Israele: differenze tra le versioni

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*Orbene, appare evidente che solo all'epoca di Davide e Salomone Israele era una «grande nazione», né prima né dopo, e ciò chiaramente nel senso politico dell'espressione, anche se, nuovamente, nulla esclude una rilettura posteriore di questi concetti in chiave per es. escatologico-messianica, quando il popolo viveva della speranza che il regno davidico sarebbe stato ristabilito se non come grandezza terrena, almeno come regno celeste, escatologico. ([[Alberto Soggin]])
*Un sistema di apartheid con due popoli sulla stessa terra ma completamente separati uno dall'altro, con gli israeliani completamente dominanti che reprimono la violenza privando i palestinesi dei loro elementari diritti umani. Questa è la politica perseguita attualmente. ([[Jimmy Carter]])
*Voglio che sia chiaro [...] che sono fiero di far parte di uno Stato in cui un premier può essere investigato come un semplice cittadino. Proverò la mia innocenza. Errori certo ne ho commessi e me ne pento. Per la carica che occupo ero altresì consapevole di poter essere al centro di feroci attacchi politici, ma nel mio caso, come ogni persona equilibrata converrà, si è di molto passata la misura. ([[Ehud Olmert]])
*Voglio chiarire che non sono certo antisemita: uno scienziato non può credere alle razze. Però altra cosa è l'antisionismo, come dice [[Noam Chomsky]], il mio maestro. Il progetto dello Stato ebraico si basa sul principio che la Palestina sia stata destinata da Dio a Israele.<br />{{NDR|L'intervistatore: «[[Theodor Herzl]], il fondatore del sionismo era un laico»}} Non importa, il risultato è che oggi Israele è uno Stato fascista. ([[Piergiorgio Odifreddi]])
*Voglio urlare ad Israele: vai e colpisci ovunque essi siano, vai e fai quello che un occidente mentitore e senza spina dorsale non ha il coraggio di fare. [...] Io voglio gridare, io voglio esaltare la guerra di Israele. [...] Oh Israele se solo potessi marciare nella tua guerra, se potessi vegliare nei tuoi campi in attesa, se potessi fare l'autostop per raggiungere la mia unità, se potessi lasciare il mio kibbutz o villaggio o città biblica con i capelli sotto il berretto, il fucile in spalla, l'abito da guerra di Israele e la sua bandiera. Oh Israele se soltanto potessi non essere solidale ma esserci, non scrivere ma combattere, come vorrei Israele essere alla guida di un carro con due materassi legati fuori, insieme a giovani con la chitarra come quelli che incontrai in Libano un quarto di secolo fa e parlare con loro di cinema e sparare e di poesia e sparare e di musica e correre e far tuonare il corto cannone che non sbaglia mentre il cielo viene tagliato a lama di coltello dai nostri jet. Oh Israele. ([[Paolo Guzzanti]])