David Hume: differenze tra le versioni

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*Dalla somiglianza delle azioni esteriori degli animali con quelle che noi stessi compiamo, possiamo inferire che quelle interiori assomigliano anch'esse alle nostre. (I, III, 16; 1994, p. 697)
*Lo stesso portamento e l'andatura del cigno, o del [[tacchino]], o del [[pavone]], mostrano quale alta idea questi animali abbiano di se stessi, e il loro disprezzo per tutti gli altri. E, cosa ancor più notevole, in queste due ultime specie di animali l'orgoglio accompagna sempre la bellezza, e lo troviamo solo nel maschio. Si son molto spesso notate la vanità e l'emulazione degli [[usignolo|usignoli]] nel canto [...] Tutte queste sono prove evidenti che l'orgoglio e l'umiltà non sono soltanto passioni umane, ma si estendono a tutta la creazione animale. (II, I, 12; 1994, p. 700)
*Tra gli animali l'amore non ha per suo oggetto soltanto gli animali della stessa [[specie]], ma si estende fino a comprendere quasi tutti gli esseri sensibili e pensanti. È del tutto naturale che un [[cane]] ami l'uomo, che è al di sopra della sua stessa specie, e molto frequentemente ne riceve in cambio dell'affetto. (II, II, 12<ref>Citato in Aa.Vv., ''Etica e animali'', Liguori Editore, Napoli, 1998, pp. 69-70. ISBN 88-207-2686-6</ref>)
*È evidente che la ''[[simpatia]]'', ovvero il comunicarsi delle passioni, si riscontra tra gli animali non meno che tra gli uomini. Frequentemente gli animali si comunicano l'un l'altro la paura, la collera, il coraggio […]. Ed è degno di attenzione il fatto che sebbene quasi tutti gli animali adoperino, giocando, la stessa parte del corpo che usano per combattere […], pur tuttavia essi evitano con la massima attenzione di fare del male ai propri compagni, anche quando non abbiano nulla da temere dal loro rancore; tutto ciò rappresenta una chiara prova della sensibilità che le bestie possiedono per il dolore e il piacere reciproco. (II, II, 12; 1994, p. 703)
*In ogni sistema morale in cui finora mi sono imbattuto, ho sempre trovato che l'autore va avanti per un po' ragionando nel modo più consueto, e afferma l'esistenza di un Dio, o fa delle osservazioni sulle cose umane; poi tutto a un tratto scopro con sorpresa che al posto delle abituali copule è o non è incontro solo proposizioni che sono collegate con un deve o un non deve; si tratta di un cambiamento impercettibile, ma che ha, tuttavia, la più grande importanza. Infatti, dato che questi deve, o non deve, esprimono una nuova relazione o una nuova affermazione, è necessario che siano osservati e spiegati; e che allo stesso tempo si dia una ragione per ciò che sembra del tutto inconcepibile ovvero che questa nuova relazione possa costituire una deduzione da altre relazioni da essa completamente differenti.
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*Gino Ditadi, ''I filosofi e gli animali'', vol. 2, Isonomia editrice, Este, 1994. ISBN 88-85944-12-4
*David Hume, ''[https://books.google.it/books?id=hecAAgAAQBAJ&pg=PA0 Dialoghi sulla religione naturale]'', traduzione di Gianni Paganini, BUR, Milano, 2013.
*David Hume, ''Storia naturale della religione'', traduzione di Umberto Forti riveduta da Paolo Casini, Laterza, Roma-Bari, 1994.
*David Hume, ''Ricerca sui principi della morale'' (''An Enquiry Concerning the Principles of Morals'', 1777), Laterza, Roma-Bari, 1997.