Tucidide: differenze tra le versioni

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*{{NDR|discorso di [[Nicia]]}} L'assemblea si raccoglie oggi a dibattere l'entità e le forme degli armamenti da assegnarci in dotazione, per la nostra campagna laggiù in [[Sicilia]]. Ebbene a mio parere è indispensabile riepilogare i termini della questione e riesaminarne il nocciolo: impegnare la nostra flotta in quei mari è in realtà la scelta più proficua? O non ci conviene piuttosto respingere gli appelli di stati lontani per stirpe da noi, ed esimerci dal suscitare così alla leggera, con un decreto troppo precipitoso rispetto all'immensità dell'impresa, una guerra tanto remota dai nostri interessi?[…] (VI, 9) <ref name="portalefilosofia">{{cita web|http://www.portalefilosofia.com/biblioteca/materiale/peloponneso.pdf|La guerra del Peloponneso|15 marzo 2015|formato=pdf}}</ref>
*I Siracusani schierarono per intero le divisioni di opliti su uno spessore di sedici file: erano sul terreno le forze siracusane al completo e gli alleati presenti (innanzitutto i Selinuntini, con il nerbo più consistente, poi i cavalieri di [[Gela]], duecento uomini in tutto, e la cavalleria di [[Camarina]], circa venti uomini con il rinforzo di una cinquantina d'arcieri). La cavalleria siracusana fu spostata all'appoggio del fianco destro: agivano non meno di milleduecento armati a cavallo. Al loro fianco i lanciatori di giavellotto. Nel campo ateniese dove ci si accingeva per primi alla fase d'attacco, [[Nicia]] passando in rivista i contingenti dei diversi paesi, poi rivolto all'intero esercito arringò gli uomini con esortazioni. (Libro VI, 67) <ref name="portalefilosofia"></ref>
*Allorché Atene fu colta dalla notizia {{NDR|della sconfitta a seguito della seconda spedizione in Sicilia}}, la città stette per lungo tempo incredula, perfino contro i lucidi rapporti di alcuni reduci, uomini di garantito stampo militare che rimpatriavano fuggiaschi dal teatro stesso delle operazioni: l'annientamento dell'armata non poteva davvero esser stato così totale. (Libro VIII, 1) <ref name="portalefilosofia"></ref>
*Questa {{NDR|l'epoca della costituzione di [[Teramene]]}} fu la prima volta in cui ai miei tempi gli Ateniesi abbiano mostrato di governarsi bene: avvenne infatti una moderata mescolanza di oligarchia e di democrazia e, da quando la situazione era divenuta brutta, questi furono i primi provvedimenti che risollevarono la città. (VIII, 97, 2; trad. Ferrari)