Io speriamo che me la cavo: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|descrizione=il film omonimo|titolo=[[Io speriamo che me la cavo (film)]]}}
'''''Io speriamo che me la cavo: Sessanta temi di bambini napoletani''''', libro del 1990 curato da [[Marcello D'Orta]].
 
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*Quando io correvo sulla spiaggia tutta la rena andava in faccia ai signori che dormivano, e quelli gridavano. Ma a me che me ne fotte? io correvo! (da ''Come hai trascorso l'estate?'')
*Noi siamo felici quando mangiamo. Quando viene mio zio che fa il carabbiniere, vuole sempre che io mi lavo le mani, prima di mangiare, ma io faccio finta di andare nel bagnio, perché mi sfotto di lavarmi le mani! (da ''In famiglia all'ora di pranzo'')
*Per il [[maiale] l'inverno è una brutta stagione. A Gennaio, quando è diventato ben grasso, suona la sua ultima ora. Lui è come se sentisse una voce nell'aria che gli dice: «Ti vogliono scannare! ti vogliono scannare!», e allora punta i piedi a terra come gli asini, e cerca di non farsi scannare. Però l'uomo viene lo stesso, e lo trascina, lo batte, gli storzella la coda, e alla fine lo uccide. Dopo che lo ha ucciso, neanche è contento! Lo taglia in mille parti, e lo trasforma in salcicce, prociutto, lardo, còtena, soprassata, piede di porco, sanguinaccio, strutto, persino spazzolino da denti. (da ''Qual è l'animale che preferisci?'')
*Io vorrei vivere all'[[età della pietra]], per buttare mazzate. (da ''In quale epoca vorresti vivere?'')
*Io vorrei vivere all'[[età della pietra]], per buttare mazzate.<br />Infatti a quel tempo si facevano molte lotte. Se tu appartenevi ad una tribù e un altro apparteneva a un'altra tribù, e si incontravano in mezzo alla strada, allora, come si guardavano in faccia, si colpivano.<br />L'arma di quel tempo era la [[clava]], e chi non ce l'aveva era morto perché senza clava non ci si poteva difendere. Chi non teneva la clava si difendeva coi calci, i pugni, le capate, gli sputi. Ma alla fine moriva lo stesso. (da ''In quale epoca vorresti vivere?'')
*Ieri stavo solo con nonna, quando hanno bussato alla porta. Erano i [[Testimoni di Geova|Testimoni di Genova]]. Io non li volevo far entrare, pensando che Genova sta vicino a Torino, ma nonna ha aperto lei la porta, e quelli sono entrati. Allora si sono seduti e hanno aperte una specie di valiggetta, tirando fuori un sacco di libricini. Nonna allora li voleva cacciare, ma quelli parlavano sempre essi, e ogni tanto alzavano li occhi al cielo come se stessero per morire. Nonna allora li voleva cacciare un'altra volta, ma quelli parlavano, parlavano, parlavano sempre essi! Finalmente si sono alzati e se ne sono andati, ma prima ci hanno dato dei giornaletti e nonna gli ha dato mille lire. (da ''È l'onomastico del babbo ed egli è lontano. Scrivigli ciò che ti detta il cuore'')
*Mio padre non so quanti hanni ha, però non è troppo vecchio: un poco è anche giovane! (da ''Fai la presentazione di tuo padre'')