Utente:Caramelize donorz/Citazioni memorabili: differenze tra le versioni

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*Quando si vedono sempre le stesse persone – ed era quanto gli accadeva in seminario – alla fine queste cominciano a far parte della nostra vita. E quando divengono parte della nostra vita, cominciano anche a volerla modificare. Se non ci comportiamo come loro si aspettano, si irritano. Sembra che tutti abbiano l'idea esatta di come dobbiamo vivere la nostra vita. E non sanno mai come devono vivere la loro. ([[Paulo Coelho]], ''[[L'Alchimista]]'')
*Gli affetti traggono alimento da certi stimoli segreti che, quando vengono suscitati dalla vista di qualcosa, o anche da cose che non siano direttamente visibili dai nostri occhi, ma si prospettano alla nostra mente per effetto dell'immaginazione, trascinano l'animo nostro coi loro sommovimenti impetuosi a identificarsi con l'oggetto visivo che hanno evocato, e con un desiderio così ardente, che la sua mancanza diventa intollerabile. ([[Daniel Defoe]], ''[[La vita e le straordinarie, sorprendenti avventure di Robinson Crusoe]]'')
*Non bisogna toccare gl'idoli: la doratura ci rimane sulle dita. ([[Gustave Flaubert]], ''[[La signora Bovary]]'')
*Parti di lunedì con l'idea fissa di divertirti. Saluti con disinvoltura i ragazzi sul pontile, ti accendi la pipa più grossa che hai e cammini sul ponte con aria tracotante neanche fossi il capitano Cook, Sir Francis Drake e Cristoforo Colombo tutti in uno. Martedì vorresti non essere mai partito. Mercoledì, giovedì e venerdì vorresti essere morto. Sabato sei in grado di sorseggiare qualche cucchiaiata di brodo ristretto, e di sederti sul ponte, e di rispondere con un sorriso languido ed esangue alle persone di buon cuore che ti domandano come va. Domenica ricominci a camminare e a ingurgitare cibi solidi. E lunedì mattina, mentre con la valigia e l'ombrello, in piedi davanti al parapetto, aspetti di scendere a terra, incomincia a piacerti davvero. ([[Jerome K. Jerome]], ''[[Tre uomini in barca]]'')
*È un classico dilemma: che valore do a una situazione socialmente piacevole, e che valore do all'agire socialmente responsabile? ([[Jonathan Safran Foer]], ''[[Se niente importa]]'')
*Il rischio professionale di fare di te stesso uno spettacolo, sulla lunga distanza, è che a un certo punto anche tu compri un biglietto d'ingresso. ([[Thomas McGuane]], ''Panama'')
*''Ma non basta sapere soltanto che cos'è giusto o sbagliato: l'azione è l'altra, più importante faccia della medaglia del giudizio morale.'' (Jonathan Safran Foer, ''Se niente importa'')
*''In realtà tutto il progresso morale e sociale dell'umanità rappresenta un superamento esplicito di ciò che è «naturale».'' (Jonathan Safran Foer, ''Se niente importa'')
*Non reagire è una reazione: siamo altrettanto responsabili di ciò che non facciamo. (Jonathan Safran Foer, ''Se niente importa'')
*Ma di lunga durata non v'ha nulla al mondo, e anche la gioia, nell'istante che segue al primo, già non è più tanto viva; al terzo istante diventa ancor più debole, e da ultimo insensibilmente si fonde col nostro stato d'animo abituale, così come sull'acqua il cerchio generato dalla caduta di un sasso si fonde, da ultimo, colla liscia superficie. ([[Nikolaj Gogol']], ''[[Racconti di Pietroburgo]]'')
*Per qualche tempo restò immobile e insensibile nel mezzo del suo lussuoso studio. Tutta la sua sostanza vitale, tutta la sua vita s'erano risvegliate in un solo istante, quasi a lui fosse tornata la giovinezza, quasi le spente scintille del suo ingegno di nuovo ardessero. Una benda era improvvisamente caduta dai suoi occhi. Dio! Aver perduto così, senza rimorso, gli anni migliori della giovinezza, avere strutta, spenta, la fiamma che forse ardeva nel petto, che forse avrebbe ora divampato in bellezza, che avrebbe forse, anch'essa, strappate lagrime d'ammirazione e di riconoscenza! E avere ucciso tutto questo, averlo ucciso senza pietà! Fu come se in quell'istante a un tratto rivivessero in lui gli impeti e gli slanci d'un tempo. Afferrò il pennello e si accostò a una tela. Il sudore dello sforzo gli scorreva per il volto; si tendeva tutto in un unico desiderio e ardeva d'un unico pensiero: voleva rappresentare un angelo caduto. Questa idea era la più consona alla sua disposizione di spirito. (Nikolaj Gogol', ''Racconti di Pietroburgo'')
*Nell'insignificante l'artista creatore è grande come nel grande; nello spregevole non vi è per lui nulla di spregevole, poiché insensibilmente ne traspare la sua nobile anima, e già lo spregevole ha preso un alto senso, poiché è passato attraverso il purgatorio di quell'anima. (Nikolaj Gogol', ''Racconti di Pietroburgo'')
*La bellezza fa autentici miracoli. Ogni difetto morale di una bella donna, lungi dal generare repulsione, diventa invece al massimo grado attraente; il vizio stesso spira leggiadria; ma scompaia la bellezza, e una donna dovrà essere venti volte più intelligente di un uomo per attirarsi, non dico amore, ma almeno stima. (Nikolaj Gogol', ''Racconti di Pietroburgo'')
*E si copriva la faccia colle mani, il povero giovane, e molte volte, in seguito, durante la sua vita, tremò vedendo quanta inumanità sia nelle creature umane, quanta feroce volgarità si nasconda nella mondanità raffinata e illuminata, e, Dio mio! persino negli uomini che il mondo tiene per nobili e onesti. (Nikolaj Gogol', ''Racconti di Pietroburgo'')
*Fenomeno inconcepibile: ciò che quotidianamente ci circonda, che è inscindibile da noi stessi, che è ordinario, questo non può esser rivelato che da un ingegno profondo, grande, straordinario. Ma ciò che si dà di rado, che costituisce eccezione, che ci colpisce per la sua difformità, per la sua discordanza in seno all'armonia, a questo s'attacca a due mani la mediocrità. Ed ecco, la vita di un ingegno profondo scorre nella pienezza del suo flusso, in tutta la sua armonia, pura come uno specchio, o riflettendo con immutabile nitore le nubi cupe e le luminose: quella della mediocrità trascorre in onda torbida e lutulenta, senza riflettere né la luce né l'ombra. (Nikolaj Gogol', ''Racconti di Pietroburgo'')
*Ora, a me non piace parlar di musica né di canto. Mi sembra che tutti i trattati e i resoconti musicali debbano apparir noiosi ai musicisti stessi: la più gran parte della musica è ineffabile e inanalizzabile. (Nikolaj Gogol', ''Racconti di Pietroburgo'')
*Noi viviamo insieme, agiamo e reagiamo gli uni agli altri; ma sempre, in tutte le circostanze, siamo soli. I martiri quando entrano nell'arena si tengono per mano; ma vengono crocifissi soli. Allacciati, gli amanti cercano disperatamente di fondere le loro estasi isolate in una singola autotrascendenza; invano. Per la sua stessa natura, ogni spirito incarnato è condannato a soffrire e godere in solitudine. Sensazioni, sentimenti, intuiti, fantasie, tutte queste cose sono personali e, se non per simboli e di seconda mano, incomunicabili. Possiamo scambiarci informazioni circa le esperienze, mai però le esperienze stesse. Dalla famiglia alla nazione, ogni gruppo umano è una società di universi-isole. ([[Aldous Huxley]], ''[[Le porte della percezione]]'')
*Sentii d'un tratto che le cose andavano troppo oltre. Troppo oltre, anche se andavano in una bellezza piú intensa, in un significato piú profondo. Il timore, come lo analizzo in retrospettiva, era di essere sopraffatto, di disintegrarmi sotto la pressione di una realtà piú grande di quanto una mente abituata a vivere la maggior parte del tempo in un minuscolo mondo di simboli potesse sopportare. (Aldous Huxley, ''Le porte della percezione'')
*Che l'umanità in genere sarà mai in grado di fare a meno dei Paradisi Artificiali, sembra molto improbabile. La maggior parte degli uomini e delle donne conduce una vita, nella peggiore delle ipotesi cosí penosa, nella migliore cosí monotona, povera e limitata, che il desiderio di evadere, la smania di trascendere se stessi, sia pure per qualche momento, è, ed è stato sempre, uno dei principali bisogni dell'anima. L'Arte e la Religione, i carnevali e i saturnali, la danza e l'oratoria, sono serviti tutti, come disse H. G. Wells, da Brecce nel Muro. E per l'uso privato e quotidiano vi sono sempre stati gli stupefacenti chimici. Tutti i sedativi e i narcotici vegetali, tutte le sostanze euforiche che crescono in piante, gli stupefacenti che si sviluppano in bacche o si estraggono dalle radici, tutti, senza eccezione, sono stati conosciuti e sistematicamente usati dagli esseri umani da tempo immemorabile. E a questi modificatori naturali della coscienza, la scienza moderna ha aggiunto la sua parte di sostanze sintetiche, il cloralio, per esempio, e la benzedrina, i bromuri e i barbiturici. (Aldous Huxley, ''Le porte della percezione'')
*Parti di lunedì con l'idea fissa di divertirti. Saluti con disinvoltura i ragazzi sul pontile, ti accendi la pipa più grossa che hai e cammini sul ponte con aria tracotante neanche fossi il capitano Cook, Sir Francis Drake e Cristoforo Colombo tutti in uno. Martedì vorresti non essere mai partito. Mercoledì, giovedì e venerdì vorresti essere morto. Sabato sei in grado di sorseggiare qualche cucchiaiata di brodo ristretto, e di sederti sul ponte, e di rispondere con un sorriso languido ed esangue alle persone di buon cuore che ti domandano come va. Domenica ricominci a camminare e a ingurgitare cibi solidi. E lunedì mattina, mentre con la valigia e l'ombrello, in piedi davanti al parapetto, aspetti di scendere a terra, incomincia a piacerti davvero. ([[Jerome K. Jerome]], ''[[Tre uomini in barca]]'')
*Si ritiene che il mondo sia colmo di possibilità ma, nella maggior parte dei casi, nell'esperienza personale si riducono a pochissime. Vi sono miriadi di pesci nel mare… forse… ma a quanto sembra, la stragrande maggioranza è composta da sgombri o aringhe, e se non si è uno sgombro o un'aringa, si hanno scarsissime probabilità di incontrare altri tipi di pesci nel mare. ([[David Herbert Lawrence]], ''[[L'amante di Lady Chatterley]]'')
*Il pubblico non apprezza ora se non ciò che lusinga i suoi vizi. (David Herbert Lawrence, ''L'amante di Lady Chatterley'')
*Inutile tentare di scrollarsi di dosso la propria solitudine. Bisogna tenercisi aggrappati per tutta la vita. Solo a volte, di tanto in tanto, il vuoto si colmava. A volte! Ma occorreva attendere l'occasione propizia. Rassegnarsi alla propria solitudine e tenercisi aggrappati, per tutta la vita. E poi accettare le rare occasioni in cui il vuoto si colma, se capitano. Ma bisogna che capitino, spontaneamente. Non si può forzare la mano al destino. (David Herbert Lawrence, ''L'amante di Lady Chatterley'')
*È forse l'unica cosa che non ti permettono di fare, quella di essere franchi e schietti in materia di sesso. Si può essere sudici quanto si vuole. Anzi, più ci si comporta sudiciamente riguardo al sesso, e più la cosa va loro a genio. Se invece si crede nel sesso e non si vuole che sia infangato, allora ti fregano. È il solo folle tabù superstite, il sesso inteso come una cosa naturale e vitale. Non ne vogliono sapere, e sono pronti ad ammazzare, piuttosto di permettere ad altri di praticarlo. (David Herbert Lawrence, ''L'amante di Lady Chatterley'')
*Ed è così che siamo fatti. Per pura forza di volontà isoliamo le nostre intuizioni interiori dalla consapevolezza di ciò che ammettiamo pubblicamente. Ciò provoca uno stato di paura, o di apprensione, che rende dieci volte più duro il colpo, quando lo riceviamo. (David Herbert Lawrence, ''L'amante di Lady Chatterley'')
*Il rischio professionale di fare di te stesso uno spettacolo, sulla lunga distanza, è che a un certo punto anche tu compri un biglietto d'ingresso. ([[Thomas McGuane]], ''Panama'')
*Ma, che lo ammetta o no, qualsiasi scrittore, e in primo luogo qualsiasi romanziere, ha un ''suo'' «messaggio» che ne influenza l'intera opera fin nei minimi particolari. Tutta l'arte è propaganda. ([[George Orwell]], ''Charles Dickens'')
*Di regola una preferenza estetica è qualcosa di inspiegabile, oppure è talmente corrotta da motivi extraestetici che si finisce per domandarsi se per caso l'intero ''corpus'' della critica letteraria non sia un gigantesco ammasso di fandonie. (George Orwell, ''Charles Dickens'')
*Se ho visto più lontano, è perché stavo sulle spalle di giganti. ([[Isaac Newton]])
*Un ateo deve sapere molto di più di quello che so io. Un ateo è qualcuno che sa che Dio non esiste. Secondo alcune definizioni, l'ateismo è molto stupido. ([[Carl Sagan]])
*Non dalle ricchezze ma dalle virtù nasce la bellezza. La ricerca porta alla verità. Un'ingiustizia non va commessa mai neppure quando la si riceve. Ad una persona buona non può capitare nulla di male: né in vita né in morte, le cose che lo riguardano non vengono trascurate dal Dio. Ma ormai è giunta l'ora di andare io a morire e voi invece a vivere. Ma chi di noi vada verso ciò che è meglio è oscuro a tutti tranne che al Dio. ([[Socrate]]: [[Platone]], ''[[Apologia di Socrate]]'')
*Ma è giunta, ormai, l'ora di andare, io a morire, voi a vivere. Chi di noi vada a miglior sorte, nessuno lo sa, tranne Dio. ([[Socrate]]: [[Platone]], ''[[Apologia di Socrate]]'')
*La vera via passa su una corda, che non è tesa in alto, ma rasoterra. Sembra fatta più per far inciampare che per essere percorsa. ([[Franz Kafka]], ''[[Aforismi di Zürau]]'')
*I nomi collettivi servono a far confusione. «Popolo, pubblico...». Un bel giorno ti accorgi che siamo noi. Invece, credevi fossero gli altri. ([[Ennio Flaiano]], ''[[Diario notturno]]'')
*Chi porta il paraocchi, si ricordi che del completo fanno parte il morso e la sferza. ([[Stanisław Jerzy Lec]], ''[[Pensieri spettinati]]'')
*Piantatela di mettere il maledetto segno del dollaro su ogni fottuta cosa di questo pianeta. ([[Bill Hicks]])
*Il dramma è la vita con le parti noiose tagliate. ([[Alfred Hitchcock]])
*Il genio è per l'1% ispirazione e per il 99% sudore. ([[Thomas Edison]])
**Non mi piacerebbe sentir dire che ho tentato di stupire, che voglio fare il moralista, che sono troppo autobiografico, che ho cercato nuove vie. Non mi piacerebbe sentir dire che il film è pessimista, disperato, satirico, grottesco. E nemmeno che è troppo lungo. ''[[La dolce vita]]'', per me, è un film che lascia in letizia, con una gran voglia di nuovi propositi. Un film che dà coraggio, nel senso di saper guardare con occhi nuovi la realtà e non lasciarsi ingannare da miti, superstizioni, ignoranza, bassa cultura, sentimento. Vorrei che dicessero: è un film leale. La base del discorso presuppone un certo tipo di angoscia che non arriva alla coscienza di tutti. L'episodica invece è molto spettacolare, attinta com'è da una cronaca che ha interessato, commosso, irritato, divertito il pubblico... penso che ''La dolce vita'' possa venir accettato come un giornale filmato, un rotocalco in pellicola. Sono anni che i settimanali vanno pubblicando queste vicende. (Federico Fellini)
*Il mio primo film era così brutto, che in sette Stati americani aveva sostituito la pena di morte. ([[Woody Allen]])
*La cosa che sente più stupidaggini al mondo è molto probabilmente un quadro di museo. ([[Edmond de Goncourt]])
*La letteratura, come tutta l'arte, è la confessione che la vita non basta. ([[Fernando Pessoa]], ''[[Il poeta è un fingitore]]'')
*Devi essere vergine e puttana, per fare il regista. ([[Gianni Amelio]])
*Aveva la coscienza pulita. Mai usata. ([[Stanisław Jerzy Lec]], ''[[Pensieri spettinati]]'')
*Non faccio un film per dibattere tesi o sostenere teorie. Faccio un film alla stessa maniera in cui vivo un sogno. Che è affascinante finché rimane misterioso e allusivo ma che rischia di diventare insipido quando viene spiegato. ([[Federico Fellini]])
*Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna. E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla. E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova. La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine. ([[Paolo di Tarso]], ''[[Prima lettera ai Corinzi]]'')
*È uno strano film, il più difficile che ho immaginato finora. ''[[La dolce vita]]'' andrebbe proiettato tutto insieme, in una sola enorme inquadratura. Non pretende di denunciare, né di tirare le somme, né di perorare l'una o l'altra causa. Mette il termometro a un mondo malato, che evidentemente ha la febbre. Ma se il mercurio segna quaranta gradi all'inizio del film, ne segna quaranta anche alla fine. Tutto è immutato. La dolce vita continua. I personaggi dell'affresco continuano a muoversi, a spogliarsi, ad azzannarsi, a ballare, a bere, come se aspettassero qualcosa. Che cosa aspettano? E chi lo sa? Un miracolo, forse. Oppure la guerra, i dischi volanti, i marziani. ([[Federico Fellini]])
*Come diceva quella ragazza sgomenta al suo ragazzo: — Perché non sei anticonformista anche tu, come tutti gli altri? ([[Giuseppe Pontiggia]], ''[[Le sabbie immobili]]'')
*Aveva la coscienza pulita. Mai usata. ([[Stanisław Jerzy Lec]], ''[[Pensieri spettinati]]'')
*Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna. E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla. E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova. La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine. ([[Paolo di Tarso]], ''[[Prima lettera ai Corinzi]]'')
*Come diceva quella ragazza sgomenta al suo ragazzo: — Perché non sei anticonformista anche tu, come tutti gli altri? ([[Giuseppe Pontiggia]], ''[[Le sabbie immobili]]'')
*Un esperto è un uomo che ha fatto tutti gli errori che sia possibile compiere in un campo molto ristretto. ([[Niels Bohr]])
*Se esistono uomini che non si sono mai coperti di ridicolo, è perché non lo si è cercato bene. ([[La Rochefoucauld]], ''[[François_de_La_Rochefoucauld#Massime|Massime]]'')
*Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia. ([[Pier Paolo Pasolini]])
*Istruire non è indicare soluzioni, ma rivelare problemi. ([[Nicolás Gómez Dávila]], ''[[In margine a un testo implicito]]'')
*L'eccessivo valore che diamo ai minuti, la fretta, che sta alla base del nostro vivere, è senza dubbio il peggior nemico del piacere. ([[Hermann Hesse]], ''[[Aforismi]]'')
*Il cinema deve essere spettacolo, è questo che il pubblico vuole. E per me lo spettacolo più bello è quello del mito. Il cinema è mito. ([[Sergio Leone]])
*Il lavoro intellettuale strappa l'uomo alla comunità umana. Il lavoro materiale, invece, conduce l'uomo verso gli uomini. ([[Franz Kafka]])
*Alcuni vedono le cose come sono e dicono perché? Io sogno cose non ancora esistite e chiedo perché no? ([[George Bernard Shaw]], ''[[Torniamo a Matusalemme]]'')
*L'arte oltrepassa i limiti nei quali il tempo vorrebbe comprimerla, e indica il contenuto del futuro. ([[Vasilij Vasil'evič Kandinskij]], ''[[Punto, linea, superficie]]'')
*Credo che la migliore definizione che si possa dare dell'uomo sia questa: creatura bipede ed ingrata! (Fëdor Dostoevskij, ''Memorie del sottosuolo'')
*L'arte oltrepassa i limiti nei quali il tempo vorrebbe comprimerla, e indica il contenuto del futuro. ([[Vasilij Vasil'evič Kandinskij]], ''[[Punto, linea, superficie]]'')
*Se la libertà significa qualcosa, allora significa il diritto di dire alla gente cose che non vogliono sentire. ([[George Orwell]])
*Un idealista è colui che aiuta gli altri a prosperare. ([[Henry Ford]])
 
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==[[Fëdor Dostoevskij]]==
*Credo che la migliore definizione che si possa dare dell'uomo sia questa: creatura bipede ed ingrata! (Fëdor Dostoevskij, ''Memorie del sottosuolo'')
*Ma il piacere è sempre utile, e il sentimento di disporre di un potere assurdo e sconfinato su qualcuno — fosse pure su una mosca — ci dà un certo piacere. L'uomo è un despota per natura e ama infliggere tormenti.
*È un fatto che all'uomo fa piacere vedersi davanti umiliato anche il suo migliore amico; è proprio sull'umiliazione che si fonda in gran parte l'amicizia, e questa è una vecchia verità, ben nota a tutte le persone intelligenti.
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*Del resto, non la odiavo piú tanto, mentre correvo per la camera e dalla fessura gettavo delle occhiate dietro il paravento. Mi era solo intollerabilmente penoso che fosse lí. Volevo che sparisse. Desideravo la «tranquillità», desideravo rimaner solo nel sottosuolo. La «vita vivente», per la mancanza di abitudine, mi aveva schiacciato al punto che provavo difficoltà perfino a respirare.
*Lasciateci soli, senza libri, e ci confonderemo subito, ci smarriremo: non sapremo dove far capo, a che cosa attenerci; che cosa amare e che cosa odiare, che cosa rispettare e che cosa disprezzare.
 
==[[Federico Fellini]]==
*È uno strano film, il più difficile che ho immaginato finora. ''[[La dolce vita]]'' andrebbe proiettato tutto insieme, in una sola enorme inquadratura. Non pretende di denunciare, né di tirare le somme, né di perorare l'una o l'altra causa. Mette il termometro a un mondo malato, che evidentemente ha la febbre. Ma se il mercurio segna quaranta gradi all'inizio del film, ne segna quaranta anche alla fine. Tutto è immutato. La dolce vita continua. I personaggi dell'affresco continuano a muoversi, a spogliarsi, ad azzannarsi, a ballare, a bere, come se aspettassero qualcosa. Che cosa aspettano? E chi lo sa? Un miracolo, forse. Oppure la guerra, i dischi volanti, i marziani. ([[Federico Fellini]])
*Non faccio un film per dibattere tesi o sostenere teorie. Faccio un film alla stessa maniera in cui vivo un sogno. Che è affascinante finché rimane misterioso e allusivo ma che rischia di diventare insipido quando viene spiegato. ([[Federico Fellini]])
**Non mi piacerebbe sentir dire che ho tentato di stupire, che voglio fare il moralista, che sono troppo autobiografico, che ho cercato nuove vie. Non mi piacerebbe sentir dire che il film è pessimista, disperato, satirico, grottesco. E nemmeno che è troppo lungo. ''[[La dolce vita]]'', per me, è un film che lascia in letizia, con una gran voglia di nuovi propositi. Un film che dà coraggio, nel senso di saper guardare con occhi nuovi la realtà e non lasciarsi ingannare da miti, superstizioni, ignoranza, bassa cultura, sentimento. Vorrei che dicessero: è un film leale. La base del discorso presuppone un certo tipo di angoscia che non arriva alla coscienza di tutti. L'episodica invece è molto spettacolare, attinta com'è da una cronaca che ha interessato, commosso, irritato, divertito il pubblico... penso che ''La dolce vita'' possa venir accettato come un giornale filmato, un rotocalco in pellicola. Sono anni che i settimanali vanno pubblicando queste vicende. (Federico Fellini)
 
==[[Jonathan Safran Foer]]==
*È un classico dilemma: che valore do a una situazione socialmente piacevole, e che valore do all'agire socialmente responsabile? ([[Jonathan Safran Foer]], ''[[Se niente importa]]'')
*''Ma non basta sapere soltanto che cos'è giusto o sbagliato: l'azione è l'altra, più importante faccia della medaglia del giudizio morale.'' (Jonathan Safran Foer, ''Se niente importa'')
*''In realtà tutto il progresso morale e sociale dell'umanità rappresenta un superamento esplicito di ciò che è «naturale».'' (Jonathan Safran Foer, ''Se niente importa'')
*Non reagire è una reazione: siamo altrettanto responsabili di ciò che non facciamo. (Jonathan Safran Foer, ''Se niente importa'')
 
==[[Nikolaj Gogol']]==
*Ma di lunga durata non v'ha nulla al mondo, e anche la gioia, nell'istante che segue al primo, già non è più tanto viva; al terzo istante diventa ancor più debole, e da ultimo insensibilmente si fonde col nostro stato d'animo abituale, così come sull'acqua il cerchio generato dalla caduta di un sasso si fonde, da ultimo, colla liscia superficie. ([[Nikolaj Gogol']], ''[[Racconti di Pietroburgo]]'')
*Per qualche tempo restò immobile e insensibile nel mezzo del suo lussuoso studio. Tutta la sua sostanza vitale, tutta la sua vita s'erano risvegliate in un solo istante, quasi a lui fosse tornata la giovinezza, quasi le spente scintille del suo ingegno di nuovo ardessero. Una benda era improvvisamente caduta dai suoi occhi. Dio! Aver perduto così, senza rimorso, gli anni migliori della giovinezza, avere strutta, spenta, la fiamma che forse ardeva nel petto, che forse avrebbe ora divampato in bellezza, che avrebbe forse, anch'essa, strappate lagrime d'ammirazione e di riconoscenza! E avere ucciso tutto questo, averlo ucciso senza pietà! Fu come se in quell'istante a un tratto rivivessero in lui gli impeti e gli slanci d'un tempo. Afferrò il pennello e si accostò a una tela. Il sudore dello sforzo gli scorreva per il volto; si tendeva tutto in un unico desiderio e ardeva d'un unico pensiero: voleva rappresentare un angelo caduto. Questa idea era la più consona alla sua disposizione di spirito. (Nikolaj Gogol', ''Racconti di Pietroburgo'')
*Nell'insignificante l'artista creatore è grande come nel grande; nello spregevole non vi è per lui nulla di spregevole, poiché insensibilmente ne traspare la sua nobile anima, e già lo spregevole ha preso un alto senso, poiché è passato attraverso il purgatorio di quell'anima. (Nikolaj Gogol', ''Racconti di Pietroburgo'')
*La bellezza fa autentici miracoli. Ogni difetto morale di una bella donna, lungi dal generare repulsione, diventa invece al massimo grado attraente; il vizio stesso spira leggiadria; ma scompaia la bellezza, e una donna dovrà essere venti volte più intelligente di un uomo per attirarsi, non dico amore, ma almeno stima. (Nikolaj Gogol', ''Racconti di Pietroburgo'')
*E si copriva la faccia colle mani, il povero giovane, e molte volte, in seguito, durante la sua vita, tremò vedendo quanta inumanità sia nelle creature umane, quanta feroce volgarità si nasconda nella mondanità raffinata e illuminata, e, Dio mio! persino negli uomini che il mondo tiene per nobili e onesti. (Nikolaj Gogol', ''Racconti di Pietroburgo'')
*Fenomeno inconcepibile: ciò che quotidianamente ci circonda, che è inscindibile da noi stessi, che è ordinario, questo non può esser rivelato che da un ingegno profondo, grande, straordinario. Ma ciò che si dà di rado, che costituisce eccezione, che ci colpisce per la sua difformità, per la sua discordanza in seno all'armonia, a questo s'attacca a due mani la mediocrità. Ed ecco, la vita di un ingegno profondo scorre nella pienezza del suo flusso, in tutta la sua armonia, pura come uno specchio, o riflettendo con immutabile nitore le nubi cupe e le luminose: quella della mediocrità trascorre in onda torbida e lutulenta, senza riflettere né la luce né l'ombra. (Nikolaj Gogol', ''Racconti di Pietroburgo'')
*Ora, a me non piace parlar di musica né di canto. Mi sembra che tutti i trattati e i resoconti musicali debbano apparir noiosi ai musicisti stessi: la più gran parte della musica è ineffabile e inanalizzabile. (Nikolaj Gogol', ''Racconti di Pietroburgo'')
 
==[[Aldous Huxley]]==
*Noi viviamo insieme, agiamo e reagiamo gli uni agli altri; ma sempre, in tutte le circostanze, siamo soli. I martiri quando entrano nell'arena si tengono per mano; ma vengono crocifissi soli. Allacciati, gli amanti cercano disperatamente di fondere le loro estasi isolate in una singola autotrascendenza; invano. Per la sua stessa natura, ogni spirito incarnato è condannato a soffrire e godere in solitudine. Sensazioni, sentimenti, intuiti, fantasie, tutte queste cose sono personali e, se non per simboli e di seconda mano, incomunicabili. Possiamo scambiarci informazioni circa le esperienze, mai però le esperienze stesse. Dalla famiglia alla nazione, ogni gruppo umano è una società di universi-isole. ([[Aldous Huxley]], ''[[Le porte della percezione]]'')
*Sentii d'un tratto che le cose andavano troppo oltre. Troppo oltre, anche se andavano in una bellezza piú intensa, in un significato piú profondo. Il timore, come lo analizzo in retrospettiva, era di essere sopraffatto, di disintegrarmi sotto la pressione di una realtà piú grande di quanto una mente abituata a vivere la maggior parte del tempo in un minuscolo mondo di simboli potesse sopportare. (Aldous Huxley, ''Le porte della percezione'')
*Che l'umanità in genere sarà mai in grado di fare a meno dei Paradisi Artificiali, sembra molto improbabile. La maggior parte degli uomini e delle donne conduce una vita, nella peggiore delle ipotesi cosí penosa, nella migliore cosí monotona, povera e limitata, che il desiderio di evadere, la smania di trascendere se stessi, sia pure per qualche momento, è, ed è stato sempre, uno dei principali bisogni dell'anima. L'Arte e la Religione, i carnevali e i saturnali, la danza e l'oratoria, sono serviti tutti, come disse H. G. Wells, da Brecce nel Muro. E per l'uso privato e quotidiano vi sono sempre stati gli stupefacenti chimici. Tutti i sedativi e i narcotici vegetali, tutte le sostanze euforiche che crescono in piante, gli stupefacenti che si sviluppano in bacche o si estraggono dalle radici, tutti, senza eccezione, sono stati conosciuti e sistematicamente usati dagli esseri umani da tempo immemorabile. E a questi modificatori naturali della coscienza, la scienza moderna ha aggiunto la sua parte di sostanze sintetiche, il cloralio, per esempio, e la benzedrina, i bromuri e i barbiturici. (Aldous Huxley, ''Le porte della percezione'')
 
==[[David Herbert Lawrence]]==
*Si ritiene che il mondo sia colmo di possibilità ma, nella maggior parte dei casi, nell'esperienza personale si riducono a pochissime. Vi sono miriadi di pesci nel mare… forse… ma a quanto sembra, la stragrande maggioranza è composta da sgombri o aringhe, e se non si è uno sgombro o un'aringa, si hanno scarsissime probabilità di incontrare altri tipi di pesci nel mare. ([[David Herbert Lawrence]], ''[[L'amante di Lady Chatterley]]'')
*Il pubblico non apprezza ora se non ciò che lusinga i suoi vizi. (David Herbert Lawrence, ''L'amante di Lady Chatterley'')
*Inutile tentare di scrollarsi di dosso la propria solitudine. Bisogna tenercisi aggrappati per tutta la vita. Solo a volte, di tanto in tanto, il vuoto si colmava. A volte! Ma occorreva attendere l'occasione propizia. Rassegnarsi alla propria solitudine e tenercisi aggrappati, per tutta la vita. E poi accettare le rare occasioni in cui il vuoto si colma, se capitano. Ma bisogna che capitino, spontaneamente. Non si può forzare la mano al destino. (David Herbert Lawrence, ''L'amante di Lady Chatterley'')
*È forse l'unica cosa che non ti permettono di fare, quella di essere franchi e schietti in materia di sesso. Si può essere sudici quanto si vuole. Anzi, più ci si comporta sudiciamente riguardo al sesso, e più la cosa va loro a genio. Se invece si crede nel sesso e non si vuole che sia infangato, allora ti fregano. È il solo folle tabù superstite, il sesso inteso come una cosa naturale e vitale. Non ne vogliono sapere, e sono pronti ad ammazzare, piuttosto di permettere ad altri di praticarlo. (David Herbert Lawrence, ''L'amante di Lady Chatterley'')
*Ed è così che siamo fatti. Per pura forza di volontà isoliamo le nostre intuizioni interiori dalla consapevolezza di ciò che ammettiamo pubblicamente. Ciò provoca uno stato di paura, o di apprensione, che rende dieci volte più duro il colpo, quando lo riceviamo. (David Herbert Lawrence, ''L'amante di Lady Chatterley'')
 
==[[George Orwell]]=
*Di regola una preferenza estetica è qualcosa di inspiegabile, oppure è talmente corrotta da motivi extraestetici che si finisce per domandarsi se per caso l'intero ''corpus'' della critica letteraria non sia un gigantesco ammasso di fandonie. (George Orwell, ''Charles Dickens'')
*Ma, che lo ammetta o no, qualsiasi scrittore, e in primo luogo qualsiasi romanziere, ha un ''suo'' «messaggio» che ne influenza l'intera opera fin nei minimi particolari. Tutta l'arte è propaganda. ([[George Orwell]], ''Charles Dickens'')
*Se la libertà significa qualcosa, allora significa il diritto di dire alla gente cose che non vogliono sentire. ([[George Orwell]])
 
 
==[[Voltaire]]==