Stefano Verdino: differenze tra le versioni
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*In [[Mario Luzi|Luzi]] ci sono stati tanti poeti: il lirico notturno, il diarista e pellegrino purgatoriale. Il poeta narrativo e drammaturgo in 'sermo merus' di ''Nel magma'', un testo di profonda rifondazione della poesia italiana, lo scriba poematico e a frammenti ed epifanie dell'ultimo ventennio.
*[[Mario Luzi|Luzi]] è stato probabilmente l'ultimo poeta che ha vissuto naturalmente la lingua italiana. Dopo è stato difficile se non impossibile, e non è un caso che i quattro più importanti poeti viventi della successiva generazione abbiano piuttosto preferito o una nozione gergale della lingua, come [[Andrea Zanzotto|Zanzotto]] e [[Edoardo Sanguineti|Sanguineti]], o una pratica ironica e minimalista, come [[Giovanni Giudici|Giudici]] ed [[Luciano Erba|Erba]].
==''Giuseppe Verdi. Un coro e terminiam la scena''==
===[[Incipit]]===
===Citazioni===
*La celebre grande aria "Addio, del passato bei sogni ridenti" di ''[[La traviata|La Traviata]]'' è il primo spunto per uno struggimento patetico, che poi, con il favore della stagione, matura in un idillio amoroso. Siamo perfettamente calati in quel clima che cinquant'anni dopo sarà affettuosamente rievocato con scaltrissima ironia da [[Guido Gozzano|Gozzano]], come sappiamo, in "L'amica di Nonna Speranza".
*Il sonetto romanesco di [[Cesare Pascarella|Pascarella]], che fu buon amico degli ultimi anni del Maestro, nell'esibire il primato verdiano, ci fa sentire, di riscontro, l'eco dei cenni di polemica Verdi-[[Richard Wagner|Wagner]], tipica degli anni 70-80 dell'Ottocento. Ma nel 1895 il giovane musicologo [[Arnaldo Bonaventura]] ([[Livorno]] 1852-[[Firenze]] 1952) non esita a stampare in [[Pisa]] una lunga ode in un centinaio di versi martelliani, che ripercorre la carriera del Maestro dal ''Nabucco'' al ''Falstaff''.
==Bibliografia==
[[Categoria:Critici letterari italiani
[[Categoria:Scrittori italiani]]
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