Jonathan Safran Foer: differenze tra le versioni

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*Abbiamo intrapreso una guerra, o meglio abbiamo permesso che si intraprendesse una guerra contro tutti gli animali che mangiamo. Questa guerra è nuova e ha un nome: [[allevamento intensivo|allevamento industriale]]. (p. 42)
*Più che una serie di pratiche, l'allevamento industriale è un atteggiamento mentale: riduce ai minimi termini i costi di produzione e al tempo stesso ignora in modo sistematico o «esternalizza» costi come il degrado ambientale, le malattie umane e la sofferenza degli animali. Per migliaia di anni agricoltori e allevatori hanno tratto spunto dai processi naturali. L'allevamento industriale considera la natura un ostacolo da superare. (pp. 42-43)
*Oggigiorno i [[Comandante (nautica)|capitani]] delle navi da [[pesca (attività)|pesca]] assomigliano più al capitano Kirk che al capitano Achab: sorvegliano i pesci da plance piene di apparecchiature elettroniche e studiano il momento migliore per catturare interi banchi in un sol colpo. Se parte del pesce sfugge, lo rilevano e fanno una seconda passata. E questi pescherecci non sono in grado di tenere d'occhio solo i banchi di pesce entro un certo raggio: gli oceani sono disseminati di {{maiuscoletto|dcp}} (dispositivi di concentrazione dei pesci: zatteroni galleggianti attorno ai quali i pesci si raccolgono) equipaggiati con sensori {{maiuscoletto|gps}} […]. (p. 43)
*La [[vergogna]] è il lavoro della [[memoria]] contro la dimenticanza. La vergogna è quello che proviamo quando dimentichiamo quasi del tutto – ma non del tutto – le aspettative sociali e i nostri obblighi nei confronti degli altri a favore di una gratificazione immediata. (pp. 45-46)
*Quello che [[oblio|dimentichiamo]] degli animali cominciamo a dimenticarlo di noi stessi. (p. 46)