Melissa Panarello: differenze tra le versioni

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{{Intestazione|Intervista di Roberto Donati per [http://www.centraldocinema.it/recensioni/nov05/15_domande_a_melissa_p.htm ''Central do Cinema'']}}
* Per me la [[letteratura]] è una porta che offre l'accesso a mondi meravigliosi e sconosciuti. Non tutta la letteratura è in grado di farlo, per questo diffido un po' di quegli autori che ti raccontano sempre mezze verità, quelli che non sanno scavare dentro la storia, che non riescono ad aprirti quella porta. Non credo, quindi alla Letteratura con la L maiuscola, perché non esiste. E non credo nemmeno nelle classificazioni e nei romanzi di genere: per questo credo che quello che scrivo non possa essere inserito in alcun contesto.
* Prima di essere una scrittrice sono una lettrice, penso che non puoi scrivere se prima non ti sei imbevuta di parole altrui. Il lettore è principalmente un essere fortunato: può guardare alla vita dello scrittore rimanendo nell'anonimato. Può percorrere le strade del romanzo senza dover dare alcuna spiegazione. È una pulce, il lettore, che salta da una pagina all'altra e nessuno lo vede. È la parte più interessante del mio mestiere: dare qualcosa di mio a qualcuno che non conosco.
* Ho sempre pensato che il [[sesso]] non fosse materia scandalosa. Non associo mai le parole scandalo-tragressione-sesso, è una cosa talmente noiosa. Per me lo scandalo è altro ([[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] al governo, per esempio), sicuramente non il sesso. Quindi no, non ci ho mai pensato, ho sempre creduto di scrivere storie umane, naturali. Non ho mai voluto scandalizzare.
* Io sono una fan della [[pornografia]], non di certo dell'[[erotismo]]. Lo trovo subdolo, falso, pudico. La pornografia è invece l'arte vera e sincera per eccellenza, che mostra tutto senza vergogna, senza sovrastrutture. [...] La pornografia non contempla l'[[etica]], solo l'estetica. E mi piace per questo: il sesso è un fatto di corpo, non di mente. La mente viene prima, con la conoscenza della persona, con lo scambio degli sguardi. Ma a letto si è pelle e sudore, non sinapsi e neuroni.
 
==''In Italia si chiama amore''==
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*In questo senso siamo tutti vittime di un razzismo dell'immagine, laddove a una molteplicità di attitudini, desideri, gusti e criteri estetici, si contrappone l'unicità della forma e dell'immagine plastica delle vallette televisive, presentate come prive di intelletto anche quando non lo sono. Oppure, al contrario, i dibattiti politici e culturali sono affidati a donne estremamente intelligenti e capaci che, per paura di essere confuse con le vallette, rinunciano a qualsiasi forma di seduzione, regalandoci un'immagine di donna forte e determinata poco disposta a compiacere il maschio. In realtà esiste una via di mezzo fra valletta e donna impegnata, ma la televisione e chi fa televisione sembra non farci caso.
*Forse, penso mentre guardo un tronista di Uomini & Donne con le sopracciglia depilate e i pantaloni finto-usurati, forse è tempo che la televisione smetta di pretendere di educarci alla bellezza, insinuandola nelle nostre case con tanta violenza, senza perdono. Dobbiamo tutti attrezzarci affinché dalle nostre case la bellezza esploda. Un big bang d'amore, erotismo, grazia, compassione, tolleranza. Diventare noi, tutti noi, tutori dell'eros, coloro che ne conservano il suo istinto originario. Strappare lo scettro ai finti liberati, regnando ognuno nella propria esistenza come individui liberi, insostituibili, speciali e, per questo, immensamente erotici.
 
== ''In Nomenome dell'Amoreamore'' ==
===[[Incipit]] ===
Caro cardinale [[Camillo Ruini]], <br/>scrivere una lettera non è mai cosa da poco; intanto perché pone il destinatario in una condizione di passività, cosa che non avverrebbe se il dialogo fosse diretto. Poi, perché a volte il destinatario riduce a un cartoccio le lettere spedite dai mittenti non graditi, le appallottola prima di averle lette e le lancia verso il cestino, sperando di fare centro. Mi auguro che la stessa sorte non tocchi alla mia.
 
=== Citazioni===
* Qualche tempo fa scrissi sul mio sito una breve lettera aperta a lei indirizzata [...]. Con mia grande sorpresa la lettera fu largamente commentata dai visitatori del sito [...]. Spesso la loro impressione era che ciò che lei continua a dire si allontana pericolosamente dalla realtà in cui noi tutti viviamo. Fossero essi credenti o laici, molti esprimevano un desiderio che oggi andrebbe più di ogni altro tutelato: condurre la propria esistenza liberamente, ignorando per quanto possibile l'ingerenza della [[Chiesa]] [...].
* Lei parla in nome di [[Dio]], che è la verità in cui crede. Io cercherò di parlarle in nome dell'[[amore]], quello terreno, quello in cui tutti noi comuni mortali crediamo.
* L'[[adolescenza]] è un periodo di grandi ideali, forse confusi ma comunque forti e sinceri, un periodo in cui l'essere umano tenta di penetrare in quella fortezza che è il mondo degli adulti e per questo s'impegna a compiere imprese ben più ardue di quanto si immagini. È per questo che spesso gli adolescenti si preoccupano delle sorti del mondo, si occupano di [[ecologia]], fanno volontariato, partecipano a manifestazioni politiche più di quanto possa mai fare un adulto.
* Un adolescente desidera piacere, amare e lasciarsi amare, vivere con intensità tutte quelle piccole cose che in una giornata comune in una comune cittadina di provincia ti vengono offerte. L'unica cosa che potevamo fare in provincia, cardinale Ruini, era amare. L'unica cosa che potesse farci sentire vivi era darsi completamente all'altro, scivolare sotto le coperte insieme, mettere lo stereo ad alto volume perché i genitori nell'altra stanza non sentissero quanto baccano faceva l'amore.
* Un [[quindicenne]] non può frenare la corsa al piacere, non può tenere chiusa la porta del [[desiderio]], perché è nella sua natura rincorrere il piacere e desiderare le cose belle e soddisfacenti, e negare tutto questo equivale a negare la natura stessa dell'uomo che, per quanto lei possa giudicare discutibile, è talvolta un essere istintivo e poco razionale. E questo non è un sintomo di bestialità, è semplicemente uno degli ingredienti di cui è composto l'essere umano, le cui [[imperfezione|imperfezioni]] e fragilità non andrebbero né giudicate né mortificate, ma semplicemente accettate.
* Ospitare la [[morte]] dentro il proprio corpo è quanto di più traumatico possa capitare nella vita di una donna. La scelta non è mai presa a cuor leggero, non è mai un frutto di una riflessione durata una notte. La scelta non è mai presa a cuor leggero, non è mai frutto di una riflessione durata una notte. È una scelta ragionata e sofferta e, tuttavia, a volte necessaria.
* Io credo davvero che amare liberamente sia la forma più alta di [[libertà]], e che le unioni libere, le convivenze, le coppie di fatto non ledano la dignità di chi preferisce questo tipo di rapporto né quella di coloro che scelgono il matrimonio come sigillo alla propria unione. Non riesco a non pensare che, qualsiasi forma assuma, l'amore non è mai contrario alle leggi naturali, e che la natura ordina il mondo seguendo le leggi dell'amore.
* Ci chiamano giusti solo quando assecondiamo le speranze e i progetti dei potenti, della Chiesa ''in primis''. Ci chiamano giusti solo se consumiamo, solo se produciamo, solo se mettiamo al mondo dei figli che saranno anche loro consumatori e produttori. Non ci hanno mai chiamati giusti perché capaci di amare. La gente onesta non è solo quella che lavora, la gente onestà è anche quella che intesse rapporti personali sinceri e privi di qualsiasi pregiudizio.
* Quel famoso [[Dio]] che mi aveva accompagnato durante l'infanzia, che sentivo come un peso ovunque andassi e qualsiasi cosa facessi, era improvvisamente scomparso durante i miei dodici anni, quando mi resi conto di non avere alcun bisogno di credere in qualcosa di superiore e divino, che mi bastava credere nella [[vita]] e nelle persone che mi circondavano e mi amavano di un amore terreno. Sentivo Dio persino in quelle voci di paese che additavano e demonizzavano le ragazze mie coetanee che conducevano una vita libera e libertina, vedevo Dio negli occhi strizzati della panettiera mentre entravo nel suo negozio mano nella mano con un ragazzo. Vedevo Dio nello sguardo morboso del barista che indugiava sulle cosce poco scoperte dalla gonna. Dio era amore ma anche disprezzo, un disprezzo che non sono riuscita a strapparmi dalla pelle tanto facilmente.
* Il sesso fa conoscere le bellezze e le brutture della vita, indistintamente. Il sesso è l'atto più intimo fra due persone che si concedono l'una all'altra mostrando di sé ora i lati positivi, ora quelli negativi. [...] Il sesso mi ha insegnato che cos'è la vita, mi ha detto come avrei dovuto affrontarla: non abbassare mai la cresta, continuare anche quando va tutto storto, essere determinata a inseguire sempre lo scopo che ti sei prefissa. E cercare, cercare, finché non avrai trovato quello che cercavi.
* Il sesso è un puro fatto di desideri. Creare desideri fittizi è altrettanto sbagliato quanto reprimerli, secondo me. Quindi basta con le imposizioni e con il dichiarare cosa è giusto e cosa è sbagliato: che le donne e gli uomini siano liberi di decidere se concedersi o non concedersi, se donare o non donare. Reprimere i famigerati ormoni adolescenziali non fa altro che accrescere la curiosità, e il sesso perde tutta la sua bellezza e tutta la sua purezza acquistando piuttosto morbosità. [...] La repressione non solo produce mostri bavosi, non solo può indurre a compiere atti estremi e violenti (come stupri e molestie) quegli uomini e quelle donne deboli che si sono visti costretti a seguire certe regole volute dalla Chiesa; la repressione impedisce che ci sia una giusta e chiara informazione sessuale che eviterebbe, tra l'altro, cose a cui la stessa Chiesa si oppone, come l'aborto e la trasmissione di malattie.
 
==''L'odore del tuo respiro''==
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*Mi sono accorta di esserne innamorata una sera di fine estate. Una sera elettrica, in una [[Roma]] cagna più che mai, ripiegata su se stessa quasi a scusarsi di fare rumore, di essere troppo bella, troppo schizofrenica, troppo antica. Roma di imperatori e usurai, di politici e tassisti, di ragazze perse e di ragazze in minigonna e tacchi a spillo, Roma dei vini e Roma delle latterie, delle chiese e dei puttani.
*Ringrazio tutti coloro che mi odiano, perché è grazie a loro che io mi amo di più.
 
== ''In Nome dell'Amore'' ==
===[[Incipit]] ===
Caro cardinale [[Camillo Ruini]], <br/>scrivere una lettera non è mai cosa da poco; intanto perché pone il destinatario in una condizione di passività, cosa che non avverrebbe se il dialogo fosse diretto. Poi, perché a volte il destinatario riduce a un cartoccio le lettere spedite dai mittenti non graditi, le appallottola prima di averle lette e le lancia verso il cestino, sperando di fare centro. Mi auguro che la stessa sorte non tocchi alla mia.
=== Citazioni===
* Qualche tempo fa scrissi sul mio sito una breve lettera aperta a lei indirizzata [...]. Con mia grande sorpresa la lettera fu largamente commentata dai visitatori del sito [...]. Spesso la loro impressione era che ciò che lei continua a dire si allontana pericolosamente dalla realtà in cui noi tutti viviamo. Fossero essi credenti o laici, molti esprimevano un desiderio che oggi andrebbe più di ogni altro tutelato: condurre la propria esistenza liberamente, ignorando per quanto possibile l'ingerenza della [[Chiesa]] [...].
* Lei parla in nome di [[Dio]], che è la verità in cui crede. Io cercherò di parlarle in nome dell'[[amore]], quello terreno, quello in cui tutti noi comuni mortali crediamo.
* L'[[adolescenza]] è un periodo di grandi ideali, forse confusi ma comunque forti e sinceri, un periodo in cui l'essere umano tenta di penetrare in quella fortezza che è il mondo degli adulti e per questo s'impegna a compiere imprese ben più ardue di quanto si immagini. È per questo che spesso gli adolescenti si preoccupano delle sorti del mondo, si occupano di [[ecologia]], fanno volontariato, partecipano a manifestazioni politiche più di quanto possa mai fare un adulto.
* Un adolescente desidera piacere, amare e lasciarsi amare, vivere con intensità tutte quelle piccole cose che in una giornata comune in una comune cittadina di provincia ti vengono offerte. L'unica cosa che potevamo fare in provincia, cardinale Ruini, era amare. L'unica cosa che potesse farci sentire vivi era darsi completamente all'altro, scivolare sotto le coperte insieme, mettere lo stereo ad alto volume perché i genitori nell'altra stanza non sentissero quanto baccano faceva l'amore.
* Un [[quindicenne]] non può frenare la corsa al piacere, non può tenere chiusa la porta del [[desiderio]], perché è nella sua natura rincorrere il piacere e desiderare le cose belle e soddisfacenti, e negare tutto questo equivale a negare la natura stessa dell'uomo che, per quanto lei possa giudicare discutibile, è talvolta un essere istintivo e poco razionale. E questo non è un sintomo di bestialità, è semplicemente uno degli ingredienti di cui è composto l'essere umano, le cui [[imperfezione|imperfezioni]] e fragilità non andrebbero né giudicate né mortificate, ma semplicemente accettate.
* Ospitare la [[morte]] dentro il proprio corpo è quanto di più traumatico possa capitare nella vita di una donna. La scelta non è mai presa a cuor leggero, non è mai un frutto di una riflessione durata una notte. La scelta non è mai presa a cuor leggero, non è mai frutto di una riflessione durata una notte. È una scelta ragionata e sofferta e, tuttavia, a volte necessaria.
* Io credo davvero che amare liberamente sia la forma più alta di [[libertà]], e che le unioni libere, le convivenze, le coppie di fatto non ledano la dignità di chi preferisce questo tipo di rapporto né quella di coloro che scelgono il matrimonio come sigillo alla propria unione. Non riesco a non pensare che, qualsiasi forma assuma, l'amore non è mai contrario alle leggi naturali, e che la natura ordina il mondo seguendo le leggi dell'amore.
* Ci chiamano giusti solo quando assecondiamo le speranze e i progetti dei potenti, della Chiesa ''in primis''. Ci chiamano giusti solo se consumiamo, solo se produciamo, solo se mettiamo al mondo dei figli che saranno anche loro consumatori e produttori. Non ci hanno mai chiamati giusti perché capaci di amare. La gente onesta non è solo quella che lavora, la gente onestà è anche quella che intesse rapporti personali sinceri e privi di qualsiasi pregiudizio.
* Quel famoso [[Dio]] che mi aveva accompagnato durante l'infanzia, che sentivo come un peso ovunque andassi e qualsiasi cosa facessi, era improvvisamente scomparso durante i miei dodici anni, quando mi resi conto di non avere alcun bisogno di credere in qualcosa di superiore e divino, che mi bastava credere nella [[vita]] e nelle persone che mi circondavano e mi amavano di un amore terreno. Sentivo Dio persino in quelle voci di paese che additavano e demonizzavano le ragazze mie coetanee che conducevano una vita libera e libertina, vedevo Dio negli occhi strizzati della panettiera mentre entravo nel suo negozio mano nella mano con un ragazzo. Vedevo Dio nello sguardo morboso del barista che indugiava sulle cosce poco scoperte dalla gonna. Dio era amore ma anche disprezzo, un disprezzo che non sono riuscita a strapparmi dalla pelle tanto facilmente.
* Il sesso fa conoscere le bellezze e le brutture della vita, indistintamente. Il sesso è l'atto più intimo fra due persone che si concedono l'una all'altra mostrando di sé ora i lati positivi, ora quelli negativi. [...] Il sesso mi ha insegnato che cos'è la vita, mi ha detto come avrei dovuto affrontarla: non abbassare mai la cresta, continuare anche quando va tutto storto, essere determinata a inseguire sempre lo scopo che ti sei prefissa. E cercare, cercare, finché non avrai trovato quello che cercavi.
* Il sesso è un puro fatto di desideri. Creare desideri fittizi è altrettanto sbagliato quanto reprimerli, secondo me. Quindi basta con le imposizioni e con il dichiarare cosa è giusto e cosa è sbagliato: che le donne e gli uomini siano liberi di decidere se concedersi o non concedersi, se donare o non donare. Reprimere i famigerati ormoni adolescenziali non fa altro che accrescere la curiosità, e il sesso perde tutta la sua bellezza e tutta la sua purezza acquistando piuttosto morbosità. [...] La repressione non solo produce mostri bavosi, non solo può indurre a compiere atti estremi e violenti (come stupri e molestie) quegli uomini e quelle donne deboli che si sono visti costretti a seguire certe regole volute dalla Chiesa; la repressione impedisce che ci sia una giusta e chiara informazione sessuale che eviterebbe, tra l'altro, cose a cui la stessa Chiesa si oppone, come l'aborto e la trasmissione di malattie.
 
==[[Incipit]] di ''100 colpi di spazzola prima di andare a dormire''==
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==Bibliografia==
*Melissa P., ''100 colpi di spazzola prima di andare a dormire'', Fazi, 2003. ISBN 8881124254
* Melissa P., ''In nome dell'amore'', Fazi, 2006. ISBN 88-8112-730-X
*Melissa Panarello, ''L'odore del tuo respiro'', Fazi Editore, ISBN 88-8112-628-1
 
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==Altri progetti==
{{Interprogetto|w}}
===Opere===
{{Pedia|100 colpi di spazzola prima di andare a dormire}}
{{Pedia|L'odore del tuo respiro||}}
 
{{DEFAULTSORT:Panarello, Melissa}}
[[Categoria:Scrittori italiani|Panarello]]
[[Categoria:Personaggi televisivi italiani|Panarello]]
[[Categoria:Saggisti italiani|Panarello]]
[[Categoria:Scrittori italiani|Panarello]]