Edmondo De Amicis: differenze tra le versioni

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*{{maiuscoletto|Cuore}}. Diffidate dei libri {{maiuscoletto|troppo}} dolci. Quasi sempre furono scritti per non scriverne altri, che sarebbero stati esattamente il contrario. L'autore di un libro tristemente famoso non poteva, per postumi di gelosia infantile, sopportare l'infanzia. Obbligò al suicidio il suo figlio diletto, e invigliacchì con {{maiuscoletto|cuore}} tre generazioni. ([[Umberto Saba]])
*Forse i deboli non si fortificano leggendo il ''Cuore'', ma i forti diventano generosi. Non si raggiunge qualche efficacia nel combattere la crudeltà e l'egoismo che sono nella nostra natura, e che appaiono, malgrado la nostra viltà, nei fanciulli e negli adulti, se non eccitando insistentemente le nostre facoltà di emozione sociale, già così scarse, i nostri impulsi di tolleranza e di fratellanza. ([[Giovanni Cena]])
 
==''Sull'oceano''==
===Citazioni===
*Pochi uomini stavan rivolti verso il mare; i più passavan a rassegna le passeggiere. I giovani, seduti sopra i parapetti, con una gamba spenzoloni di fuori e i cappelli arrovesciati sulla nuca, pigliavan degli atteggiamenti di baldanza marinaresca, parlando forte e modulando il riso in maniera da attirar l’attenzione, e quasi tutti guardavano verso la boccaporta del dormitorio femminile, dove s’erano raccolte, come sopra un palco molte giovani ben pettinate, con nastrini nei capelli, con vestiti chiari, con fazzoletti vistosi, annodati con garbo: la parte intraprendente, pareva, del bel sesso di terza. Fra queste spiccava una bella donnetta, – una contadina di [[Capracotta]], – con un visetto regolare e dolce di madonna (lavata male), a cui diceva mirabilmente un fazzoletto da collo, che portava incrociato sul petto, tutto purpureo di rose e di garofani, che parean veri e fiammeggiavano agli occhi. (pp. 36-37)
 
*Un monferrino con un muso di cinghiale, era diventato addirittura 'canuto spettacolo' per la contadina di [[Capracotta]], il cui visetto tondo di madonna mal lavata, colorito dal riflesso del suo fazzoletto a rose vermiglie, faceva girar la cùccuma anche a vari altri, non ostante la presenza d’un lungo marito barbuto. (p. 204)
 
==[[Incipit]] di alcune opere==