Melissa Panarello: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Melissa Panarello.jpg|thumb|Melissa Panarello, 2006]]
'''Melissa Panarello''', meglio conosciuta sotto lo pseudonimo di '''Melissa P.''' (1985 – vivente), scrittrice, personaggio televisivo e saggista italiana.
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{{IntestazioneInt|IntervistaDall'intervista di Roberto Donati, per ''[http://www.centraldocinema.it/recensioni/nov05/15_domande_a_melissa_p.htm ''Central15 dodomande Cinemaa Melissa P]'']|''CentralDoCinema.it''.}}
==Citazioni di Melissa Panarello==
*Le incrostazioni sono dure a togliersi dal [[cuore]]. Ma forse il cuore può pulsare così tanto da rompere in mille pezzi la corazza che lo circonda. (da ''Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire'', Fazi, 2003)
*Io volevo ancora [[violenza]], violenza fino a non poterne più. Mi sono abituata, forse non posso più farne a meno; mi sembrerebbe strano se un giorno la dolcezza e la tenerezza venissero a bussare alla mia porta e mi chiedessero di entrare. La violenza mi uccide, mi logora, mi sporca e si nutre di me, ma con e per essa sopravvivo, di lei mi nutro. (da ''Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire'')
 
{{Intestazione|Intervista di Roberto Donati per [http://www.centraldocinema.it/recensioni/nov05/15_domande_a_melissa_p.htm ''Central do Cinema'']}}
*Per me la [[letteratura]] è una porta che offre l'accesso a mondi meravigliosi e sconosciuti. Non tutta la letteratura è in grado di farlo, per questo diffido un po' di quegli autori che ti raccontano sempre mezze verità, quelli che non sanno scavare dentro la storia, che non riescono ad aprirti quella porta. Non credo, quindi alla Letteratura con la L maiuscola, perché non esiste. E non credo nemmeno nelle classificazioni e nei romanzi di genere: per questo credo che quello che scrivo non possa essere inserito in alcun contesto.
*Prima di essere una scrittrice sono una lettrice, penso che non puoi scrivere se prima non ti sei imbevuta di parole altrui. Il lettore è principalmente un essere fortunato: può guardare alla vita dello scrittore rimanendo nell'anonimato. Può percorrere le strade del romanzo senza dover dare alcuna spiegazione. È una pulce, il lettore, che salta da una pagina all'altra e nessuno lo vede. È la parte più interessante del mio mestiere: dare qualcosa di mio a qualcuno che non conosco.
*Ho sempre pensato che il [[sesso]] non fosse materia scandalosa. Non associo mai le parole scandalo-tragressione-sesso, è una cosa talmente noiosa. Per me lo scandalo è altro ([[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] al governo, per esempio), sicuramente non il sesso. Quindi no, non ci ho mai pensato, ho sempre creduto di scrivere storie umane, naturali. Non ho mai voluto scandalizzare.
*Io sono una fan della [[pornografia]], non di certo dell'[[erotismo]]. Lo trovo subdolo, falso, pudico. La pornografia è invece l'arte vera e sincera per eccellenza, che mostra tutto senza vergogna, senza sovrastrutture. [...] La pornografia non contempla l'[[etica]], solo l'estetica. E mi piace per questo: il sesso è un fatto di corpo, non di mente. La mente viene prima, con la conoscenza della persona, con lo scambio degli sguardi. Ma a letto si è pelle e sudore, non sinapsi e neuroni.
 
==[[Incipit]] di ''100 colpi di spazzola prima di andare a dormire''==
===[[Incipit]]===
6 luglio 2000 15,25
 
Diario,<br>
scrivo dalla mia camera semibuia ''tappezzata'' dalle stampe di Gustave Klimt e dai poster di [[Marlene Dietrich]]; lei mi guarda con il suo sguardo languido e superbo mentre scarabocchio il foglio bianco su cui si riflettono i raggi del sole, filtrati appena dagli spiragli delle persiane.<br>
C'è caldo, un caldo torrido, secco. Sento il suono della televisione accesa nell'altra stanza e mi arriva la piccola voce di mia sorella che intona la sigla di un cartone animato, fuori un grillo urla la sua spensieratezza e tutto è calmo e mite dentro questa casa. Sembra che tutto sia rinchiuso e protetto da una campana di vetro finissimo e il caldo rende più pesanti i movimenti; ma dentro di me non c'è calma. È come se un topo stesse rosicchiando la mia anima e in maniera così impercettibile da sembrare dolce, persino. Non sto male e non sto nemmeno bene, la cosa inquietante è che "non sto". Però, so ritrovarmi: basta ''alzare'' lo sguardo e incrociarlo con quello riflesso sullo specchio perché una calma e una felicità mite s'impossessino di me.
 
===Citazioni===
*L'[[inverno]] mi appesantisce in tutti i sensi. Le giornate sono così uguali e così monotone da non riuscire più a sopportarle. (24 gennaio 2002; p. 68)
*So benissimo che talvolta il diavolo si presenta sotto false spoglie e manifesta la sua identità solo dopo averti conquistata. Prima ti guarda con occhi verdi e luccicanti, poi ti sorride bonariamente, ti dà un bacio lieve sul collo e dopo t'inghiotte. (8 febbraio 2002; pp. 73-74)
*Mi ha trovato stesa sul letto mentre ero intenta ad osservare un moscone che sbatteva contro la lampadina appesa al soffitto producendo un rumore fastidioso e ho pensato che la gente sbatte convulsamente contro il mondo allo stesso modo di quello stupido animale: crea rumore, scompiglio, ronza intorno alle cose senza mai poterle afferrare completamente; qualche volta confonde un desiderio con una trappola e ci rimane stecchita, marcendo sotto il riflettore blu dentro la gabbia. (1 marzo 2002; p. 102)
*Io[...] io volevo ancora [[violenza]], violenza fino a non poterne più. Mi sono abituata, forse non posso più farne a meno; mi sembrerebbe strano se un giorno la dolcezza e la tenerezza venissero a bussare alla mia porta e mi chiedessero di entrare. La violenza mi uccide, mi logora, mi sporca e si nutre di me, ma con e per essa sopravvivo, di lei mi nutro. (da29 ''Centomarzo colpi2002; di spazzola prima di andare ap. dormire''111)
*Le incrostazioni sono dure a togliersi dal [[cuore]]. Ma forse il cuore può pulsare così tanto da rompere in mille pezzi la corazza che lo circonda. (da24 ''Centogiugno colpi2002; dip. spazzola prima di andare a dormire'', Fazi, 2003139)
 
==''In Italia si chiama amore''==
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*Mi sono accorta di esserne innamorata una sera di fine estate. Una sera elettrica, in una [[Roma]] cagna più che mai, ripiegata su se stessa quasi a scusarsi di fare rumore, di essere troppo bella, troppo schizofrenica, troppo antica. Roma di imperatori e usurai, di politici e tassisti, di ragazze perse e di ragazze in minigonna e tacchi a spillo, Roma dei vini e Roma delle latterie, delle chiese e dei puttani.
*Ringrazio tutti coloro che mi odiano, perché è grazie a loro che io mi amo di più.
 
==[[Incipit]] di ''100 colpi di spazzola prima di andare a dormire''==
6 luglio 2000 15,25
 
Diario,<br>
scrivo dalla mia camera semibuia ''tappezzata'' dalle stampe di Gustave Klimt e dai poster di [[Marlene Dietrich]]; lei mi guarda con il suo sguardo languido e superbo mentre scarabocchio il foglio bianco su cui si riflettono i raggi del sole, filtrati appena dagli spiragli delle persiane.<br>
C'è caldo, un caldo torrido, secco. Sento il suono della televisione accesa nell'altra stanza e mi arriva la piccola voce di mia sorella che intona la sigla di un cartone animato, fuori un grillo urla la sua spensieratezza e tutto è calmo e mite dentro questa casa. Sembra che tutto sia rinchiuso e protetto da una campana di vetro finissimo e il caldo rende più pesanti i movimenti; ma dentro di me non c'è calma. È come se un topo stesse rosicchiando la mia anima e in maniera così impercettibile da sembrare dolce, persino. Non sto male e non sto nemmeno bene, la cosa inquietante è che "non sto". Però, so ritrovarmi: basta ''alzare'' lo sguardo e incrociarlo con quello riflesso sullo specchio perché una calma e una felicità mite s'impossessino di me.
==Bibliografia==