James Rachels: differenze tra le versioni

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'''James Rachels''' (1941 – 2003), filosofo statunitense.
 
==Citazioni di James Rachels==
*La caratteristica degli umani, che li qualifica titolari di un diritto a non essere [[tortura]]ti, è una caratteristica posseduta anche dagli [[animale|animali]]. Pertanto, ritengo che se gli animali umani hanno diritto a non essere torturati, ciò vale anche per gli animali non umani.<ref>1990; citato in [[Marina Baruffaldi]], ''Manuale del giovane animalista'', Mondadori, Milano, 1997, p. 46. ISBN 88-04-43323-X</ref>
 
==''Diritto alla libertà?''==
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*Il mio più grosso debito di riconoscenza va a [[Peter Singer]], che ha influenzato tutto il mio pensiero sulla moralità del nostro modo di trattare gli animali non umani. <!--(p. 221, in nota)-->
 
==''Diritto alla vita per gli animali?''==
==Note==
*La [[tortura]] è sbagliata perché provoca sofferenze. È la capacità di soffrire, e non il possesso di concetti sofisticati, che sta a fondamento dell'inaccettabilità della tortura. Ciò vale tanto per le persone che per i conigli; in entrambi i casi, la tortura è sbagliata a causa della sofferenza che procura. La caratteristica che qualifica gli umani come titolari del diritto di non essere torturati è, dunque, una caratteristica posseduta anche dai conigli, e da molti altri animali. Affermo perciò che, se gli umani hanno diritto di non essere torturati, lo stesso vale per gli altri animali. <!--(pp. 216-217)-->
<references />
*La dottrina della [[sacralità della vita]] ha poco dalla sua, se la si interpreta esclusivamente in chiave di vita biologica. La mia tesi al riguardo è che un individuo ha diritto alla vita se ha una vita in senso biografico. In base a questo criterio, almeno alcuni animali non-umani avrebbero un diritto di questo genere. Le [[scimmia|scimmie]], per fare l'esempio più ovvio, hanno vite piuttosto complesse. Sono notevolmente intelligenti, formano famiglie, vivono in gruppi sociali e apparentemente esibiscono atteggiamenti rivolti sia al passato sia al futuro. Da un punto di vista emotivo e intellettuale le loro vite non sembrano complesse quanto quelle umane; tuttavia, più impariamo su di loro, più si fanno impressionanti le somiglianze tra noi e loro. <!--(p. 223)-->
*Siamo solo all'inizio della nostra esplorazione della ricchezza del mondo animale. Si consideri, per esempio, il [[polpo]]. È un mollusco – come le ostriche o le cozze – ma il suo sistema nervoso centrale – che sembra si sia sviluppato originariamente per il controllo delle ventose sui tentacoli – è il più complesso fra tutti gli invertebrati. Ha una tana, controlla un territorio e combatte contro i suoi simili, qualora tentino di invaderlo, mai però fino alla morte. Gli studiosi sostengono che manifesta emozioni come paura e ira attraverso il mutamento del colore della pelle (la sua abilità nel mutare colore gli consente anche di mimetizzarsi con l'ambiente circostante qualora siano nei paraggi i suoi nemici naturali). Nel corso delle sue attività di predazione non mostra emozioni, mentre ciò accade nelle lotte con i suoi simili. <!--(p. 224)-->
*Quando consideriamo i [[mammifero|mammiferi]] con cui abbiamo più familiarità, reputiamo ragionevole pensare che siano dotati di una vita in senso biografico. Hanno emozioni, preoccupazioni, sistemi sociali e tutto il resto, benché, forse, non proprio allo stesso modo degli umani. <!--(pp. 224-225)-->
 
==Bibliografia==
*James Rachels, ''Diritto alla libertà?'', in Aa. Vv., ''[[Diritti animali, obblighi umani]]'', Gruppo Abele, Torino, 1987, pp. 205-221. ISBN 88-7670-097-8 [La traduzione riportata in ''Diritti animali, obblighi umani'' è tratta da Silvana Castiglione (a cura di), ''I diritti degli animali: prospettive bioetiche e giuridiche'', il Mulino, Bologna, 1985]
*James Rachels, ''Diritto alla vita per gli animali?'', in Aa. Vv., ''Etica e animali'', a cura di Luisella Battaglia, traduzione di Brunella Casalini, Liguori Editore, Napoli, 1998, pp. 211-226. ISBN 88-207-2686-6
 
==Altri progetti==