Tom Regan: differenze tra le versioni

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*Il ruolo dei [[Veterinario|veterinari]] nel legittimare le pratiche di routine delle maggiori industrie di sfruttamento animale è una tragedia indicibile, il loro tradimento nei confronti degli animali è semplicemente immenso. Con poche eccezioni [...] gli abusi perpetrati nei confronti degli animali [...] sono perfettamente conformi alle regole approvate dall'American Veterinary Medical Association ({{maiuscoletto|Avma}}). (pp. 132-133)
*Rebekah Harp, un'insegnante di sostegno di Jacksonville in Florida [...], aveva sempre mangiato [[carne]]. Poi, qualche anno fa, le accadde qualcosa di decisivo. Ecco come descrive la sua esperienza: «Mi stavo gustando una bistecca in un bel ristorante e mi misi a guardare la gente che stava cenando con me. Quando richiamo alla mente questo episodio, mi appare sempre come se fosse proiettato al rallentatore, come una scena di un film di [[Oliver Stone]]. Il rumore dei coltelli che affondavano nella carne si intensificava progressivamente e i rivoli di sangue e grasso che si raccoglievano nei piatti mi fecero star male. Un'immagine di mucche terrorizzate in attesa della macellazione mi attraversò la mente – e quello fu l'ultimo pezzo di carne che mangiai. Quelle mucche non erano diverse dai miei cani o dai miei gatti, quindi come potevo giustificare il cibarsi di animali?». (p. 137)
*[...] difficile immaginare cosa possa voler dire mangiare senza mangiar carne. Ecco cosa ci succede: qui c'è la bistecca, qui c'è una patata al forno e qui c'è l'insalata. Tolta la bistecca, cosa ci resta? Una patata al forno con un po' di insalata. Non c'è da stupirsi se inizialmente i temporeggiatori pensano che diventare [[Vegetarianismo|vegetariani]] sia come fare un voto combinato di astinenza culinaria e povertà. Poi, col tempo, i temporeggiatori imparano che esiste [[Cucina vegetariana|una cucina]] tutta da scoprire che non fa uso di animali e che è contemporaneamente nutriente, varia e deliziosa, un menù di possibilità che comprende cibi che provengono da ogni parte del mondo. La vera sorpresa non consiste nel vecchio e solito cibo a cui rinunciamo, ma in quello nuovo e meraviglioso che scopriamo. Qualcosa che tutti noi dobbiamo imparare da soli, poiché nessuno ce lo insegna. (p. 138)
*Abitando in città, non possedevo una reale conoscenza diretta delle condizioni degli animali d'[[allevamento]] e, prima di leggere Gandhi, nessun interesse al riguardo. Dopo che venni sedotto dal pensiero di Gandhi, capii che dovevo rendere visibile l'invisibile; dovevo, per così dire, entrare nelle stalle e vedere cosa vi succedeva. (p. 139)
*Nelle settimane seguenti visitai altri [[Mattatoio|mattatoi]] più grandi e osservai centinaia di maiali e migliaia di polli mentre esalavano il loro ultimo respiro in enormi catene di smontaggio e di morte [...]. Le persone che lavoravano in questi posti effettivamente paragonavano quello che facevano a «[[catena di montaggio|catene di montaggio]] che girano al contrario». [...] Non dimenticherò mai queste carneficine, le cui proporzioni non avrei mai immaginato se non le avessi viste con i miei occhi. (p. 140)