Indro Montanelli: differenze tra le versioni

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*Noi naturalmente abbiamo il dovere di ringraziare [[Michail Gorbačëv|Gorbačëv]] per quello che ha fatto, però se lei mi chiede se lo ha fatto bene o lo ha fatto male io debbo rispondere che lo ha fatto malissimo. Io non so se lui... che lui volesse salvare la Patria sovietica questo non lo metto in dubbio. Che lui volesse salvare il comunismo... io debbo risponderle di no, perché quello che lui ha fatto per affossare il comunismo lo ha fatto. (da ''Giovanni Paolo II e la fine dell'URSS'')
 
*Anche i cinesi si erano accorti che il sistema comunista era arrivato al capolinea, era fallito. Fallito perché non regge, assolutamente non regge. {{NDR|Il sistema comunista}} Aveva portato il Paese, e i Paesi che lo avevano adottato, al fallimento. Anche i cinesi si erano accorti di questo, però avevano capito che per trasformare un sistema oramai ancestralmente totalitario, statalizzato, che aveva tolto ogni libertà a tutti, che aveva disabituato tutti da ogni spirito di iniziativa e di impresa... per trasformare un'economia basata su questi principi fallimentari in un'economia capitalista basata sul libero mercato, sulla libera concorrenza eccetera, bisognava tenere in mano il potere politico per controllare questo passaggio. I cinesi lo fecero. Quando gli studenti di Pechino [...] credettero di potergli {{NDR|al governo cinese}} prendere la mano scendendo in [[Protesta di piazza Tienanmen|piazza Tienanmen]] i cinesi non esitarono a mitragliarli e, per quanto un massacro non possa che essere esecrato, io dico questo: i cinesi erano obbligati a farlo. Se non lo facevano la Cina si dissolveva, ritornava quella di [[Chiang Kai-shek]]: ritornava quella dei signori della guerra, cioè il Paese si disfaceva. Il Paesepaese che bene o male [[Mao Tse-tung]] aveva unificato e a cui aveva dato un'anima di Nazione si sarebbe disfatto. (da ''Giovanni Paolo II e la fine dell'URSS'')
 
*Per istinto, e per come avevo visto e conosciuto [[Licio Gelli|Gelli]], io sono convinto che {{NDR|[[P2|la Loggia P2]]}} era una cricca di affaristi e basta. Era una cricca di affaristi condotta da un uomo che, evidentemente, come intrallazzatore doveva essere geniale. Era un pataccaro, indiscutibilmente era un pataccaro, ma che a tutto pensava fuorché a un ''golpe''. Non ci pensava nemmeno. Lui procurava affari e soprattutto fomentava carriere. Lui aveva capito qual è la struttura del potere in Italia, sempre, non soltanto allora, sempre: è una struttura mafiosa. Bisogna far parte di una cricca, di una conventicola in cui ognuno aiuta l'altro, e questo era la P2. [...] Ma che interesse poteva avere Gelli a rovesciare un sistema che gli consentiva di influire sino a quel punto? Quale interesse poteva avere? E poi, Gelli era un farabolano ma non doveva essere del tutto sprovveduto, doveva sapere che l'[[Italia]] non è terra da ''golpe''. Ma chi lo fa il ''golpe''? E anche se qualcuno lo fa, come fa a resistere? Che cos'ha dalla sua per fare il ''golpe''? Non ho mai creduto al golpismo di Gelli. (da ''Il caso Sindona e la P2'')