Quando gli elefanti piangono: differenze tra le versioni

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*L'[[affetto|affettuosità]] potrebbe essersi sviluppata perché gli animali che la praticavano avevano più successo – cioè lasciavano più figli – di quelli che non l'avevano. Ma l'affettuosità è flessibile. L'istinto può spingere gli animali ad amare ma non dice loro chi devono amare, anche se può dare forti indicazioni. L'affettuosità istruisce l'animale a proteggere i propri piccoli e ad aver cura di loro, ma non identifica i piccoli. Gli esseri umani non sono poi tanto diversi. (p. 120)
*Nella maggior parte degli scritti sull'[[aggressività]] e sulla dominanza, non si dice niente sull'ira, sull'irritazione o sulle altre emozioni che possono essere alla base di tale comportamento. È molto difficile dire se nell'aggressività sia o no coinvolta l'[[ira]]. Il comportamento aggressivo negli esseri umani può essere freddamente calcolato: qualsiasi cosa lo motivi, non pare sia la stessa cosa che fa urlare e andare in collera la gente. (pp. 178-179)
*Si dice spesso che, se i [[mattatoio|mattatoi]] avessero le pareti di vetro, la maggior parte delle persone sarebbero vegetariane. Se il pubblico sapesse che cosa succede nei laboratori per la [[sperimentazione animale|sperimentazione sugli animali]], questi sarebbero aboliti. Il parallelo, però, non è esatto. I mattatoi sono invisibili perché il pubblico non vuole vederli. Tutti sanno che cosa accade in essi, ma semplicemente non vogliono confrontarsi con questa realtà. La maggior parte delle persone ''non'' sa come gli animali siano usati negli esperimenti. I mattatoi accettano visitatori, mentre i laboratori in cui si eseguono esperimenti su animali operano notoriamente nel più grande segreto e sono chiusi ai visitatori. (p. 275)
*[[Ratto|Ratti]] e [[topo|topi]] non sono considerati in generale animali di compagnia ma animali nocivi, e ci sono quindi poche persone che si diano la pena di difenderli. Eppure il dolore che prova un ratto o un topo è altrettanto reale di quello provato da uno dei nostri amici a quattro zampe. Nei laboratori essi soffrono, come ben sa chiunque li abbia sentiti lamentarsi, piangere, uggiolare e persino gridare. Gli scienziati dissimulano su tutto questo, sostenendo che i loro animali sperimentali stanno semplicemente vocalizzando. Siamo ancora a [[Cartesio|Descartes]]. (p. 276)
*Benché gli animali non scrivano autobiografie, come le intendiamo noi, è possibile scriverne la biografia. Essi sono individui e membri di gruppi, con storie complesse che hanno luogo in un mondo concreto, e che implicano un gran numero di stati emozionali complessi. Sono esseri senzienti che hanno una percezione emozionale di tutta la loro vita, esattamente come noi. (p. 280)