Pasquale Natuzzi: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Pasquale Natuzzi==
*A casa eravamo in sette figli e c'era sempre lotta per sopravvivere. La mamma aveva una piccola latteria e io aiutavo anche lei nelle consegne. A undici anni mio padre mi disse: non andare più a scuola, ho bisogno di te in laboratorio.<ref>Citato in Francesco Palladino, ''Taranto a Tokyo, ho reso a tutti la vita più comoda'', ''Oggi'', n. 26, 2 luglio 1997.</ref>
*{{NDR|Sul suo primo divano}} Lo battezzai "Ballerina", perché aveva le forme di una danzatrice classica.<ref name=sole>Citato in Mauro Castelli, ''Questa Italia siamo noi – storie di imprenditori di successo'', ''Il Sole 24 Ore'''', 2000.</ref>
*Ho reingegnerizzato il divano, dando sfogo alla mia creatività e inventandomi uno stile. Pensi che se avessi brevettato tutte le tecniche che ho messo a punto sarei diventato più ricco di quelli della Coca Cola.<ref name=sole/>
*Io il mio lavoro l'ho sempre amato e ho avuto fortuna di trasmettere questo amore a chi lavora con me. Ecco che cos'è la cultura del lavoro: fare proprie le difficoltà e i successi a cui l'azienda va incontro.<ref>Citato in Lello Parise, ''Santeramo, dove nasce la "cultura del lavoro"'', ''La Gazzetta del Mezzogiorno'', 1997.</ref>
*Mi piace lavorare dal mattino alla sera per questa terra, rincorrere le occasioni di affari in giro per il mondo e poi tornare qui, nel posto di sempre, su queste colline dove l'autunno è dolce come la primavera e la gente ha la mia stessa faccia.<ref>Dall'intervista di Salvatore Tropea, ''Il signor "Divani & Divani" tra i mandorli e New York'', ''la Repubblica'', 23 novembre 2000.</ref>
*Sul mio Blackberry mi sono fatto inserire una frase che chiude tutti i miei messaggi email: ''TEAM - Together Everyone Achieves More''. Sono convinto che in un'azienda sia possibile creare qualcosa di valido e duraturo solo se si impara a far parte di un team. I risultati arrivano quando si comprende di essere parte di qualcosa di più vasto del proprio orizzonte personale: è solo con il lavoro di squadra che si possono raggiungere grandi obiettivi.<ref> Dall'intervista di Patrizia Catalano, ''In scena la pelle'', ''Interni'', luglio 2013.</ref>
*Il bello rende felici. In cinquantaquattro anni di lavoro, questa convinzione non mi ha mai abbandonato, né tradito. Per me il divano deve essere curato tanto nei dettagli estetici quanto nel comfort. Il design sofisticato e fine a se stesso, che prescinde dal comfort e dalla funzionalità, non ha mai rappresentato per noi un tema da esplorare.<ref>Dall'intervista ''Il bello rende felici'', ''ADtoday'', 10 maggio 2013.</ref>
*La funzione educativa dell'azienda risiede nella sua capacità di dimostrare con i risultati la propria efficienza e di comunicare con trasparenza - nei confronti di tutti gli stakeholder – i risultati conseguiti nel rispetto della legalità, dell'etica e della responsabilità sociale.<ref name=impr>Citato in Giulio Sapelli, Giorgio Vittadini e Giorgio Fiorentini, ''Imprenditore: risorsa o problema? Impresa e bene comune'', Rizzoli, 2014.</ref>