Stephen R. L. Clark: differenze tra le versioni

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'''Stephen Richard Lyster Clark''' (1945 – vivente), filosofo e docente universitario britannico.
 
==Citazioni di Stephen R. L. Clark==
*Chi continua a mangiare [[carne]], quando potrebbe [[Vegetarianismo|fare altrimenti]], non ha alcuna credibilità come moralista serio.<ref>Da ''The Moral Status of Animals'', Oxford University Press, New York, 1977, p. 138; citato in Aa.Vv., ''Etica e animali'', traduzione di Brunella Casalini, Liguori Editore, Napoli, 1998, p. 58. ISBN 88-207-2686-6</ref>
:Coloro che ancora mangiano carne quando potrebbero fare altrimenti non possono pretendere di essere veri moralisti.<ref>Citato in [[Marina Baruffaldi]], ''Manuale del giovane animalista'', Mondadori, Milano, 1997, p. 51. ISBN 88-04-43323-X</ref>
 
==''Umani, animali e "comportamento animale"''==
*Quasi unici tra gli animali a essere permanentemente in stato di eccitabilità [[sessualità|sessuale]], gli umani sono sicuramente gli unici ad aver fatto del sesso un mestiere. Ciò nonostante si ritiene che proprio il desiderio sessuale faccia dell'uomo una bestia. <!--(p. 189)-->
*Gli asceti, nei loro sforzi di distacco progressivo dalla lussuria e dalla corruzione di questo mondo malvagio, hanno spesso adottato diete [[vegetarianismo|vegetariane]]. [...] Sia i [[Cinismo (filosofia)|cinici]] sia gli [[Accademia di Atene|accademici]] erano spesso vegetariani; astenendosi dai lussi e dai medicamenti del loro tempo erano talvolta in grado di ''vedere'' gli animali che non avevano più bisogno di opprimere. Un ascetismo di questo tipo è tutt'altro che disprezzabile: non ho dubbi che, se ci sforzassimo maggiormente di seguire la disciplina morale dei nostri predecessori, ne guadagnerebbe la nostra salute, i nostri doveri verso il mondo umano ci sarebbero meno pesanti, e i nostri occhi sarebbero più sensibili a quanto nel mondo vi è di valore. <!--(p. 191)-->
*È quantomeno probabile che attraverso le [[percosse]] e lo [[violenza sessuale|stupro]] l'agente cerchi di vincere o di attaccare qualcosa di cui la vittima è solo un simbolo: debolezza personale, insicurezza, o il ricordo di un fallimento. <!--(p. 192)-->
*Ciò che è affascinante dell'istinto [[Territorio (biologia)|territoriale]] non è tanto che gli animali siano possessivi, ma che gli altri animali riconoscano le loro pretese. Persino le [[farfalla|farfalle]], sembra, danno all'occupante di uno spazio assolato la priorità morale rispetto a un intruso. <!--(p. 202)-->
*Non si deve disprezzare la [[Natura]] in nome della "[[Ragione]]", perché la Ragione (un compendio di facoltà naturali) è essa stessa un prodotto della Natura e trae le sue premesse dal sentimento naturale. <!--(p. 204)-->
*Gli [[specismo|specisti]] non hanno bisogno di sostenere che tutti gli umani sono oggettivamente diversi (salvo, naturalmente, come specie) da tutti i non-umani; basta loro affermare che sono soggettivamente diversi: sono più importanti per ''noi'', anche se non sempre per l'universo. <!--(p. 204)-->
 
==Note==
<references />
 
==Bibliografia==
*Stephen R. L. Clark, ''Umani, animali e "comportamento animale"'', in Aa. Vv., ''Etica e animali'', a cura di Luisella Battaglia, traduzione di Brunella Casalini, Liguori Editore, Napoli, 1998, pp. 187-210. ISBN 88-207-2686-6
 
==Altri progetti==
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