Charles Darwin: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 48:
*È stato asserito che solo l'uomo è capace di progressivo miglioramento [...].<br />Per ciò che riguarda gli animali, chiunque abbia avuto qualche pratica nel tendere trappole sa che gli animali giovani si prendono con maggiore facilità dei vecchi; e si lasciano avvicinare dal nemico molto agevolmente. È impossibile prender animali molto vecchi nello stesso luogo e con la stessa trappola, o distruggerli con la stessa qualità di veleno; tuttavia non è probabile che tutti abbiano assaggiato il veleno, ed è impossibile che tutti siano già stati colti al laccio. Essi imparano ad esser cauti vedendo i loro compagni presi o avvelenati. (1994, pp. 836-837)
*La simpatia, oltre i confini umani, che vuol dire l'umanità verso le bestie, sembra essere fra gli acquisti morali più tardivi. Non sembra che i selvaggi la provino tranne che per quegli animali che prediligono. [...] Questa virtù, una delle più nobili di cui l'uomo sia fornito, sembra derivare per incidente da ciò che le nostre simpatie facendosi più tenere e più espansive e diffuse, vengono a riversarsi su tutti gli esseri senzienti. Appena questa virtù viene onorata e praticata da alcuni uomini, si diffonde mercé l'istruzione e l'esempio ai giovani, ed eventualmente tende a radicarsi nella pubblica opinione. (1914, p. 133)
*[...] l'amore disinteressato per tutte le creature viventi [...] è il più bell'attributo dell'uomo [...]. (1914, pp. 141-142)
*Il più umile organismo è qualche cosa di molto più elevato che non la polvere inorganica che ci sta sotto i piedi; e nessuno fornito di mente imparziale può studiare una qualche creatura vivente per quanto umile essa sia, senza rimanere preso da entusiasmo per la sua meravigliosa struttura e le sue proprietà. (1914, p. 280)
*L'uomo nella sua arroganza si crede un'opera grande, meritevole di una creazione divina. Più umile, io credo sia più giusto considerarlo discendente degli animali.<ref>Citato in Barbara De Mori, ''Che cos'è la bioetica animale'', Carocci, Roma, 2007, p. 35. ISBN 978-88-430-4079-7</ref>