Federico Fellini: differenze tra le versioni

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*Ogni tanto Dio sembra che si risvegli dall'assenza, dal torpore in cui appare avviluppato, o in cui noi lo abbiamo costretto, e accadono i miracoli, che non hanno niente a che vedere con le Madonnine che lacrimano sangue, ma che si esprimono nella dimensione concreta di certi uomini. Sono quelle genialità imprevedibili, quelle umanità inspiegabili coi criteri razionalistici, che innestano un pezzetto di cielo nella nostra quotidianità. Capita solo qualche volta nell'arco di un secolo. Ma capita. Il miracolo della grazia che talvolta si incarna in una precisa personalità artistica è quello che ci fa dire che Dio non si è dimenticato di noi. E la controprova del genio sta nel fatto che gli viene tutto facile, che la melodia scorre come l'acqua di un ruscello e si fissa sul pentagramma, come per [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]] che non aveva bisogno di cancellature. Come per Fellini che ha avuto il dono di una enorme facilità espressiva e in più si sentiva investito di quella felicità tipica dell'uomo che si accorge che l'immagine interiore aderisce perfettamente alla forma visiva. E noi, il pubblico, ne percepiamo immediatamente il valore e la grandezza. ([[Mina (cantante)|Mina]])
*Parlavamo di ogni cosa: letteratura, raramente cinema, aneddoti, ricordi, persone, misteri, dèmoni, religioni, vita, morte, persino gli dèi o Dio. Se parlava di libri, sembrava che nessuno vivesse, come lui, dentro un libro: se parlava di persone, le auscultava, le decomponeva, conosceva tutte le molle che le facevano agire; e su qualsiasi cosa lasciava cadere la sua luce mite, pigra ed estrosa. Aveva un'intelligenza morbida, rapida, colorata, senza schemi né presupposti, pronta a trasformarsi nello scintillio di un'onda o nell'ombra di una nuvola rosa. Capiva tutto al volo: anche quello che non avevo ancora pensato. ([[Pietro Citati]])
*{{NDR|Spiegando perché Fellini avrebbe scelto lei nella parte di Emma ne ''[[La dolce vita]]'' contro il parere di molti suoi collaboratori}} Perché Fellini ha l'occhio che vede più lontano. Solo le piccole persone non rischiano. Lui, invece, non è una piccola persona. Vive nell'immaginazione. ([[Yvonne Furneaux]], spiegando perché Fellini avrebbe scelto lei nella parte di Emma ne ''La dolce vita'' contro il parere di molti suoi collaboratori)
*''Prova d'orchestra'' di Fellini è uno dei film più amati dai musicisti. All'epoca sembrò una metafora dell'Italia del 1979, sindacalizzata e allo sbando; ma il caos che mette in scena è universale. ([[Alberto Pezzotta]])
*Se Fellini mi dicesse: «Albe', ho una parte per te nel mio prossimo film...» Eh, allora come faccio a dire di no? Con Federico ho fatto «Lo sceicco bianco», «I vitelloni», e se so' quello che sono, oggi, lo devo anche a lui, no? ([[Alberto Sordi]])