Vangelo secondo Giovanni: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*Filippo incontrò Natanaele e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di [[San Giuseppe|Giuseppe]] di Nazaret». Natanaèle esclamò: "Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?". [[Filippo apostolo|Filippo]] gli rispose: "Vieni e vedi". (1, 45 – 46)
*Nel frattempo, venuto a mancare il [[vino]], la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino» [...] La madre disse ai servi «Fate quello che {{NDR|Gesù}} vi dirà». [...] E come ebbe assaggiata l'acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse, (ma lo sapevano i servi che avevano attinto l'acqua), chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti servono da principio il vino buono e, quando {{NDR|gli ospiti}} sono un po' brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono» (2, 3 – 10)
*Nacque allora una discussione tra i discepoli di Giovanni e un Giudeo riguardo alla purificazione. Andarono perciò da Giovanni e gli dissero: «Rabbi, colui che era con te dall'altra parte del Giordano, e al quale hai reso testimonianza, ecco, sta battezzando e tutti accorrono a lui». Giovanni rispose: «Nessuno può prendersi qualcosa che non gli è stato dato dal cielo. Voi stessi mi siete testimoni che ho detto: Non sono io il Cristo, ma io sono stato mandato innanzi a lui. Chi possiede la sposa è lo sposo; ma l'amico dello sposo, che è presente e l'ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è compiuta. Egli deve crescere e io diminuire». (3, 25 – 30)
*Arrivò intanto una donna di Samaria ad attingere acqua. Le disse Gesù: "Dammi da bere". I suoi discepoli infatti erano andati in città a far provvista di cibi. Ma la Samaritana gli disse: "Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?". I Giudei infatti non mantengono buone relazioni con i [[Samaritani]]. [...] Gli replicò la donna: "Signore, vedo che tu sei un profeta. I nostri padri hanno adorato Dio sopra questo monte e voi dite che è Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare". Gesù le disse: "Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori." (4, 7 – 23)
*V'è a [[Gerusalemme]], presso la porta delle pecore, una piscina, chiamata in ebraico, Betzata, con cinque portici sotto i quali giaceva un gran numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. Un [[angelo]] infatti in certi momenti discendeva nella piscina e agitava l'acqua; il primo ad entrarvi dopo l'agitazione dell'acqua guariva da qualsiasi malattia fosse affetto. (5, 2 – 4)
*Alzati quindi gli occhi, Gesù vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: "Dove possiamo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?". Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva bene quello che stava per fare. Gli rispose [[Filippo apostolo|Filippo]]: "Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo". (6, 5– 7)
*Intanto i Giudei mormoravano di lui {{NDR|Gesù}} perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui conosciamo il padre e la madre. Come può dunque dire: Sono disceso dal cielo?» (6, 41 – 42)
*Disse allora Gesù ai dodici: «Forse anche voi volete andarvene?» Gli rispose [[Pietro apostolo|Simon Pietro]]: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio». (6, 67 – 68)