Peter Singer: differenze tra le versioni

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*Il più noto test di tossicità acuta è il [[LD50|DL50]]. DL50 sta per «dose letale al 50 per cento» - si riferisce cioè alla quantità di sostanza che ucciderà la metà degli animali dell'esperimento. Per arrivare a calcolare questa dose, vengono avvelenati dei gruppi campione di animali. Normalmente, prima di arrivare al punto in cui la metà di essi muore, gli animali si ammalano tutti gravemente e soffrono in modo evidente. Anche nel caso di sostanze relativamente innocue è considerata buona prassi individuare la concentrazione che farà morire metà degli animali; di conseguenza la sostanza deve esser fatta loro ingerire forzatamente in dosi enormi, e la morte può essere provocata semplicemente dalla grande quantità o dall'elevata concentrazione somministrate. Tutto ciò non ha alcuna attinenza con le circostanze in cui gli umani useranno il prodotto. Dal momento che lo scopo di questi esperimenti è proprio quello di misurare la quantità di sostanza che avvelenerà a morte la metà del campione, agli animali agonizzanti non vengono risparmiate sofferenze con una morte rapida, per timore di produrre risultati inesatti. (p. 66)
*L'uso e l'abuso degli animali allevati a scopo alimentare supera di gran lunga, per il numero totale di animali interessati, ogni altro tipo di [[maltrattamento di animali|maltrattamento]]. (p. 108)
*I ''[[broiler|broilers]]'' vengono uccisi quando hanno sette settimane (il ciclo di vita naturale di un pollo è di circa sette anni). Al termine di questo breve periodo, gli uccelli pesano intorno ai due chili; eppure continuano a poter disporre di uno spazio di appena 450 centimetri quadrati a testa – inferiore cioè alla superficie di un normale foglio di carta. In queste condizioni, se l'illuminazione è normale, lo stress dovuto all'affollamento e la mancanza di uno sfogo naturale per le energie provocano esplosioni di aggressività, nel corso delle quali i polli si strappano le penne l'un l'altro e talvolta si uccidono e si divorano a vicenda. (p. 112)
*Quando è pronta per partorire, la [[scrofa]] viene spostata – ma soltanto per andare nel «recinto di figliatura». (Gli umani partoriscono, ma i maiali «figliano».) Qui la scrofa può essere ancor più strettamente limitata nei movimenti di quanto non lo fosse nel box. Un congegno soprannominato «la vergine di ferro», formato da un'intelaiatura di metallo che preclude la libertà di movimento, è stato introdotto e ampiamente adottato in molti paesi. Il preteso scopo è impedire alla scrofa di rotolare sui maialini e schiacciarli, ma questo si potrebbe ottenere anche ponendola in condizioni più naturali. (p. 139)
*I [[vitello|vitellini]] sentono terribilmente la mancanza della madre. Sentono anche la mancanza di qualcosa da succhiare. Il bisogno di poppare è forte in un vitello piccolo così come in un bambino. Questi vitelli {{NDR|da [[allevamento intensivo|allevamento]]}} non hanno capezzoli da succhiare, né altro che li sostituisca. Dal loro primo giorno di reclusione – che può facilmente essere soltanto il terzo o quarto giorno di vita – essi bevono da un secchio di plastica. Sono stati fatti tentativi di nutrire i vitelli con tettarelle artificiali, ma il problema di mantenerle pulite e sterili a quanto sembra non vale il disturbo del produttore. È comune vedere i vitelli che cercano freneticamente di succhiare qualche parte del loro box, benché non vi si trovi di solito nulla di adatto; e se si dà a un vitello da latte un dito, si vedrà che comincia immediatamente a succhiarlo, come un piccolo umano si succhia il pollice.<br />Più tardi il vitello sviluppa il bisogno di ruminare – cioè di ingerire della fibra naturale e rimasticare il bolo. Ma la fibra è rigorosamente proibita perché contiene ferro e fa diventare scura la carne, per cui, ancora una volta, il vitello può ricorrere a vani tentativi di masticare parti del suo box. Disturbi digestivi, comprese ulcere gastriche, sono frequenti nei vitelli a carne bianca. Lo stesso vale per la diarrea cronica. (p. 145)