Gautama Buddha: differenze tra le versioni

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===Citazioni sul ''Dhammapada''===
*Nel ''Dhammapada'' si raccomanda, per ottenere la liberazione, di scrollare la doppia catena del Bene e del Male. Che il Bene stesso sia un ostacolo, siamo troppo arretrati spiritualmente per poterlo ammettere. Perciò non siamo liberati. ([[Emil Cioran]])
 
==''Laṅkāvatāra Sūtra''==
*Essi fanno distinzioni dove c'è solo vacuità. Persi nelle proiezioni, diventano prigionieri degli attori e delle azioni della loro stessa mente. (senza sezione<ref>Per la maggior parte degli studiosi il sūtra nella stesura originale cominciava dalla sezione successiva, e tale è la numerazione nel testo a cura di Pine.</ref>; p. 28)
*Mahāmati, quando tutte le false proiezioni che offuscano la vera coscienza cessano, cessano tutte le forme di coscienza sensoriale. Questo, Mahāmati, è quel che si intende per ''cessazione delle caratteristiche''. [...] Mahāmati, i seguaci di altri sentieri sostengono che quando ha fine la percezione di un mondo esterno, cessa anche la continuità della coscienza. Ma se cessasse la continuità della coscienza, avrebbe termine quella continuità senza inizio. (sezione IV; p. 52)
*Qualsiasi prodotto della mente esiste in un mondo libero da proiezioni e privo di origine, durata e cessazione. (sezione VII; p. 55)
*Così gli ignoranti parlano dei tre sentieri e non del regno libero dalle proiezioni che non è altro che la mente. Mahāmati, così essi non conoscono il regno della mente percepito dai ''tathāgata'' del passato, del presente e del futuro. Sono invece attaccati alla percezione di un regno fuori dalla mente e continuano a far girare la ruota del ''saṃsāra''. (sezione XVIII; p. 70)
*Gli esseri cambiano e scompaiono ogni momento, come un fiume, un seme, una candela, il vento o una nuvola. Irrequieti come le scimmie, attratti dalle impurità come le mosche, e insaziabili come un incendio alimentato dal vento, essi girano simili alla ruota di un mulino, vita dopo vita e in una forma corporea dopo l'altra, spinti dalla forza d'abitudine senza inizio, come figure generate da una sorta di trucco magico, da un incantesimo o da un congegno meccanico. Essere esperti nella conoscenza di queste apparenze vuol dire sapere che gli esseri sono privi di un sé. (sezione XXIV; p. 77)
*L'insegnamento sulla vacuità, sulla non nascita, sulla non dualità e sull'assenza di esistenza intrinseca permea tutti i ''sūtra'' esposti dai buddha. Ogni ''sūtra'' insegna queste verità, ma poiché i ''sūtra'' si adattano alle aspettative degli esseri, si differenziano nel modo di esprimere tali verità, che in realtà non sono racchiuse nelle parole. (sezione XXVII; p. 83)
*''Nirvāṇa'' vuol dire testimoniare la trasformazione della forza d'abitudine dell'esistenza intrinseca della coscienza deposito, della volontà e della coscienza concettuale. Il ''nirvāṇa'' mio e degli altri buddha è il regno privo di esistenza intrinseca. (sezione XXXVIII; p. 99)
*Anche i saggi vedono le illusioni, ma non ne sono confusi. (sezione XLIII, p. 104)
 
===Citazioni sul ''Laṅkāvatāra Sūtra''===
*Ma l'evento che interessa tanto gli storici quanto gli agiografi accadde nel 534, o intorno a quella data, quando [[Bodhidharma]] scelse Hui-k'o come proprio successore e gli consegnò una copia del ''Laṅkāvatāra sūtra''. Bodhidharma gli disse che tutto quello che doveva sapere era in quel libro, e da allora lo [[zen]] e il ''Laṅkā'' furono legati tra loro. ([[Red Pine]])
 
==Citazioni su Buddha==