Siamo uomini o caporali: differenze tra le versioni

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*Dottore, con questa infermiera, io mi sento pazzo. ('''Totò Esposito''')
*Da sempre il caporale mi perseguita.('''Totò Esposito''')
*Caporali si nasce non si diventa. ('''Totò Esposito''')
*Ha la faccia del caporale. ('''Totò Esposito''')
*L'[[Uomo|umanità]] io l'ho divisa in due categorie di persone: uomini e caporali.<br />La categoria degli uomini è la maggioranza, quella dei caporali per fortuna è la minoranza.<br />Gli uomini sono quegli esseri costretti a lavorare tutta la vita come bestie, senza vedere mai un raggio di sole, senza la minima soddisfazione, sempre nell'ombra grigia di un'esistenza grama.<br />I caporali sono appunto coloro che sfruttano, che tiranneggiano, che maltrattano, che umiliano. Questi esseri invasati dalla loro bramosia di guadagno li troviamo sempre a galla, sempre al posto di comando, spesso senza avere l'autorità, l'abilità o l'intelligenza, ma con la sola bravura delle loro facce toste, della loro prepotenza, pronti a vessare il povero uomo qualunque.<br />Dunque, dottore, ha capito? Caporali si nasce, non si diventa: a qualunque ceto essi appartengano, di qualunque nazione essi siano, ci faccia caso: hanno tutti la stessa faccia, le stesse espressioni, gli stessi modi, pensano tutti alla stessa maniera.<ref name=CCXV>Citato in Enrico Giacovelli, ''Poi dice che uno si butta a sinistra!'', Gremese Editore, 1994, [http://books.google.it/books?id=USSajGBtN6kC&pg=PA215 p. 215]. ISBN 8876058389</ref> ('''Totò Esposito''')