Benito Mussolini: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Gli italiani}} Un popolo di santi, di eroi e di navigatori.<ref>Citato in [[Roberto Gervaso]], ''Il dito nell'occhio. Interviste coi contemporanei'', Rusconi, Milano, 1977, p. 25.</ref>
*Vado verso il popolo e sono col popolo per comunione di intenti e di spirito. (da ''Scritti e discorsi'', vol. V, p. 132)
*L'Italia non può rimanere neutrale per tutta la durata della guerra, senza dimissionare dal suo ruolo, senza squalificarsi, senza ridursi al livello di una [[Svizzera]], moltiplicata per dieci. Il problema non è quindi di sapere se l'Italia entrerà in guerra; si tratta di sapere quando e come; si tratta di ritardare il più a lungo possibile, compatibilmente con l'onore e la dignità, la nostra entrata in guerra.<ref>Citato in Ennio Di Nolfo, ''Storia delle relazioni internazionali. Dal 1918 ai giorni nostri'', Editori Laterza, Roma, 2008, ISBN 978-88-420-8734-2, pag. 351.</ref>
 
{{intestazione|Intervista di [[Emil Ludwig]], 1932}}
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*Che in Italia si faccia del razzismo e dell' antisemitismo è cosa tanto importante nella sua apparenza politica quanto priva di peso nella sua sostanza reale. La purità della razza in questo popolo sul quale sono passate tante invasioni e che ha assorbito tante genti dai quattro punti cardinali, e il pericolo semita in una Nazione come la nostra dove perfino l' alta finanza, e perfino se manovrata dagli ebrei, non può non diventare qualcosa di cattolico, sono evidentemente fandonie da lasciar scrivere a certi zelatori. Se le circostanze mi avessero portato a un Asse Roma-Mosca anziché a un Asse Roma-Berlino, avrei forse ammannito ai lavoratori italiani, intenti alla loro fatica con tanta alacrità e però con un distacco che i razzisti potrebbero chiamare mediterraneo, l'equivalente fandonia dell' etica stakanovista. (Mio fratello Benito, Edvige Mussolini, pubblicato da La Fenice di Firenze, nel 1957)
*Comunichi al Senatore Agnelli che nei nuovi stabilimenti Fiat devono esserci comodi e decorosi refettori degli operai. Gli dica che il lavoratore che mangia in fretta e furia vicino alla macchina non è di questo tempo Fascista. Aggiunga che l'uomo non è una macchina adibita ad un'altra macchina. (telegramma datato 16 luglio 1937, indirizzato al Prefetto di Torino, [http://gazzettadimantova.gelocal.it/agenda/2011/02/10/news/la-fiat-e-mussolini-1.150553 La Fiat e Mussolini], Gazzetta di Mantova])
 
 
===Citazioni tratte dai discorsi===
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*Una calamità, nefasto per la religione: peggio di questo papa in questo periodo non poteva capitare... Tu non sai il male che fa alla Chiesa. Fa cose indegne. Come quella di dire che noi siamo simili ai semiti. Come, li abbiamo combattuti per secoli, li odiamo, e ora siamo come loro. Abbiamo lo stesso sangue! Ah! Credi, è nefasto.
:Sono le parole riportate a proposito di [[Pio XI]] in una lettera dell'8 ottobre 1938 all'amante Claretta Petacci. Fonte: Mauro Suttora, ''Pio XI fu assassinato dal padre di Claretta?'' edito nel «Sette – Corriere della Sera» n. 20 del 18 maggio 2012.
 
 
====[[Ultime parole]]====