Eugenio Corti: differenze tra le versioni

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*A Pretoro ci era stato detto che, essendo l’alto paese di [[Capracotta]] luogo di villeggiatura, v’avremmo trovato alberghi per riposarci. Dei luoghi di villeggiatura aveva infatti la riduzione di tutto a superficie e la sgargiante monotonia. (da ''I poveri cristi'', p. 78)
*Diversa la piccola nonna, donna Maria, con abiti scuri principio secolo, e lo scaldino d'ottone lucente tra le mani azzurre. Viveva della poesia ch'era nella vita degli altri: la cercava, un po' sorda, il fragile viso in attesa, e s'illuminava, quasi batteva le mani, quando ne incontrava. Con lei passai alcune ore a conversare: meravigliato, perché ogni cosa m'uscisse di bocca era poesia. (da ''San Giorgio declassato e altri racconti'', p. 79)
*Ho sperimentato che [[Dio]] non abbandona l'uomo. Siamo noi casomai ad abbandonare Lui.<ref (dallname=intervista>Dall'intervista di Antonio Giuliano, ''Eugenio Corti, 90 anni in prima linea'', ''La Bussola Quotidiana'', 15 gennaio 2011; riportata in ''[http://labussolaquotidianawww.lanuovabq.it/itait/articolistampaArticolo-eugenioluomo-cortiche-90non-annisi-ine-primamai-lineaarreso-5388371.htm EugenioL'uomo Corti,che 90non annisi inè primamai lineaarreso]'', ''La Bussola QuotidianalaNuovaBussolaQuotidiana.it'', 155 gennaiofebbraio 2011)2014.</ref>
*Preferisco essere considerato uomo di cultura più che "[[intellettuale]]", figura che nasce nel 1700 e incarna l'utopismo senza Dio.<ref (''ibidem'')name=intervista/>
*Purtroppo dalla seconda metà del Novecento le opere letterarie nascono già morte. La scrittura è arte. E come nell'arte assistiamo da Picasso in poi a un disfacimento delle figure, così in letteratura. Non si è più in grado di rendere l'universale nel particolare…particolare...<ref (''ibidem'')name=intervista/>
*È stato nella tremenda vicenda della sacca del Don dove siamo rimasti per 28 giorni che ho visto gli abissi della barbarie, è lì che nei tre giorni passati all'aperto, in pieno mese di dicembre del 1942, quando le speranze di sopravvivenza si stavano spegnendo, che ho fatto una promessa alla Madonna pensando a come la stesse pregando anche mia mamma a casa: se ne fosse uscito vivo mi sarei impegnato per tutta la vita non solo a scrivere in spirito di bellezza ma anche per realizzare le parole del Padre nostro 'Venga il tuo Regno'. E così fu, perché non solo mi salvai e fui uno dei 300 sui 1700 uomini del mio reggimento ma anche perché non appena terminata la guerra scrissi il mio primo libro 'I più non ritornano', pubblicato nel 1947. (dall<ref>Dall'intervista di Luigi Losa, ''[http://www.ilcittadinomb.it/stories/Cultura%20e%20Spettacoli/369950/ "Io, scrittore da una vita"]'', ''Il Cittadino MBIlCittadinoMB.it'', 20 gennaio 2011).</ref>
*Ho ricercato la figura del [[soldato]] anche nel Medioevo. E ho trovato l'immagine del cavaliere, che metteva Dio sopra tutto. Il cavaliere medioevale non infierisce sul nemico per ucciderlo, ma gli stringe la mano. C'è della bellezza in questo, e questa realtà investe tutto il mondo. (citato<ref>Citato in Chiara Sirianni, ''Eugenio Corti racconta il Medioevo'', ''Tempi'', 21 dicembre 2008; citato in ''[http://www.eugeniocorti.net/?cat=6 eugeniocorti.net]'').</ref>
*Quello che ha influito maggiormente su di me ancora ragazzo, anzi quasi bambino, è stato [[Omero]]. Quando, in prima ginnasio, mi sono trovato tra le mani le sue due opere e ho incominciato a leggerle, ne sono rimasto totalmente conquistato. Percorrevo quel nuovo dominio con tale entusiasmo che, quando suonava la campana di interruzione dello studio, provavo un gran fastidio. È stata un'esperienza fortissima, che ha influito per sempre sul mio modo di scrivere. Di Omero mi ha appassionato la capacità di rendere bello tutto ciò di cui parla, il fatto che abbia saputo introdurre nel mondo tanta bellezza. (citato<ref>Citato in Paola Scaglione, ''Parole scolpite: i giorni e l'opera di Eugenio Corti'', p. 45).</ref>
 
== ''Il Cavallo Rosso'' ==
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*Era il cantore della Gloria di Dio. Non si può pensare a Corti senza sentire vibrare la sua essenzialità, senza sentire il suo modo di analizzare la dignità del popolo cristiano davanti a Dio. ([[Luigi Negri]])
*Ho ben presente ed ho sempre tenuto in altissima considerazione la sua produzione letteraria, dagli esordi fino alla pubblicazione della trilogia del Cavallo Rosso, romanzo che narra l'Italia della seconda guerra mondiale e quella della sua rinascita, fino al periodo buio della minaccia terrorista alle istituzioni democratiche. Ed ancora, le opere successive, i saggi e gli articoli che hanno alimentato, con feconda intelligenza, il dibattito delle idee del Novecento. ([[Sandro Bondi]])
 
==Note==
<references />
 
==Bibliografia==