Lev Tolstoj: differenze tra le versioni

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*La cometa {{NDR|di Halley}} sta per catturare la Terra, annientare il mondo, e distruggere tutte le conseguenze materiali della mia attività e delle attività di tutti. Ciò prova che tutte le attività materiali, e le loro presunte conseguenze materiali, sono prive di senso. Solo ha un senso l'attività spirituale...<ref group="fonte">Dal ''Diario'', 13 gennaio 1910; citato in [[Alberto Cavallari]], ''La fuga di Tolstoj'', Einaudi, Torino, 1986, p. 81. ISBN 8806593854</ref>
*La [[coscienza morale|coscienza]] stessa mostra all'uomo che l'essenza della sua vita è il desiderio di bene per tutto ciò che esiste, questo desiderio è qualcosa di inspiegabile ed allo stesso tempo è la cosa a lui più vicina e più comprensibile... Ed il desiderio del bene per tutto ciò che esiste è l'inizio di ogni nuova vita, è l'amore, è Dio... Dio è amore.<ref group="fonte">Da ''La vera vita'', Manca Editrice, Genova, 1991.</ref>
*La [[vita]] è così bella, lieve e breve, ma la sua rappresentazione è sempre brutta, pesante e lunga.<ref group="fonte">Citato in [[Pietro Citati]], introduzione ad ''Anna Karenina'', BUR, Milano, 2006, p. V. ISBN 88-17-01152-5</ref>
*La [[vita e morte|vita]] è un sonno, la [[vita e morte|morte]] è il risveglio.<ref group="fonte">Dal ''Ciclo di letture'', 7 novembre; citato in Lev L'vovič Tolstoj, p. 137.</ref>
*{{NDR|Su ''[[Il regno di Dio è in voi]]''}} Mai nessuna opera mi è costata tanta fatica.<ref group="fonte">Citato in [[Henri Troyat]], ''Tolstoi'', Rizzoli, Milano, 1969, vol. II, p. 227.</ref>
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===[[Pietro Citati]]===
{{vedi anche|sezione=s|[[Pietro Citati#Tolstoj|Tolstoj]]}}
 
*Come ogni scrittore che aspira all'infinito, aveva bisogno di uccidere in sé l'infinito.
*Con l'incomprensibile sicurezza di chi si trova a casa propria dovunque, Tolstoj penetra dentro ogni corpo e ogni anima. Mentre [[Honoré de Balzac|Balzac]] e [[Marcel Proust|Proust]] si sforzano di diventare le proprie creature, ma un momento prima di sciogliersi in loro si arrestano, fermi nel gesto grandioso dell'attore e del mimo, – Tolstoj è tutto il resto del mondo, con la medesima naturalezza con cui viveva la propria vita. Se lo desidera, è una ragazza che si guarda sorridendo allo specchio e ammira il suo vestito di tulle rosa con la sottoveste rosa: avverte insieme a lei che l'abito non tira da nessuna parte, che i folti ''bandeaux'' di capelli biondi si mantengono fermi sulla piccola testa come se fossero suoi, e «il nastrino di velluto nero del medaglione aveva circondato con particolare delicatezza il suo collo». Se lo vuole, Tolstoj è una cagna da caccia che aspira l'aria con le narici dilatate, e sente che nella palude non ci sono soltanto le orme degli uccelli, ma ''essi'' sono là, davanti a lei, e non uno ma molti.
*Pochi esseri umani hanno desiderato la felicità con la veemenza, la dolcezza, l'ebbrezza febbrile di [[Marcel Proust]] adolescente. Forse solo il giovane Tolstoj, il quale gli era legato da singolari affinità e somiglianze, desiderò la felicità con la stessa ansia dolorosa e incontenibile: egli pretendeva che la vita restasse sé stessa, nient'altro che un attimo di tempo, eppure balzasse oltre un limite, diventando un misterioso al di là, un'epifania dell'invisibile e dell'oltretempo.
 
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[[Categoria:Pedagogisti russi]]
[[Categoria:Scrittori russi]]
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[[Categoria:Teologi russi]]