A prova di errore (film 1964): differenze tra le versioni

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*Ho rifatto quel sogno... e mi sveglio sempre allo stesso punto. Ma in fondo è meglio così. Io dico che una volta o l'altra lo scoprirò chi è quel matador. Be', quel giorno vedrai, sarà la mia fine! ('''Black''') {{NDR|a Katie}}
 
*'''Groeteschele''': [...] sessanta milioni sono la perdita massima che noi americani dobbiamo mettere in bilancio.<br>'''Foster''': Be', ma che differenza c'è tra sessanta milioni e cento milioni di morti?<br>'''Groeteschele''': Quaranta milioni!<br>'''Foster''' {{NDR|sarcastico}}: Ah, un affare!<br>'''Groeteschele''': Perché, secondo lei quaranta milioni di vite umane non hanno importanza?<br>'''Foster''': Non è questo, professore. È che bisogna salvare anche gli altri sessanta milioni di vite.<br>'''Groeteschele''': Il fatto è, signor Foster, che stiamo parlando di guerra e in tutte le guerre, anche in quelle termonucleari c'è un vinto e un vincitore. Lei cosa vuole essere?<br>'''Foster''': Nella [[guerra nucleare|guerra termonucleare]] non ci sono altro che vinti! La guerra non è più come una volta!<br>'''Groeteschele''': Ma è sempre l'unico modo di risolvere determinati conflitti.<br>'''Foster''': E che razza di soluzione sarebbe con cento milioni di morti?!<br>'''Groeteschele''': Non è detto che siano cento.<br>'''Foster''': Ma anche sessanta!<br>'''Groeteschele''': Non sarebbe diverso da come era migliaia di anni fa, quando le guerre facevano scomparire intere popolazioni. Il punto è sempre chi vince e chi perde, quale civiltà sopravvive.<br>'''Foster''': Quale civiltà? Quando la metà della gente è morta e gli altri sono morenti, il cibo avvelenato, l'aria resa irrespirabile! La chiama "civiltà" lei?!<br>'''Groeteschele''': Sì, la chiamo "civiltà". Io non sono un poeta, io sono uno scienziato politico. E preferisco che sopravviva la civiltà americana piuttosto che la russa.<br>'''Ospite''': Ma come andrebbe, insomma? Voglio dire, quali sarebbero veramente i superstiti?<br>'''Groeteschele''': Quali sarebbero, eh? Domanda interessante. Secondo me sarebbero... i detenuti e gli impiegati d'archivio. {{NDR|Foster ridacchia}} I peggiori criminali, quelli tenuti nelle celle di segregazione, e i più insignificanti archivisti, gli impiegati delle grandi assicurazioni perché sarebbero in celle antincendio protetti da tonnellate del miglior coibente del mondo: la carta. E pensate al seguito: un esercito di pericolosi criminali contro un esercito di archivisti per la conquista delle poche risorse: i detenuti, maestri di violenza, ma gli archivisti maestri di organizzazione. Quali vincerebbero?
 
*'''Ilsa Woolfe''': Lei scherzava sui criminali e sugli archivisti perché sa bene he non ce ne saranno di superstiti, vero?<br>'''Groeteschele''': Non molti.<br>'''Ilsa Woolfe''': Nessuno. Nemmeno uno. E questo è il bello.<br>'''Groeteschele''': Io l'ho sentita chiamare in molti modi la [[guerra nucleare]], ma non "bella".<br>'''Ilsa Woolfe''': La gente ha paura di dire che è bella, però lo pensa.<br>'''Groeteschele''': È bella la morte?<br>'''Ilsa Woolfe''': Mi risparmi le lezioni. La sua merce è proprio la morte, professore. Sappiamo tutti che moriremo, ma voi ne fate un gioco della morte, un gioco meraviglioso a cui partecipa tutta l'umanità e lo fate apparire possibile.<br>'''Groeteschele''': Ed è possibile, anzi probabile.<br>'''Ilsa Woolfe''': Per voi la morte è divertente. Tanto da farne un gioco da salotto.<br>'''Groeteschele''': Un posto vale un altro.