Lorenzo Guadagnucci: differenze tra le versioni

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*Ogni [[agnello]] è un individuo che può suscitare empatia e tenerezza, se preso come tale: ciascuno di noi lo sa, per esperienza diretta o semplicemente per immedesimazione. Ne arriva un'eco addirittura sui giornali, proprio nei giorni che precedono la [[Pasqua]], con le immancabili notizie sugli agnelli sfuggiti al mattatoio e ritrovati su un prato o per strada. Ogni volta c'è chi se ne prende cura, dà loro un nome e fa conoscere ai cronisti l'edificante storia del condannato a morte che trova la salvezza grazie a un casuale benefattore. (p. 67)
*Poi ci sono i [[Maiale|maiali]], [...] ho finalmente capito quanto noi umani siamo simili a loro: dev'essere per questo che sono tanto disprezzati dalla cultura specista prevalente. Li sentiamo così vicini, e così netto, accanto a loro, è il rischio di percepire la nostra stessa animalità, che li allontaniamo con lo strumento della denigrazione, dell'umiliazione fisica e simbolica. (p. 91)
*{{NDR|Con le [[Gallogallina|galline]] è}} facile intuirne il godimento mentre fanno i bagni di sabbia e ho anche notato quanto siano curiose. Quando entri nel loro ambiente si avvicinano per capire di che si tratta e pare che conversino fittamente fra loro per commentare la novità. (p. 94)
*''[[Jeffrey Moussaieff Masson#Il maiale che cantava alla luna|Il maiale che cantava alla luna]]'' [...] è una lettura imperdibile. Masson vi racconta qual è la natura autentica degli animali che siamo abituati a considerare merce-cibo, quindi galline, maiali, mucche, capre e pecore. Il racconto procede per aneddoti e storie concrete, attraverso la visita diretta a rifugi per animali e le testimonianze di persone che con loro convivono e li conoscono bene. È un testo pieno di sorprese [...]. (p. 95)
*Si insiste sui "modelli animali", dicono gli scienziati contrari alla [[vivisezione]], nonostante l'impossibilità di applicare automaticamente alla specie umana i risultati osservati su altre specie, e si lesinano i fondi per la ricerca applicata che non fa uso di animali. Una potente lobby, soprattutto farmaceutica, si oppone a ogni cambiamento che potrebbe compromettere affari oggi assai lucrosi, contando sulla complicità e l'ignavia della classe medico-scientifica. (p. 106)