Charles Dickens: differenze tra le versioni
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===Citazioni===
*Ben di rado i grandi uomini sono molto scrupolosi nella cura della persona. ([[s:Il Circolo Pickwick/Capitolo 2|cap. 2]])
*Pochi momenti vi sono nella vita di un uomo, nei quali sia così ridevole il suo imbarazzo e così scarsa in altri la commiserazione, come quando egli si trova ad inseguire il suo cappello. È indispensabile, in questa operazione del ricuperare un cappello volato via, una forte dose di freddezza e un grado speciale di giudizio. Non bisogna essere frettoloso, nè precipitarvisi sopra; nè d'altra parte si deve cadere nell'estremo contrario e rischiare di perderlo a dirittura. Il miglior mezzo è questo: di tener dietro dolcemente all'oggetto che si ha in mira, di essere vigile e cauto, di attendere il destro, avanzarlo di qualche passo, far poi una subita diversione, afferrarlo, e cacciarselo in capo solidamente: e tutto questo, sorridendo sempre con una certa grazia, come se la cosa vi paresse il giuoco più piacevole di questo mondo. ([
*È finita e non c'è più nulla da fare, e questa è già una consolazione, come dicono in Turchia quando tagliano la testa dell'uomo sbagliato.
*Il [[badminton|volano]] è un bel gioco, quando lei non è il volano e due avvocati la racchetta, nel qual caso diviene troppo energico per essere piacevole. (2008)
*"In queste occasioni è sempre meglio fare quello che fa la folla". "Ma supponi che ci siano due folle", suggerì Snodgrass. "Urla quello che sta urlando la folla più grossa", replicò Pickwick.
*La [[lingua]]; be', è un'ottima cosa, quando non è quella di una donna.
*Non c'è nulla di così rinfrescante come il [[sonno]], come disse la fantesca prima di sorbirsi il guscio d'ovo pieno di laudano. ([[Sam Weller]]: [[s:Il Circolo Pickwick/Capitolo 16|cap. 16]]) {{NDR|[[wellerismi|wellerismo]]}}
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*[...] penso che il pover'uomo è vittima della connubiabilità, come disse il cappellano privato di Barba Blù con una lagrima pietosa quando andò a vederlo atterrare. ([[Sam Weller]], [[s:Il Circolo Pickwick/Capitolo 20|cap. 20]]) {{NDR|[[wellerismi|wellerismo]]}}
*Prima gli affari, e i piaceri dopo, come disse il re Riccardo terzo quando ammazzò quell'altro re nella Torre, prima di strangolare i bambini. ([[Sam Weller]], [[s:Il Circolo Pickwick/Capitolo 25|cap. 25]]) {{NDR|[[wellerismi|wellerismo]]}}
*Addoloratissimo di recare un qualunque disturbo, signora, come disse il brigante alla vecchia signora quando la mise sul fuoco [...]. ([[Sam Weller]], [[s:Il Circolo Pickwick/Capitolo 26|cap. 26]]) {{NDR|[[wellerismi|wellerismo]]}}
*[...] che poi valga la pena di passar tanti guai per imparar così poco, come disse il ragazzo quando fu arrivato in fondo all'[[alfabeto]] [...]. (Tony Weller, [[s:Il Circolo Pickwick/Capitolo 27|cap. 27]]) {{NDR|[[wellerismi|wellerismo]]}}
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*All'età mia, sarà un gran colpo, questo è certo; ma io son duro parecchio, questo è che mi consola, come disse il vecchio tacchino quando il pollaiolo gli disse che temeva di dovergli tirare il collo per portarlo al mercato. (Tony Weller: [[s:Il Circolo Pickwick/Capitolo 33|cap. 33]]) {{NDR|[[wellerismi|wellerismo]]}}
*Sicchè colgo l'occasione di questo giorno, Maria mia cara, come disse cuel tal debitore che usciva soltanto le domeniche [...]. ([[Sam Weller]], [[s:Il Circolo Pickwick/Capitolo 33|cap. 33]]) {{NDR|[[wellerismi|wellerismo]]}}
*[...] io non son troppo abituato a cantare senza lo strumento: ma tutto pel quieto vivere, come disse il marinaio quando fu nominato custode della lanterna del molo. ([[Sam Weller]], [[s:Il Circolo Pickwick/Capitolo 43|cap. 43]]) {{NDR|[[wellerismi|wellerismo]]}}
*[...] doveva esser così, e così è stato, come disse la vecchia signora dopo che si fu sposato il servitore. ([[Sam Weller]], [[s:Il Circolo Pickwick/Capitolo 52|cap. 52]]) {{NDR|[[wellerismi|wellerismo]]}}
*Non ci badate; tutto pel mio meglio, come disse lo {{sic|scolare}} pentito quando gli dettero il cavallo. (Tony Weller, [[s:Il Circolo Pickwick/Capitolo 52|cap. 52]]) {{NDR|[[wellerismi|wellerismo]]}}
*È destino di molti uomini, che vivono fra la gente e vanno innanzi con gli anni, di farsi molti veri amici e di perderli poi nel corso della vita. È destino di tutti gli autori o cronisti di crearsi degli amici immaginari, e di perderli nel corso dell'arte. Nè qui si arresta la disgrazia loro; perché si richiede inoltre da loro che di quelli rendano un conto preciso. ([[s:Il Circolo Pickwick/Capitolo 57|cap. 57]])
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