La Repubblica (dialogo): differenze tra le versioni

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*La città non potrebbe mai essere felice in altro modo, se non allorché ne tracceranno il disegno (''diagrapseian'') quei [[pittore|pittori]] che fanno uso del modello divino. (libro VI; citato in ''Qabbalah visiva'', di [[Giulio Busi]])
*Quando il cittadino accetta che chiunque gli capiti in casa, da qualunque parte venga, possa acquisirvi gli stessi diritti di chi l’ha costruita e c’è nato; quando i capi tollerano tutto questo per guadagnare voti e consensi in nome di una libertà che divora e corrompe ogni regola ed ordine: così muore la democrazia, per abuso di se stessa e, prima che nel sangue, nel ridicolo. (cap. VIII)
 
==[[Explicit]]==