Ippolito Nievo: differenze tra le versioni

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*Era un giovine alto, di trent'anni all'incirca, un vero tipo di venturiero, il ritratto animato d'uno di quegli Orsini, di quei Colonna, di quei Medici la cui vita fu una serie continua di battaglie, di saccheggi, di duelli, di prigionie. Si chiamava invece [[Ettore Carafa]]; nobilissimo nome fatto più illustre dall'indipendenza di chi lo portava, dal suo amore per la libertà e per la patria. Per le sue trame repubblicane aveva egli sofferto lunga carcerazione nel famoso Castel Sant'Elmo; indi fuggitone s'era ricoverato a Roma, e di là a Milano a formarvi a proprie spese una legione per liberar Napoli.  (cap. XV)
*Anche [[Ugo Foscolo|Foscolo]] s'era fatto ufficiale nell'esercito cisalpino. Si creavano a quel tempo gli ufficiali, come gli uomini dai denti di Cadmo.
*Ben era quel [[Giuseppe Parini|Parini]] che richiesto di gridare Viva la [[Repubblica]] e muoiono i tiranni rispose: – Viva la Repubblica e morte a nessuno! Ben era quel [[Ugo Foscolo|Foscolo]] che diede l'ultima pennellata al suo ritratto dicendo: – Morte sol mi darà pace e riposo. (cap. XV)
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*Che l'anima sua {{NDR|[[Ettore Carafa]]}} generosa e benedetta abbia in altro luogo quel premio che quaggiù non ottenne benché lo avesse valorosamente meritato!
*Cresceva per la [[Grecia]] il favore e l'entusiasmo dei generosi. [[George Gordon Byron|Byron]] offerse le sue fortune, negoziò un imprestito, ma in quel frattempo ammalò, e alla notizia della malattia tenne dietro ben presto quella della morte. La [[Grecia]] accorse ai suoi funerali, tutta l'[[Europa]] pianse sopra la tomba santificata dall'ultimo anno di sua vita, e s'impose il suo nome ad uno dei bastioni di Missolungi.