Peter Singer: differenze tra le versioni

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*Stiamo letteralmente giocando d'azzardo con il futuro del nostro pianeta – per amore degli hamburger. (p. 181)
*Solo coloro che antepongono la [[religione|fede religiosa]] alle convinzioni fondate sul ragionamento e sulle prove possono ancora sostenere che la specie umana sia la specie prediletta dell'intero universo, o che gli altri animali siano stati creati per provvederci di cibo, o che abbiamo una divina autorità su di essi nonché il divino permesso di ucciderli. (p. 215)
*È un tratto distintivo delle [[ideologie]] quello di resistere alla confutazione. Se i fondamenti di una posizione ideologica vengono distrutti alla base, nuovi fondamenti saranno trovati, altrimenti la posizione ideologica resterà semplicemente in sospeso, sfidando l'equivalente logico della legge di gravità. (p. 220)
*È interessante notare come molti [[bambino|bambini]] da principio si rifiutano di mangiare la carne degli animali, e accettano di farlo soltanto a seguito degli strenui sforzi dei genitori, che erroneamente pensano sia necessario alla salute. [...] Noi mangiamo carne molto prima di essere in grado di comprendere che ciò che abbiamo nel piatto è il corpo senza vita di un animale. [...] Nello stesso tempo i bambini hanno un naturale amore per gli animali e la nostra società li incoraggia ad essere affettuosi con i cani e i gatti, e con tenere bestioline di pezza. [...] Il bambino ha due atteggiamenti contrastanti che coesistono, accuratamente divisi in modo che la contraddizione interna raramente causi problemi. [...] L'affetto del bambino viene diretto verso animali che non si mangiano: i cani, i gatti e i pochi altri animali che un bambino che vive in una città o nei sobborghi ha più possibilità di vedere. I suoi teneri giocattoli di pezza tendono ad essere orsacchiotti o leoni più che maiali o mucche. (p. 222)
*Raramente ci soffermiamo a riflettere che l'animale che [[Uccisione|uccide]] con meno ragioni per farlo è l'animale umano. Consideriamo feroci i leoni e i lupi perché uccidono; ma essi devono uccidere, o morire di fame. Noi uccidiamo gli altri animali per divertimento, per soddisfare la nostra curiosità, per adornare il nostro corpo, per compiacere il nostro palato. (p. 230)
*Si dice spesso, come obiezione al vegetarianesimo, che poiché gli altri animali uccidono per mangiare, noi possiamo fare altrettanto. Tale analogia era già stata superata nel 1785, quando [[William Paley]] la confutò sottolineando come, mentre gli umani sono in grado di vivere senza uccidere, gli altri animali non abbiano altra scelta se vogliono sopravvivere. [...] È strano come gli umani, che normalmente si considerano tanto superiori agli altri animali, impieghino, qualora sembri sostenere le loro preferenze dietetiche, un argomento che implica che dovremmo volgerci agli altri animali per riceverne ispirazione ed insegnamento morali. (pp. 232-233)
*La filosofia dovrebbe mettere in discussione gli assunti fondamentali di ogni epoca. Riflettere, criticamente ed attentamente, su ciò che la maggior parte di noi dà per scontato costituisce, io credo, il compito principale della filosofia, ed è tale compito a farne un'attività di rilievo. Sfortunatamente, non sempre la filosofia è all'altezza del suo ruolo storico. La difesa della schiavitù da parte di Aristotele starà sempre a ricordare che i filosofi sono esseri umani, e sono soggetti a tutti i preconcetti tipici della società cui appartengono. Talvolta essi riescono a liberarsi dell'ideologia dominante; più spesso, ne diventano i più sofisticati difensori. (p. 245)
*È soltanto quando pensiamo agli esseri umani come a nulla più che un piccolo sottogruppo di tutti gli esseri che abitano il nostro pianeta, che possiamo renderci conto che, elevando la nostra specie, abbassiamo al contempo lo status relativo di tutte le altre. (p. 247)
*Le belle espressioni sono l'ultima risorsa di chi ha esaurito gli argomenti. (p. 248)
 
===Citazioni su ''Liberazione animale''===
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==Bibliografia==
*Barbara de Mori, ''Che cos'è la bioetica animale'', Carocci, Roma, 2007. ISBN 978-88-430-4079-7
*Peter Singer, ''Le sofferenze inflitte agli animali'' (''The sufferingsSufferings of the Animals''), in ''Comunità'', edizione 170, 1973.
*Peter Singer, ''Liberazione animale'' (''Animal Liberation''), traduzione di Enza Ferreri, a cura di Paola Cavalieri, il Saggiatore, Milano, 2009. ISBN 88-56-50180-5 ([http://books.google.it/books?id=LcUeLTGUI4cC&printsec=frontcover&#v=onepage&q&f=false Anteprima su Google Libri])