Eugenio Corti: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*«L'[[arte]]» disse il giovane «è l'universale nel particolare, è questo che tu volevi dire, che abbiamo detto tante volte». (p. 89)
*A un tratto si sentì bruscamente trattenuto per il cappotto. Uno degli individui caduto sulla pista l'aveva, brancolando, afferrato con una mano a una tasca. Il sottotenente non ebbe l'animo di dare uno strappo: si arrestò e piegò su di lui; anche Paccoi, col quale egli adesso camminava sotto braccio, s'era arrestato. <br />«Perché andate tutti via?" sussurò l'uomo prostrato nella neve: «Date una mano anche a me, non lasciatemi qui a morire.» <br />«Noi due non possiamo» gli rispose con pietà e insieme con vergogna Ambrogio «perché io sono ferito.» <br />«E mia madre?» mormorò lo sconosciuto senza più forze. «Non avete una madre voi?» (p. 362)
*{{NDR|Sugli [[alpino|alpini]]}} Non vogliamo idealizzarli, ma ci sembra di poter affermare che nell'attuale civiltà della materia e delle macchine, questa gente che - senza forse rendersene conto - si sosteneva soprattutto sullo spirito, costituiva una grande eccezione. Perfino quando gli capitava di essere sconfitti, essi in cuor loro (a motivo del dovere compiuto) non si sentivano propriamente tali; d'altra parte sconfiggerli era molto difficile. (p. 427)
*Addio dunque anche a te primo amore, addio per sempre, ciò che abbiamo sognato non sarà mai... Addio montagne, patria, reggimento, addio mamma e primo amore, cantavano gli [[alpini]]. Cantavano e piangevano gli alpini valorosi, e c'era nel loro canto paziente lo struggimento della nostra umana impotenza; cantarono anche quando il capitano ormai non cantava più e li accompagnava solo con gli occhi; cessarono di cantare solo quando si resero conto che il capitano Grandi era morto. (p. 446)