Danilo Mainardi: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
mNessun oggetto della modifica
+3
Riga 10:
*Immaginate un posto dove la natura è protetta, anzi di più, dove è padrona di dare la vita ai suoi processi vitali e di evolversi con la minima interferenza dell'Uomo. E immaginate questo posto pieno di piante e di fiori selvatici che crescono liberamente, di acque ancora limpide dove si possono osservare piccoli animali ormai sempre più rari, come i grigi gamberi di acqua dolce o i guizzanti temoli, e poi gli uccelli, centinaia di uccelli che vanno e vengono, costruiscono il loro nido, allevano i piccoli con la sola preoccupazione di sfamarli e di difenderli dai predatori naturali, anch'essi presenti in assoluta libertà. A un posto così non si poteva che dare un solo nome: "oasi".<ref>Citato in ''[http://www.lipu.it/oasi-naturali-e-centri-di-recupero-fauna-selvatica Le oasi e i centri]'', ''Lipu.it''.</ref>
*L'[[ecologia]] ci insegna che la nostra patria è il mondo.<ref name=28lug2001/>
*La mente degli animali non è migliore né peggiore della nostra. Semplicemente è adatta per altri stili di vita.<ref name=cinquantamila>Citato in Giorgio Dell'Arti, ''[http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=MAINARDI+Danilo Danilo Mainardi]'', ''Cinquantamila.corriere.it'', 28 aprile 2014.</ref>
*Noi esseri umani veniamo al mondo con una forte curiosità per tutti gli animali, curiosità che è scritta dentro nei nostri geni [...]. La nostra specie, per decine di migliaia di anni, è vissuta immersa nella natura e in quel lungo spazio temporale era indispensabile, per la sua sopravvivenza, saper interagire, e conoscendoli davvero, con gli altri esseri che con noi condividevano il medesimo ambiente. È per questa "necessità di sapere" che ancora nasciamo con questa curiosità. La vediamo infatti ancora molto forte nei nostri bambini, anche se poi col tempo si attenua perché ormai viviamo in un mondo "vuoto di natura".<ref>Dal ''Corriere della Sera'', 13 luglio 2012.</ref><ref name=cinquantamila/>
*{{NDR|A proposito della decisione dello zoo di Basilea di sopprimere due cuccioli di leone}} Non mi sembra che programmare a priori le nascite sia meno legittimo che sopprimere vite a posteriori. In fondo, vale anche per la nostra specie.<ref>Citato in Paolo Beltramin, ''[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/07_Luglio/23/beltramin_leoncini_soppressi.html Zoo di Basilea, soppressi due leoncini]'', ''Corriere della Sera'', 23 luglio 2007.</ref><ref name=cinquantamila/>
*Non sono completamente [[vegetarianismo|vegetariano]], anche se mi piacerebbe esserlo, per motivi di salute, perché ho sofferto di una grave anemia e sono costretto ogni tanto a mangiare un poco di carne. A ogni modo, credo che la nostra specie non sia naturalmente vegetariana, basta studiarne l'anatomia (per esempio i denti) e la fisiologia. Certo che sarebbe meglio mangiare molta meno carne. [...] anche questo problema del consumo di carne trova la sua causa remota nel sovraffollamento, che ha costretto l'umanità a distruggere buona parte della natura e a praticare sugli animali domestici metodi di [[allevamento]] che provocano in essi grande sofferenza. Secondo me, non è il mangiare gli animali il problema eticamente più sbagliato, ma la mancanza di rispetto e di attenzione quando sono vivi, la scarsa volontà di regalare loro una vita e poi una morte priva di sofferenza.<ref name=muoversiinsieme>Dall'intervista di Alessandra Cicalini ''[http://www.muoversinsieme.it/interviste/danilo-mainardi-la-passione-gli-animali/ Danilo Mainardi e la passione per gli animali]'', ''Muoversinsieme.it'', 2 ottobre 2013.</ref>
*Ora sappiamo che nostre aree cerebrali ricche di neuroni reattivi alla [[Dopammina|dopamina]] risultano attivate quando spontaneamente compiamo azioni [[Altruismo|altruistiche]]. Il che sta a significare che otteniamo una sorta di ricompensa biologica ogni volta che facciamo un qualcosa di positivo per qualcun altro. Essere altruisti, in pratica, ci fa sentire meglio e, al proposito, mi pare affascinante vedere confermata sul piano scientifico l'intuizione [[Aristotele|aristotelica]] che la virtù, già in se stessa, è felicità.<ref name=19mag2011/>