vi saranno avversari.<ref>Citato in Ennio Di Nolfo, ''Storia delle relazioni internazionali. Dal 1918 ai giorni nostri'', Editori Laterza, Roma, 2008, ISBN 978-88-420-8734-2, pagg. 349-350.</ref>
*{{NDR|Spiegando il perché del tradimento del patto Molltov-Ribbentropp}} Qualunque cosa accada, Duce, la nostra situazione non può peggiorare a causa di questo passo, essa può solo migliorare (...). Nondimeno se l'[[Inghilterra]] non dovesse trarre le debite conclusioni dai duri fatti, noi, avendo le spalle sicure, potremmo dedicarci con forze accresciute alla liquidazione del nostro nemico (...). Dopo che, lottando, sono giunto a questa decisione, mi sento di nuovo spiritualmente libero. L'associarmi all'Unione Sovietica, malgrado l'assoluta sincerità dei nostri sforzi per venire a una definitiva conciliazione, era stato per me assai fastidioso poiché, in un modo o nell'altro, ciò sembrava contrastare con tutto il mio atteggiamento primitivo, con le mie concezioni e con i miei impegni. Ora sono assai contento di essermi liberato da questo disagio spirituale.<ref>Citato in Ennio Di Nolfo, ''Storia delle relazioni internazionali. Dal 1918 ai giorni nostri'', Editori Laterza, Roma, 2008, ISBN 978-88-420-8734-2, pag. 395.</ref>
*La guerra contro la Russia sarà tale da non poter essere combattuta in modo cavalleresco. È una lotta tra ideologie e razze diverse e dovrà essere combattuta con una durezza, una spietatezza e una inesorabilità senza precedenti. Tutti gli ufficiali dovranno sbarazzarsi delle loro idee invecchiate. So che la necessità di una tale condotta di guerra esorbita dalla comprensione di voi generali, ma io (...) insisto assolutamente perché i miei ordini siano eseguiti senza discutere. I commissari sono esponenti di ideologie del tutto opposte al nazionalsocialismo. Per cui i commissari dovranno venir eliminati. Saranno scusati (...) quei soldati che violeranno le leggi internazionali. La Russia non ha partecipato alla Convenzione dell'Aja, quindi non ha nessun diritto di appellarsi a tali leggi. <ref>Citato in Ennio Di Nolfo, ''Storia delle relazioni internazionali. Dal 1918 ai giorni nostri'', Editori Laterza, Roma, 2008, ISBN 978-88-420-8734-2, pag. 351.</ref>
 
==''Mein Kampf''==