Joseph Roth: differenze tra le versioni

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*E allora, in quel giorno<ref>Giorno della sepoltura dell'imperatore Francesco Giuseppe I nella Cripta dei cappuccini.</ref> percepii per la prima volta (e per l'unica volta) la verità della metafora così spesso e banalmente abusata: il [[cielo]] piange. Il mio cuore, certamente più piccolo del cielo, allora piangeva in modo più violento di lui; e neppure l'imperialregio regolamento di servizio, che allora regolava, reprimeva, mitigava i miei sentimenti, poteva impedirmi di piangere. (da ''Autodafé dello spirito'')
*Ecco quel che sono veramente: cattivo, sbronzo, ma in gamba. (''Parigi, novembre 1938'')
*I più pericolosi animali da preda della civiltà: le grandi bobine di carta da [[giornale]].<ref>Da ''Tarabas''; citato in ''Agenda letteraria 1995'', a cura di Gianni Rizzoni, Edizioni CDE, Milano, 1994, p. 54.</ref>
*Non amo gli animali, e ancor meno le persone che li amano. Mi è sempre sembrato che le persone che amano gli animali sottraggono una parte dell'[[amore]] agli uomini, e il mio punto di vista mi è apparso particolarmente giustificato quando per caso ho saputo che i tedeschi del Terzo reich amano i cani lupo. (da ''La Cripta dei Cappuccini'')
*Passato è il tempo delle gesta eroiche: questo è il tempo dei diligenti lavori burocratici. Passato è il tempo delle epopee: questo è il tempo delle statistiche. (da ''Viaggio in Russia'')