Federico Fellini: differenze tra le versioni

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*Non dico il pubblico, ma neanche i registi, salvo eccezioni come Mario Monicelli o Blasetti, danno credito al lavoro degli sceneggiatori. Fellini mise a dura prova il fegato di [[Ennio Flaiano|Flaiano]], dichiarando sempre a destra e a sinistra di non avere sceneggiatura, e di andare sul set con in tasca un fogliettino grande quanto il biglietto dell'autobus, sul quale nottetempo aveva segnato qualche appunto. Sfacciato. Le sceneggiature le aveva eccome, almeno fino agli ultimi tempi. ([[Suso Cecchi D'Amico]])
*Non mi piacciono le immoralità di gruppo. Le orge vanno bene solo nei film di Fellini. ([[Manuel Vázquez Montalbán]])
*Non sono mai appartenuta al mondo cinematografico di Fellini. ioIo e mio marito [[Carlo Ponti]] avevamo dei progetti con lui, ma a volte le cose non riescono, cosa che mi dispiace molto. Così recuperare Fellini, attraverso un musical americano {{NDR|''Nine'', ispirato a ''8 1/2''}}, è stato bello e commovente. Io poi ho sempre voluto recitare in un musical, dai tempi in cui bambina guardavo quelli con [[Betty Grable]] o [[Carmen Miranda]]. ([[SofiaSophia Loren]])
*Ogni tanto Dio sembra che si risvegli dall'assenza, dal torpore in cui appare avviluppato, o in cui noi lo abbiamo costretto, e accadono i miracoli, che non hanno niente a che vedere con le Madonnine che lacrimano sangue, ma che si esprimono nella dimensione concreta di certi uomini. Sono quelle genialità imprevedibili, quelle umanità inspiegabili coi criteri razionalistici, che innestano un pezzetto di cielo nella nostra quotidianità. Capita solo qualche volta nell'arco di un secolo. Ma capita. Il miracolo della grazia che talvolta si incarna in una precisa personalità artistica è quello che ci fa dire che Dio non si è dimenticato di noi. E la controprova del genio sta nel fatto che gli viene tutto facile, che la melodia scorre come l'acqua di un ruscello e si fissa sul pentagramma, come per [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]] che non aveva bisogno di cancellature. Come per Fellini che ha avuto il dono di una enorme facilità espressiva e in più si sentiva investito di quella felicità tipica dell'uomo che si accorge che l'immagine interiore aderisce perfettamente alla forma visiva. E noi, il pubblico, ne percepiamo immediatamente il valore e la grandezza. ([[Mina (cantante)|Mina]])
*Parlavamo di ogni cosa: letteratura, raramente cinema, aneddoti, ricordi, persone, misteri, dèmoni, religioni, vita, morte, persino gli dèi o Dio. Se parlava di libri, sembrava che nessuno vivesse, come lui, dentro un libro: se parlava di persone, le auscultava, le decomponeva, conosceva tutte le molle che le facevano agire; e su qualsiasi cosa lasciava cadere la sua luce mite, pigra ed estrosa. Aveva un'intelligenza morbida, rapida, colorata, senza schemi né presupposti, pronta a trasformarsi nello scintillio di un'onda o nell'ombra di una nuvola rosa. Capiva tutto al volo: anche quello che non avevo ancora pensato. ([[Pietro Citati]])