Nicolao Merker: differenze tra le versioni

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===Introduzione a ''La missione del dotto''===
*C'è un testo di [[Johann Gottlieb Fichte|Fichte]], del 1794, conosciuto nelle traduzioni italiane con il titolo ''La missione del dotto''. Sono cinque lezioni di un corso che il filosofo tenne dal maggio di quell'anno all'università di Jena; e che nel ''Catalogus praelectionum'' – cioè in quello che era, in redazione latina, come si usava, il programma ufficiale delle attività didattiche dell'ateneo – egli aveva annunciato come lezioni pubbliche (o conferenze aperte a tutti) dedicate al tema «''de officiis eruditorum''», e che avrebbero dovuto occupare l'intero semestre estivo. Lezioni "sui doveri degli eruditi", dunque, o "dei dotti", come si potrebbe tradurre.
*Il "[[Dottrina|dotto]]" è l'uomo di cultura in senso molto moderno, pronunciatamente borghese, saldamente inserito come protagonista nel processo di trasformazione della società. (p. XXI)
*La «missione del dotto» ovvero, sappiamo oramai, la funzione dell'intellettuale nella società, continuò insomma ad occupare Fichte sino alla fine della sua vita, e non soltanto in lezioni che avevano quell'argomento per tema specifico, ma anche, in filigrana, in altri suoi scritti. (XXIII)
*Le lezioni del 1811 ''Sulla missione del dotto'' teorizeranno che l'intellettuale vero, educatore dell'umanità, è una sorta di profeta. Soltanto lui è il detentore di una visione ideale del mondo riservata a pochissimi eletti, anzi addirittura religiosa perché ispirata loro da Dio. (XXIV)